domenica

anatomia dell'inferno











Anatomia dell'inferno, come molte delle altre opere della Breillat, esplora la sessualità femminile, in questo caso, concentrandosi in particolare sulla paura di sesso maschile e di risentimento verso la sessualità. La trama parla di una donna senza nome che si scopre al centro di un tentativo di suicidio nel bagno di un bar gay da uno dei suoi mecenati. La donna si offre di pagare l'uomo a guardare il suo sesso per quattro giorni, durante i quali hanno modo di esprimere le proprie opinioni sul sesso e la sessualità.

domenica

l'angelo sterminatore




L'angelo sterminatore (El ángel exterminador) è un film del 1962 diretto da Luis Buñuel, tratto dall'opera teatrale Los naufragos di José Bergamin.
TRAMA
Dopo una serata a teatro, una famiglia dell'alta borghesia invita nel proprio palazzo alcuni ospiti per una cena. La servitù, nonostante la cena con così tanti invitati, se ne va, a parte il maggiordomo.
Iniziano ad accadere fatti insoliti: il maggiordomo inciampa con la prima portata, anche se tutti pensano a uno scherzo, un posacenere viene, improvvisamente e senza motivo apparente, lanciato contro una finestra, un orso e una mandria di pecore passeggiano indisturbati nel palazzo, dalla borsetta di una signora spuntano due zampe di gallina.
Finita la cena, gli invitati si riuniscono in salotto per conversare e ascoltare la musica suonata da un'invitata al pianoforte. Nonostante arrivino le 4 del mattino, nessuno sembra volersi congedare e, senza che nessuno ne parli, gli ospiti trascorrono la notte nel salotto.
Il mattino dopo, quando ormai gli invitati si decidono ad andarsene, si rendono conto che non riescono ad attraversare la porta nonostante sia aperta. Il nervosismo e la tensione aumentano. Uno degli ospiti muore e si nasconde il cadavere in un armadio. Il tempo trascorre e anche dall'esterno della casa i tentativi per entrare falliscono uno dopo l'altro. Gli ospiti, sorpresi dai bisogni primari tra cui la fame e la sete, iniziano a sentirsi addosso il peso dei giorni e della frustrazione: iniziano così i litigi e le accuse.
L'atmosfera è talmente assurda che anche se un gregge di pecore attraversa la sala, nessuno ci trova niente di anormale. Sarà Letitia, a trovare il modo per uscire: rimettersi nella posizione in cui si trovavano all'inizio della serata. Usciti dal palazzo, si riuniscono tutti in chiesa, ma quando fanno per uscire, non ci riescono. Un altro gregge di pecore entra in chiesa mentre la polizia, all'esterno, disperde una folla di manifestanti.

giovedì

sesso a Pompei











Tonino Guerra




la figa
La figa è una ragnatela, un imbuto di seta, il cuore di tutti i fiori. La figa è una portaper andare chissà dove. O una muraglia che devi buttar giù. Ci sono delle fighe allegre delle fighe matte del tutto, delle fighe larghe e strette.Quelle che sbadigliano e non dicono una parola neanche se l'ammazzi. La figa è una montagna bianca, bianca di zucchero. Una foresta...dove passano i lupi. E' la carrozza che tira i cavalli. La figa è una balena vuotapiena di aria nera e di lucciole. E' la tasca dell'uccello, la sua cuffia da notte, un forno...che brucia tutto. La figa quando è l'ora,è la faccia del Signore. La sua bocca. E' dalla figa che venuto fuori il mondo, con gli alberi, le nuvole e anche il mare. E gli uomini, uno alla volta. E dalla figa...è venuta fuori anche la figa. Ostia la figa!

venerdì

c'è la merendina delle quattro?

rifiuti urbani



Le città più sporche del mondo
Ecco la classifica poco lusinghiera delle città sommerse dai rifiuti: purtroppo nel triste primato rientra anche una città italiana.

Vivere in una grande città ha alcuni aspetti positivi, come il fatto di avere tutto a portata di mano, trasporti pubblici efficienti, alcuni ottimi ristoranti dove andare a cena. Ma anche tanti difetti, non da ultimo milioni di persone che tutti i giorni gettano tonnellate di rifiuti, non sempre nei luoghi più idonei. Ma quali sono le città più sporche del mondo?
1 - MUMBAI – La città indiana, con 14 milioni di abitanti, ha problemi cronici con le fognature e con il perenne sovraffollamento dei mezzi pubblici, nemmeno vagamente paragonabili a una delle nostre metropolitane all'ora di punta. Oltre a questo, a Mumbai si registra un fenomeno decisamente "singolare" con l’arrivo dei Monsoni: veri e propri vortici di spazzatura vengono sollevati nei cieli della città ricadendo nei punti più inaspettati. 2 - CIUDAD JUAREZ – Non che il Messico possa vantare la reputazione internazionale della Svizzera, quanto a pulizia e ordine, ma la città di Ciudad merita davvero la palma d'oro della più degradata del paese. Secondo moltissimi siti internet, e come testimoniato da innumerevoli fatti di sangue, la cittadina pare "gestita" completamente dai narcotrafficanti, che la lasciano in un degrado spaventoso. 3 - DACCA – Immaginatevi Venezia immersa non nell’Adriatico, ma in un mare perennemente inquinato da pesticidi e rifiuti solidi, e avrete Dacca. Dacca è la capitale del Bangladesh, uno dei paesi più poveri del mondo. I bambini più poveri sguazzano nei liquami come se si trovassero in una piscina, ma bonificare un'area dove vivono 150 milioni di persone è un'impresa che non è ancora riuscita né alle autorità locali né a quelle nazionali.4 -ANTANANARIVO – Anche la capitale del Madagascar è cosparsa di rifiuti in ogni angolo delle sue strade: nel 2004 si stimava che solo il sei per cento della spazzatura prodotta nel paese fosse smaltita da società specializzate o comunque in modo sistematico. Il restante 94% quindi era "buttato dove capitava". E stiamo parlando di oltre 65.700 tonnellate per la sola capitale.5 - ADDIS ABEBA – Con le sue ottanta etnie diverse è forse una delle capitali in cui si mescolano di più usi, cultura e costumi diversi, ma la capitale dell’Etiopia deve fronteggiare anche un altro problema: quello della costante emergenza sanitaria dovuta alla mancanza di infrastrutture mediche e alla presenza di un'altissima concentrazione di rifiuti.6 - BAGHDAD – Nel 2007 i rifiuti lasciati nella capitale dell’Iraq sono arrivati a provocare un’epidemia di colera durata cinque mesi e il problema dell'acqua potabile, purtroppo tipico di queste zone, non contribuisce certamente a contenerla.7 - NAPOLI – In questa triste classifica trova purtroppo posto anche Napoli. Nella città partenopea e nel territorio circostante, infatti, lo stato di emergenza legato ai rifiuti è durato 15 anni, dal 1994 al 2009, con 11 commissari straordinari che non hanno mai risolto definitivamente il problema, tornato in questi giorni alla ribalta con tanto di vetture incendiate, manifestazioni e blocchi della raccolta che stanno già facendo parlare i media di ritorno all'emergenza rifiuti.
Per approfondire l’articolo vai a Il Sussidiario.net

martedì

sputtanamento lento




Molte sono le dichiarazioni emerse nell'ambito delle indagini che hanno coinvolto Fabrizio Corona. Ma ora esce fuori una rivelazione che lascia a bocca aperta: "Ebbi una relazione con Fabrizio Corona, spesi per lui circa 2 milioni di euro nel periodo 2004-2006". A parlare è Lele Mora e questo è quanto emerge dagli atti depositati con la chiusura delle indagini, il tutto messo a verbale circa un anno fa durante l'interrogatorio del manager dei vip in merito all'inchiesta sul crack finanziario della Corona's. I soldi, ha spiegato sempre Lele Mora, provenivano da fatture false.

Lele Mora: 'Ho avuto una relazione con Corona' Ingrandisci immagineFoto: Caprani/Kikapress.com © Gossip.it
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"Nel 2005 sono iniziati i grandi litigi tra Corona e la Moric, avendo lei scoperto l’esistenza della relazione del marito con me, cosa che io avevo sempre negato e che poi è emersa durante l’indagine di Vallettopoli - ha proseguito Mora -. In quel periodo capitava spesso che Corona veniva buttato fuori di casa e mi chiedeva ospitalità. Io gli avevo consigliato di prendersi una casa per suo conto. Gli avevo anche detto che l’avrei aiutato sul piano economico. Come in effetti è stato". La maggior parte del denaro, tre milioni di euro, che Mora ebbe da Marcello Silvestri e che proveniva da fatture false, lo spese in regali per Corona: "al quale - ha sostenuto sempre il manager - ho comprato 8 autovetture a partire da una Audi Cabriolet per arrivare alla Bentley Continental. Anche l’appartamento di via de Cristoforis a Milano gliel’ho comprato io, o meglio ho rifornito Corona di circa 1 milione 500 mila euro in contanti". Sia per Mora che per Corona il pm Fusco ha chiuso le indagini e si appresta a richiedere il rinvio a giudizio. La posizione di Nina Moric, ex moglie di Corona, è stata invece stralciata in vista di una richiesta di archiviazione.

domenica

un chien andalou


Un chien andalou è un cortometraggio del 1929 scritto, prodotto ed interpretato da Luis Buñuel e Salvador Dalí, e diretto dal solo Buñuel. È considerato il film più significativo del periodo del cinema surrealista.
Storia. Prodotto in Francia nel 1928, ha le sue radici nel movimento cinematografico francese dell'avanguardia surrealista dell'epoca, e si pone al contempo come critica verso movimenti precedenti, come il dadaismo, contro il quale contrappone la presenza di un contenuto, oltre al solo uso delle immagini originali e sorprendenti.
Nel 1960, sotto la direzione di Buñuel, è stata aggiunta una colonna sonora al film. Buñuel ha usato la stessa musica che eseguì (usando registrazioni fonografiche) alla proiezione del 1929: il Liebestod dal Tristano e Isotta di Richard Wagner e due tango argentini.
Analisi delle scene. Il film è un susseguirsi di scene senza apparente connessione, che causa nello spettatore l'impressione di assistere alla messa in scena di un delirio onirico. In realtà vi sono contenuti significati molto profondi, leggibili alla luce della psicanalisi, che sono stati oggetto di numerosi studi.
La primissima scena è una delle più terrificanti del'intera storia del cinema: il regista stesso, dopo aver guardato la luna, affila un rasoio e si avvicina a una donna seduta alla quale tiene ben aperto l'occhio sinistro; nella scena successiva taglia l'occhio in due (in realtà un trucco di montaggio, col taglio dell'occhio di un vitello morto). La scena è emblematica della rivoluzione visiva surrealista, che intende squarciare l'occhio dello spettatore per fargli vedere, anche a costo di grandi sofferenze, tutto quello che non ha mai visto e forse non ha mai voluto vedere. Buñuel compie comunque due operazioni - tagliare e osservare - interpretabili anche come azioni fondamentali per qualsiasi regista nella fase di montaggio di un film.
Le didascalie sono completamente fuorvianti e indicano momenti (otto anni prima, alle tre del mattino, sedici anni prima, in primavera) completamenti slegati da quello che viene mostrato: sembrano suggerire un andamento ciclico della storia o comunque al di fuori del tempo, secondo uno schema che mira a costruire una situazione eterna e universale. Il tema del film è quello di un uomo e una donna attratti reciprocamente da una pulsione erotica intensa e violenta (tra le prime rappresentazioni cinematografiche di una sensualità così esplicita), ma una serie di situazioni e figure si interpongono fra i due. Le visioni sembrano scaturire dall'inconscio più profondo dell'uomo (ricordi di scuola, il doppio, la scatola con gli oggetti cari), mentre la donna è quella che guarda, attende e cerca l'uomo, ma quando viene toccata lo respinge con orrore.
All'inizio l'uomo va in bicicletta, mentre una donna sta leggendo un libro in una casa, che ella butta via: l'inquadratura mostra una pagina con La merlettaia di Vermeer, un simbolo della femminilità casalinga e tradizionale. La donna si affaccia alla finestra e vede l'uomo in bicicletta che passa e cade proprio davanti alla sua porta. Allora scende e, trovandolo ancora immobile, con una misteriosa scatola a righe al collo, lo soccorre e lo bacia. Tornata in casa apre la scatola a righe e vi trova una cravatta avvolta in carta a righe, che ella mette in un colletto di cartone, ricreando sul letto la forma dell'uomo coi sui abiti distesi. Si siede poi ad aspettare guardando il letto finché non si accorge dell'uomo nella stanza. Lui si sta guardando la mano, al centro della quale si trova un foro dal quale escono formiche (un'immagine che Dalì disse di aver sognato). Anche la donna si avvicina, allora sovvengono immagini sessuali (peluria di ascella, paragonata a un riccio di mare).
La scena successiva mostra un personaggio androgino, vestito da uomo ma dai tratti femminili, che per strada, in mezzo a una folla curiosa allontanata a stento da un poliziotto, tocca con un bastone una mano mozza. L'uomo e la donna guardano dalla finestra. L'androgino tiene in mano la stessa scatola a righe dell'uomo, per cui rappresenta forse una sua proiezione di femminilità. L'androgino resta solo con la scatola in mezzo alla strada e macchine gli passano vicino, finché una non lo investe, sorprendendo l'uomo. A quel punto lui è preso da un raptus sessuale e si dirige verso la donna, immobilizzandola contro un muro e toccandole con insistenza i seni, che lui immagina nudi, facendo un'espressione di intensa libido animalesca (arriva anche a sbavare). I seni diventano poi natiche nude e poi ancora seni, finché lei non lo respinge scappando per la stanza. Lui la insegue finché lei non resta in un angolo, minacciandolo con una racchetta. Allora lui inizia ad avvicinarsi malizioso, ma nell'incedere deve raccogliere due corde e trainare un misterioso fardello, che si scopre essere composto da due tavole che sembrano quelle dei Dieci Comandamenti, due pianoforti con sopra una carcassa putrefatta d'asino ciascuno, ai quali sono legati anche alcuni preti distesi (simbolo dei freni alla sessualità posti dalla Chiesa e dalla società). Uno dei due preti era interpretato da Dalì, ma poi nella scena montata fu sostituito da un altro attore; per un errore, però, è possibile vedere Dalì per pochi fotogrammi la prima volta che vengono inquadrati i due preti.
La donna allora fugge e blocca nella porta la mano dell'uomo, dalla quale escono ancora le formiche. Poco dopo lei lo rivede nel letto malato, con la scatola a righe al collo. Un altro uomo viene a fare visita e suona un campanello (che ha il rumore di uno shaker, mostrato nell'inquadratura successiva). Entra e si avventa contro l'uomo malato e poco dopo si scopre che è la stessa persona. Crudelmente l'uomo strappa all'alter ego malato la scatola e tutti gli accessori della sua vita precedente, scaraventandoli fuori dalla finestra. Poi l'alter-ego mette l'uomo in castigo e lo fa tornare sui banchi di scuola, commiserandolo. Mentre fa per andare via l'uomo blocca l'alter ego e lo elimina sparandogli. Esso muore allora all'aperto, aggrappandosi alla schiena di una donna.
L'uomo liberato passeggia allora all'aperto con un amico e viene invitato a vedere l'uomo ucciso, che viene poi portato via in una sorta di corteo funebre.
La donna torna a casa e vede sul muro il simbolo macabro della farfalla Sfinge testa di morto, con il teschio sul corpo. Si trova davanti l'uomo e lo sgrida, ma lui ha perso la bocca: al suo posto ha i peli d'ascella, che lei non ha più. Lei se ne va offesa, facendo la linguaccia e i due si ritrovano sul mare. Adesso è lei a cercare l'uomo, ma lui sembra distaccato, le mostra solo l'orologio. Lei allora lo bacia e lui si riscalda, abbracciandola. Iniziano allora a passeggiare finché l'uomo non nota sulla riva i resti della scatola a righe e gli oggetti della sua vita passata, che scansa ridendoci su. I due s'incamminano allora abbracciati e felici, ma l'ultima scena (Au printemps) è demoralizzante: i due sono sepolti fino ai gomiti nella sabbia e sono vicini ma immobili, impossibilitati a toccarsi.
Caratteristiche Il film ha l'obiettivo di provocare un impatto morale sullo spettatore attraverso l'aggressività delle immagini, offensive per l'epoca. È una temperie di assurdità, oniricità, stranezze, creatività che i surrealisti utilizzano per evidenziare l'inafferrabilità dell'esistenza e quindi la sua intrinseca meravigliosità.
I critici hanno suggerito che Un chien andalou può essere compreso come un tipico pezzo buñueliano antiborghese e anticlericale. L'uomo che trascina il piano, gli asini e i preti è stato interpretato come un'allegoria del progresso dell'uomo verso il suo obiettivo che viene ostacolato dal peso delle convenzioni della società che è costretto a sopportare.
Omaggi e citazioni. Durante il suo tour del 1976, la rock star e icona David Bowie usò questo film come atto di apertura.
Ci sono diversi riferimenti a questa pellicola nella canzone Debaser dei Pixies.
Il video musicale Heaven Sent degli Esthero prende molto dal simbolismo visuale di questo film. Anche nel video Chiedi Chiedi del rapper italiano Frankie HI-NRG MC, videoclip che ricalca quello di Dedicato a te (Le Vibrazioni) e di Shpalman® (Elio e le Storie Tese), ci sono citazioni di Un chien andalou, ad esempio nei vestiti del rapper che rimandano a quelli di uno dei protagonisti del film di Buñuel.
Il primo piano dell'occhio che sta per essere tagliato con un rasoio è stato ripreso dal gruppo punk italiano Punkreas per la copertina del loro disco d'esordio Paranoia e potere.
Altra citazione, più o meno volontaria: l'immagine di copertina del romanzo "Il Silenzio degli Innocenti" di Thomas Harris (tratta in realtà dalla locandina del film che ne fu tratto), riporta una foto della già citata falena Acherontia Atropos ma, per rendere più verisimile il simulacro di teschio umano che essa porta sul torace, è stato fatto un montaggio con un Teschio formato da Nudi Femminili, opera fotografica dello stesso Dalì. Aguzzando la vista sulla falena della locandina, non è difficile notare dunque alcune forme femminili in bianco e nero.
La scena iniziale è visibile nell'episodio Accordi di Bifolchi della serie animata I Simpson

sete

lettura




martedì

sobrietà







STILE Maschile e minimal per Stefania di Gianna Greco



Stefania Rocca, nel cast del film di Giada Colagrande A Woman lascia nell'armadio gli abiti da sera e punta su un look maschile e comunque minimaldi Gianna Greco.In cinque giorni di Festival ne abbiamo visti in abbondanza, sfoggiati da attrici e star in tutte le salse: corti, lunghi, con strascico, sexy, castigati, colorati, minimal, con paillettes e ricami. Ma chi l’ha detto che sul tappeto rosso solo l’abito da sera rende eleganti? Una risposta arriva da una delle nostre attrici più apprezzate, Stefania Rocca. Alla presentazione di A Woman, pellicola dove interpreta Natalie la migliore amica della protagonista, sceglie infatti un look davvero in controtendenza riuscendo comunque a essere estremamente di classe. Lo stile è maschile e minimalista (tutto Costume National, visto anche il suo legame con Carlo Capasa, amministratore delegato della griffe e suo compagno nella vita), costruito intorno a un gioco cromatico molto raffinato, grazie a un abbinamento di bianco e grigio. Il top, formale nel collo a camicia, è reso femminile e impreziosito dal profilo di paillettes ton sur ton. I pantaloni a sigaretta, lunghi alla caviglia, scoprono la scarpa. Completano la mise il gilet in pelle perfettamente in nuance con il sandalo, anche quest’ultimo non la classica scarpina da serata di gala, ma molto più moderno: a punta, con bande a incrocio e plateau leggermente a contrasto. Un abbigliamento poco convenzionale ma che non stona affatto in questa occasione ufficiale, grazie anche alla scelta di un make-up molto sobrio, con capelli e trucco curatissimi ma con un effetto finale molto naturale.Stefania si dimostra molto attenta alla moda anche nella scelta della borsa, molto molto glamour e sempre Costume National. Invece delle classiche borsette da sera, indossa una pochette in pelle extra-large, nuovo must per più le attente "modaiole". Il maxi della borsa si bilancia perfettamente con il minimal dell’abbigliamento. Brava Stefania, finalmente una ventata di personalità.



mercoledì

ha.bi.


oggi è il mio ...esimo compleanno e meditavo come festeggiarlo... linguaggio del corpo oppure un bel cannolo gelato?! Credo che opterò per un minestrone di sole verdure. A proposito, ci sarebbe un tiramisù?!

sabato

lapidata a 17 anni


La morte di un giovane è sempre iniqua, ma la morte di questa ragazza irachena di 17 anni, é atroce, è inumana, è quanto di più aberrante un essere umano possa commettere. Grida vendetta in Cielo e in terra, e far vedere i video NON censurati della sua atroce agonia è un atto di giustizia. Certe immagini di inaudita violenza e barbarie, ci vengono propinate “ripulite” bisogna indignarsi, ma non troppo. La lapidazione va condannata, ma per sentito dire, fare vedere il sangue, il corpo massacrato, il volto ridotto ad una poltiglia, il terrore e il dolore di chi viene lapidato e la crudeltà, l’esaltazione, la ferocia dei lapidatori, potrebbe sconvolgere i nostri animi sensibili di occidentali e far sorgere non opportune domande, per esempio quanti profughi “disperati” che approdano nei nostri paesi, hanno partecipato a simili esecuzioni? Quanti hanno ucciso donne innocenti lapidandole o bruciandole vive, sgozzandole o lanciandole nel vuoto? Il delitto d’onore è una pratica diffusa, ma soprattutto tollerata dalla legge nei paesi musulmani. Un aspetto agghiacciante che mi ha colpito è che molti dei carnefici sono dotati di un telefonino, con il quale hanno filmato il massacro di questa povera ragazza. Non sono dei trogloditi “montanari”, sono uomini normali, apparentemente, ma la loro cultura s’è fermata a secoli or sono. Sono “bestie” (e mi scuso con le bestie) tecnologicamente aggiornate, è la loro mente, che è rimasta nel buio della più fosca e retriva storia dell’umanità. Se esiste il Male, questo lo è. Senza ombra di dubbio. Avverto che i video sono veramente scioccanti, chi li vuole vedere deve entrare nella sezione censura. Io che in rete ne ho visto di tutti i colori, sono ancora sconvolta dalle immagini e non sono riuscita a trattenere le lacrime, davanti ad un tale scempio. Si chiamava Du’a Khalil Aswad, aveva solo 17 anni e la sua colpa è stata di aver “disonorato” la sua religione e la sua famiglia.Aswad è stata portata nella piazza cittadina, trascinata per i capelli. Semidenudata, nel video appare con indosso una felpa rossa e la biancheria intima. Il suo martirio è durato 30 minuti, durante i quali ha tentato di rialzarsi e ha chiesto aiuto, ma è stata nuovamente atterrata e presa a calci, mentre la folla la insultava; ripetutamente le venivano scagliati dei blocchi di roccia o calcestruzzo sulla sua testa e quando ormai, inerme giaceva senza conoscenza a faccia in giù, un uomo ha afferrato un grosso blocco di pietra e l’ha scagliato contro la sua testa.Dopo la morte, il corpo di Aswad è stato legato dietro ad un'auto e trascinato per le strade. Non ancora soddisfatti i suoi carnefici, l’hanno bruciata e sepolta con un cane. L’ autopsia fatta dopo aver riesumato il corpo, per cercare le prove della sua “colpevolezza”, ossia che non fosse più vergine, ha rivelato l’esatto contrario: Aswad era illibata. Presenti al suo assassinio c’erano anche rappresentanti della polizia locale. La sequenza più toccante è quando Aswad sanguinante e ferita, tenta di coprirsi, con un giacca che qualcuno le ha buttato addosso. E’ straziante.Orpheus


lapidazione permalink inviato da Orpheus il 30/11/2009

giovedì

martedì

lui è più stronzo di me



Piscina abusiva a Filicudi, controlli in villa Barbareschi
Accusato di avere realizzato una piscina abusiva, l'attore smentisce, nessuna denuncia




LIPARI (MESSINA) - Luca Barbareschi, parlamentare di Fli nel gruppo dei falchi finiani, è accusato di avere realizzato una piscina abusiva nella sua villa a Filicudi, l'isoletta di 250 abitanti dell'arcipelago delle Eolie (Me), che fa parte del patrimonio dell'Unesco e dove ci sono rigidi vincoli urbanistici. Barbareschi ha ricevuto nella sua villa la visita dei carabinieri e dei tecnici del Comune di Lipari che hanno avviato alcuni accertamenti dopo una segnalazione su presunti lavori edilizi abusivi. La villa di 200 metri quadri si trova in località Guardia, in uno dei punti più panoramici dell'isola. I carabinieri, il capo dell'ufficio tecnico comunale Claudio Beninati e l'ingegnere Antonio Fiore hanno eseguito una ricognizione e - come riporta il Giornale di Sicilia in un articolo rilanciato dal sito 'Dagospia', avrebbero accertato che la piscina di circa 40 metri quadri è stata realizzata abusivamente. Inoltre, sarebbero state riscontrate difformità a un locale che rispetto al progetto approvato dagli organismi preposti era più grande di circa tre metri quadri. Per Barbareschi si profila una ordinanza di demolizione con il relativo invito entro novanta giorni a ripristinare lo stato dei luoghi.
Barbareschi è stato denunciato alla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto (Me) dai carabinieri che stanno proseguendo le indagini assieme ai tecnici del comune. Il sindaco di Lipari, Mariano Bruno, si è messo in contatto con il costruttore e il direttore dei lavori per accertare le modalità di esecuzione delle opere nella piscina e verificare eventuali responsabilità nel presunto abuso edilizio. Alle Eolie Barbareschi è stato impegnato nella produzione di due film. Il primo dedicato alla storia d'amore tra "Edda Ciano, la figlia del duce e il comunista di Lipari" con Stefania Rocca e Alessandro Preziosi ed il secondo a "Le amanti del Vulcano", il triangolo d'amore tra Ingrid Bergman, Roberto Rossellini e Anna Magnani.
BARBARESCHI: NESSUNA DENUNCIA: "E' vero, dal 1964 esiste una cisterna d'acqua, un manufatto di 40 mq, di due metri x 60 x 3,20 cm d'altezza. Compro quando sono qua 2 camion di acqua per essere autonomo a questo punto posso o innaffiarci il mio giardino di ulivi o berli tutti. Recentemente per tre metri ho fatto anche un muretto a secco con le pietre": risponde all'ANSA con rassegnata ironia l'on. Luca Barbareschi sulla questione della presunta piscina abusiva nella sua casa a Filicudi nelle Eolie. "Non ho mai ricevuto alcuna denuncia, dunque mai fatto ricorso al Tar. Ora dopo queste indiscrezioni che smentisco verranno a controllare. Se riceverò denuncia ricorrerò al Tar", aggiunge il finiano Barbareschi gustando una granita ad Alicudi e spiegando di non volersi "rovinare i 20 giorni di vacanza l'anno con questa vicenda che guardacaso mi riguarda in questi giorni". "Sono sereno - conclude - vicende così sono nel conto della politica attuale. L'assurdo è che esiste un hotel a Filicudi con piscina olimpionica e che si parli di questa cisterna che c'é da sempre in una paese dove la cementificazione selvaggia e gli ecomostri non importano a nessuno".






martedì

cosa non farebbe pur di farsi palpare la figa




Non c'è alcun dubbio: Lady Gaga si fida ciecamente dei suoi fan, altrimenti non le sarebbe mai venuto in mente di gettarsi dal palco con il rischio di ritrovarsi per terra!
Si, avete capito bene, Lady Gaga si è letteralmente "tuffata" dal palco concedendosi ai numerosi fan presenti, molti dei quali hanno dimostrato di gradire particolarmente questo gesto. Ad incuriosire, infatti, non solo la decisione della cantante di lanciarsi dal palco senza alcun preavviso ma anche la reazione di alcuni fan, soprattutto quella del ragazzo che ha preso in braccio Lady Gaga e ha mostrato di gradire non poco il contatto fisico con lei.
Per pochi istanti, quindi, la cantante di "Bad Romance" si è abbandonata alle braccia del suo pubblico, per poi tornare sul palco con l'aiuto di alcuni collaboratori. Come al solito il suo look non è passato inosservato: era praticamente seminuda visto che indossava solo delle calze e un top a rete (...strappati in più punti!), le parti intime erano coperte con uno slip a vita alta color carne mentre i seni con due stelline dorate.
La location di questa insolita performance è stato il Lollapalooza, uno dei festival alternativi più importanti d'America e a cui Lady Gaga aveva già partecipato circa tre anni fa, quando erano ancora in pochi a conoscerla.
LEGGI DI LADY GAGA SULLE BUSTINE DI TE'

consigli



Il tatuaggio ormai non è più simbolo di trasgressione. È diventato un rituale accettato più o meno da tutti, un modo per esprimere se stessi, anche se tantissimi disegni richiamano una storia e una tradizione precise. Ecco allora alcuni consigli pratici su come e dove fare un tatuaggio, e chi è meglio che non se li faccia fare per niente (Clicca qui per approfondire).

IL TATUATORE GIUSTO - Chi pratica i tatuaggi deve avere un patentino di idoneità e avere l’autorizzazione della Asl della zona in cui opera. Gli aghi con cui lavora devono essere nuovi ad ogni tatuaggio. I professionisti seri non lavorano mai su zone che non si possono nascondere come viso e dorso della mano.
DOVE NON FARSI TATUARE - Per evitare ogni rischio di contagio, meglio non farsi fare un tatuaggio nelle apposite fiere di settore, nell’ambito di eventi sportivi, nelle discoteche e in spiaggia dove è più facile - se non altamente probabile - che non vengano rispettate le norme igieniche fondamentali.
DOVE FARSI TATUARE - Ci si può far tatuare praticamente in ogni parte del corpo, escluse le unghie e i denti, per le quali in ogni caso la body-art ha riservato trattamenti speciali. La legge italiana vieta i tatuaggi sul viso e le mani dei soldati dell’esercito e ai dipendenti pubblici. E se i tattooes sulle mani e sui piedi poi tendono a scolorire, il tatuaggio sull’addome non è di facile realizzazione ed è sconsigliato perché il piano di lavoro è morbido ed è una zona del corpo elastica: difficile garantire una buona resa artistica.
CHI NON DEVE FARSI IL TATUAGGIO - Devono stare lontani dall’ago dei tatuatori le persone che hanno problemi di coagulazione del sangue, allergie generiche, insufficienza renale o portano il pacemaker, donne incinte e donatori di sangue.
CONSIGLI PRATICI PRIMA E DOPO IL TATUAGGIO - Ma se avete deciso, bene, sappiate però che dove la pelle è più delicata, il dolore (che è parte integrante del 'rito') è più forte. Dopo il tatuaggio evitate di esporre al sole la zona del corpo su cui si è effettuato il tatuaggio. Qualche ora dopo averlo fatto, lavate il tatuaggio con sapone neutro e acqua tiepida o fredda, tamponate con un panno e bagnatelo con uno strato di pasta protettiva come la vasellina. Dopo alcuni giorni si formano delle crosticine: non staccatele, aspettate e resistete al prurito, potrebbero crearsi cicatrici che rovinerebbero il tatuaggio.
TATUAGGI 'TEMPORANEI' - L’henne in realtà non è un tatuaggio. E’ possibile acquistare in erboristeria una polverina nera che si chiama "kiama". Si diluisce con acqua e si disegna con un pennellino sulla pelle. Questo tipo di disegno/tatuaggio dura circa quindici giorni quindi sbiadisce. Ma se ci si pente? Come nel caso della ragazza inglese che si tatuò 56 stelle sul volto, cancellare un tatuaggio è possibile, ma decisamente non facile (Clicca qui per approfondire )

anche i divi possono perdere peso




John Goodman dimagrito 50 chili
di Stefania Russo - www.spettegola.com

L'attore John Goodman, conosciuto soprattutto per aver recitato in film come "La Papessa", "I Love Shopping" e "Speed Racer", è riuscito nella sua impresa dimagrendo ben 50 chili. Tutto è cominciato tre anni fa, quando ha deciso di diventare una persona più magra e più agile e quindi di assumere qualcuno che potesse aiutarlo a raggiungere questo obiettivo. Per evitare di perdere tempo la scelta è caduta su Mackie Shilstone, un personal trainer molto bravo e soprattutto molto famoso per aver allenato diversi atleti, tra cui la tennista Serena Williams.
Negli utlimi tre anni, dunque, John Goodman si è preso cura di sè e del suo corpo eliminando completamente gli zuccheri dalla sua dieta e facendo un'intensa attività fisica per sei giorni alla settimana.
L'attore ha rivelato che non è stato affatto facile, non poter mangiare dei cibi di cui è molto goloso all'inizio è stato molto difficile, inoltre non era abituato a fare attività fisica e a sudare così tanto, ma nonostante questo è riuscito a tenere duro e a non mollare ed oggi è felicissimo di essere riuscito a diventare, come ha detto lui stesso, "una persona migliore".
Il suo personal trainer, in particolare, ha rivelato che l'attore è contentissimo dei risultati raggiunti, ricorda quando si sentiva grasso e pesante e ha ammesso che è una sensazione che non vuole mai più provare. Ora è molto più agile, tanto da poter addirittura aspirare a ruoli in film d'azione, anche se Shilstone, prima di fare progetti inerenti alla sua carriera, gli ha consigliato di rimodernare il suo guardaroba visto che i pantaloni comprati pochissimo tempo fa gli vanno già larghi!
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venerdì

quella con la voglia di cazzo


Antonella Clerici, due milioni di euro per La prova del cuoco?

Gio 05 Ago 12:53. Provided by Trendystyle.it

Stipendio stellare per la sua presenza in Rai.
Due milioni di euro: sarebbe questa, secondo gli ultimi rumors, la stratosferica cifra che Antonella Clerici incasserà per tornare a condurre ‘La prova del cuoco’, trasmissione quotidiana del mezzogiorno di Raiuno che riaprirà i battenti il prossimo 13 settembre.
A rivelare la notizia è la colonnina della sempre informatissima fonte Spicca Ciance su Vanity Fair (come riporta TvBlog), dove si legge appunto che il cachet preteso e, sempre secondo la voce, ottenuto dalla bionda Antonellina sarà di due milioni di euro.
Insomma, un ritorno in grande, è proprio il caso di dirlo, per la conduttrice, che a fine 2008 lasciò il programma per andare in maternità e che poi venne sostituita da Elisa Isoardi. Quest’ultima sarebbe dovuta rimanere al timone del programma solo fino alla fine della stagione, ma in realtà fu confermata anche per quella seguente, creando un vero e proprio ‘caso’ tra la Clerici e la Rai, oltre che la nascita di combattivi gruppi di fan ‘pro Clerici’ e ‘pro Isoardi’.

Tornando a parlare di ‘cachet’, secondo alcune fonti come Il Giornale, per la sua conduzione alla ‘Prova del cuoco’, prima del suo allontanamento la Clerici incassava 1 milione e mezzo di euro lordi, mentre la Isoardi ne accettò solo 100mila.
Dopo il successo del Festival di Sanremo, per cui Antonella fu pagata 500mila euro, e del programma ‘Ti lascio una canzone’, la Rai ha dovuto ‘cedere’ alla richiesta della conduttrice di riappropriarsi del timone della ‘Prova del cuoco’ e, a quanto sembra, accettare anche le condizioni economiche della conduttrice.
Pare che l’azienda tv di stato volesse sborsare 1 milione e 800mila euro per l’ingaggio annuale della Clerici (che, oltre alla ‘Prova del cuoco’, dovrebbe condurre anche la nuova edizione di 'Ti lascio una canzone'), ma la conduttrice avrebbe preteso la cifra di 2 milioni tondi tondi.
La notizia del ‘cachet’ stellare della Clerici giunge dopo la diffusione pubblica della cifra che, secondo Tv Sorrisi e Canzoni, pretenderebbe Paola Cortellesi per partecipare ala nuova edizione di ‘Zelig’ su Canale 5. Com’è noto, l’attrice comica sostituirà Vanessa Incontrada, che ha deciso di lasciare il programma per dedicarsi a nuove sfide professionali (è anche un’attrice cinematografica di talento). La Cortellesi, dunque, per la sua presenza a ‘Zelig’ vorrebbe essere pagata 100mila euro a puntata, a fronte dei 20mila euro dell’Incontrada.
Com’è evidente, sia per Antonella che per Paola si parla di somme da capogiro. Resta solo da capire se gli ascolti dei programmi condotti dalle due professioniste saranno altrettanto ‘stellari’…

giovedì

Marilyn forever




il cachet di Paola



La Cortellesi chiede 100.000 euro a puntata per 'Zelig'
mer ago 04 13:17 di Cicciotti su www.funweek.it

È recente, anche se non nuova, la notizia del passaggio di testimone da Vanessa Incontrada a Paola Cortellesi alla conduzione di ‘Zelig'. La spagnola era infatti stanca dopo sei anni dedicati allo show comico e sentiva il bisogno di dedicarsi ad altri progetti, che la motivassero maggiormente. Senza la Incontrada, amatissima dal pubblico, si è aperta una vera e propria corsa alla ricerca della nuova conduttrice da affiancare all'immancabile Claudio Bisio.
E pare siano stati gli stessi autori del programma, Gino e Michele, a richiedere Paola Cortellesi, nata comica ma dimostratasi poi anche un'ottima attrice e presentatrice. L'accordo sembrava ormai fatto, per la gioia dei fan, contenti del ‘rimpiazzo'. Peccato, però, che la Cortellesi non si ‘accontenti' dei 20.000 euro a puntata che spettavano alla Incontrada: ne ha richiesti ben 100.000, e le trattative sono inevitabilmente rallentate.
Per essere certa di ottenere quanto più possibile dai vertici Mediaset, la Cortellesi ha anche scelto di essere seguita dall'agente Beppe Caschetto, noto per avere tra le file dei suoi clienti anche Fabio Fazio, Luciana Littizzetto e Alessia Marcuzzi.
A dire il vero, la richiesta della comica romana sorprende un po' tutti e rischia di finire con un colpo di scena memorabile: se le esigenze della Cortellesi verranno rifiutate, si dovrà ricominciare a cercare una degna sostituta di Vanessa Incontrada.Michelle Hunziker ha già fatto sapere di non essere disponibile: è impegnata con ‘Paperissima' e con ‘Striscia la notizia'.
Salgono a questo punto le quotazioni di Geppi Cucciari, diventata celebre proprio grazie al Teatro degli Arcimboldi di Milano e già cimentatasi nel ruolo di conduttrice in ‘Italia's got talent'. La Cucciari era già stata presa in considerazione per la conduzione di ‘Zelig', ma è stata poi scartata all'ultimo momento a favore della Cortellesi. Che le esose pretese di Paola non stiano facendo altro che spianare la strada a Geppi? Difficile infatti che la Cucciari chieda una cifra così elevata, che - per l'intera stagione - diventerebbe addirittura milionaria.Assumereste la Cortellesi nonostante la cifra esorbitante o, a questo punto, vi 'accontentereste' di una conduttrice più modesta?
Articolo di Grazia Cicciotti (foto@Kikapress)
Guarda il BACIO SAFFICO tra la CORTELLESI e la DANDINI su Funweek.it