domenica

otto e mezzo






8½ è un film del 1963 diretto da Federico Fellini.
È considerata una delle migliori pellicole cinematografiche mai realizzate ed ha ispirato generazioni di registi.

Guido Anselmi, un affermato regista di quarantatré anni, sta elaborando il suo prossimo film. Egli si trova a trascorrere un periodo di riposo in una stazione di cure termali (il set reale fu ambientato alle Terme di Chianciano). Guido cerca in quella località di coniugare i propri problemi fisici (stanchezza cardiaca) con quelli della produzione del film, ancora allo stato di preparazione. La quiete che vorrebbe è continuamente minata dalla presenza delle maestranze del film (produttore, tecnici, attori) che soggiornano nel suo stesso albergo e che vedono in lui l'unico appoggio sicuro. Ma il suo spirito creativo si è inaridito e non riesce a dare una direzione chiara al suo progetto cinematografico. Oltretutto ai suoi problemi professionali si aggiungono grattacapi sentimentali. L'amante lo raggiunge alle terme e contemporaneamente arriva anche sua moglie. Sollecitato dal produttore, interrogato dai suoi assistenti e dagli attori che vogliono capire quale storia sta per raccontare, quali intenzioni vorrebbe esprimere, cerca di imbastire alla meglio una trama: un bilancio fatto di rapporti con personaggi reali e di fantasticherie, ricordi, sogni, che si inseriscono all'improvviso negli avvenimenti concreti delle sue giornate e delle sue notti. Dei suoi sogni fanno parte i ricordi del padre e della madre, morti, con i quali egli discorre teneramente, come con persone vicine. La paura della morte e il mistero di Dio si palesano attraverso una crisi esistenziale in cui non riesce a dare un senso al suo rapporto con gli altri e al suo passato. E tutto questo non fa che rendere consapevole quello smarrimento che egli si porta dentro da anni e che le cure della esistenza quotidiana e del lavoro avevano in parte mascherato. In un onirico, fatato affresco di immagini si alternano un centinaio di personaggi di contorno tra cui spiccano: un intellettuale (Rougeul), che gli è stato messo alle calcagna dal produttore (Alberti), la moglie (Aimée), l'amante (Milo), e una donna di sogno (Cardinale).
I giorni trascorrono mentre i fatti reali, i ricordi e le fantasie del regista si accavallano sempre più fino a diventare indistinguibili. Il produttore fa visionare a Guido i provini già girati, e presso la scenografia di un'enorme piattaforma di lancio per un'astronave indice una conferenza stampa in cui finalmente il regista dovrà raccontare a tutti quelle che sono le sue intenzioni riguardo al film, ma in realtà il regista è sempre più confuso, non ha idea di cosa vuole raccontare, né di come farlo. La sua confusione professionale rispecchia la sua confusione vitale: è la fine della sua carriera e della sua stessa vita: egli decide di abbandonare la regìa del film durante la conferenza stampa. Ma proprio quando tutto sembra essere finito, quando i giornalisti si sono allontanati e le maestranze iniziano a smontare il set di un film che non si farà più, Guido ha la percezione che tutto quello che gli accade intorno, tutte le persone che ha conosciuto e che con lui hanno percorso la strada della vita, nel bene e nel male, sono parte di lui. Tutti insieme in un girotondo circense roteano intorno a lui, che li dirige, ma che da loro riceve, un dare-avere indistinguibile, tutti insieme, nel magico gioco della Vita. È proprio con questa sequenza, la più importante di tutto il film, cinque minuti prima della fine, che tutto il pensiero di Fellini prende una connotazione meno intimistica, trascende tutto il valore di intrattenimento del film, e da un aspetto personale si riveste di un aspetto universale, con splendide immagini che sanno toccare le corde dell'anima, o meglio dell'A.sa NI.si MA.sa, come nella filastrocca dei suoi ricordi di bambino.

fonte: Wikipeda

lunedì

Mark Chapman




Mark David Chapman è un criminale statunitense, assassino del musicista ed ex-componente dei Beatles John Lennon, l'8 dicembre del 1980.
Prima dell'omicidio di Lennon, Chapman, di nazionalità statunitense, era guardia giurata a Honolulu (Hawaii). Aveva trascorso un passato piuttosto movimentato; tra l'altro, era stato tossicodipendente ed era stato ricoverato in una struttura ospedaliera per malati di mente. Dichiarò di essere stato fortemente influenzato dal romanzo di Salinger Il giovane Holden, al punto di decidere di seguire nella propria vita il modello antisociale rappresentato dal protagonista Holden Caulfield.
Per anni fu un fan dei Beatles, e di Lennon in particolare. Nella sua ossessione, arrivò al punto di sposare una donna americana di origine giapponese che gli ricordava Yoko Ono. Col tempo si convinse che Lennon aveva tradito gli ideali della sua generazione e si sentì investito della missione di punirlo.

L'omicidio di John Lennon

L'8 dicembre 1980, Chapman si appostò davanti all'entrata della residenza di Lennon, il palazzo The Dakota in Central Park a Manhattan (New York City). Quando il musicista uscì di casa, Chapman gli strinse la mano e si fece fare un autografo sulla copertina dell'ultimo album di Lennon, Double Fantasy. Il fotografo Paul Goresh era presente quando John Lennon autografò l'album a Chapman e immortalò la scena in una celebre fotografia che ritrae insieme l'assassino e la sua prossima vittima. Quindi, Chapman rimase sul posto per altre 4 ore in attesa. Alle 22.50, vedendo Lennon che rientrava insieme alla moglie Yoko Ono, Chapman lo chiamò, disse «Ehi, Mr. Lennon! Sta per entrare nella storia» e poi gli esplose contro cinque colpi di pistola. Quattro dei proiettili colpirono Lennon e uno di questi trapassò l'aorta; Lennon fece in tempo a fare ancora qualche passo mormorando «Mi hanno sparato» prima di stramazzare al suolo. Trasportato d'urgenza al Roosevelt Hospital, John Lennon fu dichiarato morto alle 23.07.
Al momento dell'omicidio, Chapman aveva con sé una copia de Il giovane Holden. Dopo aver sparato, rimase impassibile sulla scena del crimine, tirò fuori la sua copia del libro e si mise a leggere fino all'arrivo della polizia. Il custode del Dakota Building, Mr. Perdomo, gridò a Chapman: «Lo sai che cosa hai fatto?», al che Chapman rispose freddo: «Sì, ho appena sparato a John Lennon». I primi poliziotti ad arrivare furono Steve Spiro e Peter Cullen, che erano di pattuglia sulla 72ª Strada e a Broadway quando sentirono la notizia che un uomo era stato ferito dai colpi di arma da fuoco nei pressi del Dakota. Gli agenti accorsi sul luogo del delitto si accorsero subito che le ferite riportate da Lennon erano molto serie, non potendo aspettare l'ambulanza decisero di trasportare il corpo di Lennon nell'auto della polizia per portarlo al vicino ospedale Roosevelt Hospital. Chapman venne arrestato senza opporre resistenza. Tre ore dopo il suo arresto, Chapman affermò: «Sono sicuro che una grossa parte di me sia Holden Caulfield, il resto di me deve essere il diavolo».

Chapman in seguito dichiarò di essersi recato a New York un'altra volta, in passato, con l'obiettivo di uccidere Lennon, senza riuscirci. Disse anche che le sue azioni avevano lo scopo di ottenere attenzione. Fu accusato di omicidio di secondo grado (secondo la legge statunitense) e si dichiarò colpevole ricevendo, oltre all'ergastolo, una pena supplementare di 20 anni di reclusione. Nel 2000 gli è stata rifiutata la richiesta di scarcerazione sulla parola. Attualmente Chapman si trova nella prigione di Attica (a favore dei detenuti della quale, per ironia della sorte, John Lennon aveva cantato in un brano di Some Time in New York City, Attica State). Chapman si dichiara un fervente cristiano, e una associazione religiosa ha chiesto la sua scarcerazione. Yoko Ono e numerosi fans di Lennon, al contrario, hanno chiesto che non venga mai scarcerato. Fino ad oggi le richieste di libertà vigilata per Chapman sono state sei, una ogni due anni, ma gli sono state tutte respinte.

Motivazioni e malattia mentale

Chapman, fervente cristiano, non poteva tollerare l'affermazione fatta da Lennon nella sua canzone God secondo la quale Dio è solo un concetto col quale misuriamo il nostro dolore o in Imagine dove lo stesso John affermava di sperare in un futuro dove non esistessero più religioni a dividere il mondo. Inoltre non sopportava il fatto che Lennon predicasse nel testo del brano l'abolizione della proprietà privata (Imagine no possessions...) quando lo stesso Lennon era un ricchissimo milionario. Chapman raccontò di aver ascoltato l'album John Lennon/Plastic Ono Band nelle settimane antecedenti l'omicidio e di aver pensato:
« Ascoltavo quella musica e diventavo sempre più furioso verso di lui, perché diceva che non credeva in Dio... e che non credeva nei Beatles. Questa era un'altra cosa che mi mandava in bestia, anche se il disco risaliva a dieci anni prima. Volevo proprio urlargli in faccia chi diavolo si credesse di essere, dicendo quelle cose su Dio, sul paradiso e sui Beatles! Dire che non crede in Gesù e cose del genere. A quel punto la mia mente fu accecata totalmente dalla rabbia. »
Dopo l'omicidio, Chapman venne esaminato da dozzine di psichiatri. Egli descrisse la rabbia repressa che covava verso suo padre, accusato di picchiare sua madre. Parlò della sua identificazione con Holden Caulfield e con la Dorothy de Il Mago di Oz, e dei suoi discorsi immaginari con il "piccolo popolo", un gruppo di ometti con cui interagiva nella sua mente. Chapman riferì al giornalista Jack Jones che quando disse alla sua "piccola gente" che era intenzionato a recarsi a New York per uccidere John Lennon, loro lo pregarono di non farlo, dicendogli: «Per favore, pensi a sua moglie. Per favore, Signor Presidente. Pensi a sua madre. Pensi a se stesso». Chapman disse loro che la sua mente era in fermento, e in risposta la reazione del piccolo popolo fu il silenzio.

Curiosità

Il gruppo di musica elettronica Mindless Self Indulgence ha dedicato una canzone all'assassino di Lennon. Il brano, chiamato appunto Mark David Chapman, è l'ultima traccia del loro quinto album, If.
Il gruppo folk-rock irlandese dei Cranberries ha dedicato all'episodio dell'omicidio dell'ex-Beatle una traccia del loro album del 1996 To the Faithful Departed, l'ottava, dal titolo I just shot John Lennon (Ho appena sparato a John Lennon).
Le esperienze di Chapman durante il weekend che precedette l'omicidio di Lennon, sono state trasposte in un film intitolato Chapter 27, con Jared Leto nella parte di Chapman. Il titolo del film è un riferimento al romanzo Il giovane Holden, che ha in realtà solo 26 capitoli.

Chapman è stato interpretato sullo schermo anche da Jonas Ball in un film inglese, The Killing of John Lennon, uscito nel 2007.
Un certo numero di teorie cospiratorie sull'omicidio di Lennon, basate sul periodo di sorveglianza a cui la CIA e l'FBI sottoposero il musicista durante il suo periodo di attivista di sinistra negli anni settanta, comprendono anche il coinvolgimento di Mark Chapman nell'omicidio come una conseguenza delle stesse.

Nel 1982, la Rhino Records pubblicò un album compilation di canzoni ispirate ai Beatles, intitolato Beatlesongs, la copertina del disco raffigurava una caricatura di Chapman mescolato in mezzo ad altri fan del gruppo, opera dell'illustratore William Stout. In seguito, la Rhino ritirò il disco e lo ristampò con una copertina differente.

Il gruppo degli Eighteen Visions nel 2000 ha pubblicato un brano intitolato Who The F*ck Killed John Lennon? sul loro album Until The Ink Runs Out.

fonte: Wikipedia

sabato

Charles Manson





Charles Milles Manson è un criminale statunitense, famoso per essere stato il mandante di uno dei più efferati omicidi della storia degli Stati Uniti d'America. Ha avuto vari soprannomi, tra cui "Mr. Satan" o "Satan Manson", e la sua espressione "diabolica" nonché la sua crudeltà, hanno reso il suo nome comunemente associato alla personificazione del male.

Charles Manson nacque il 12 novembre 1934 a Cincinnati (Ohio). Sua madre, Kathleen Maddox, crebbe in una famiglia religiosa e molto rigida. Poiché non amava lo stile di vita ferreo che le veniva imposto, scappò di casa a 16 anni e per sopravvivere decise di darsi alla prostituzione. Charles fu concepito durante uno dei suoi rapporti occasionali e quando le venne chiesto quale nome dare al bambino ella non seppe cosa rispondere, tanto che il neonato venne registrato con il nome "No Name Maddox". Alcuni mesi più tardi il bambino venne chiamato Charles, e alcuni anni dopo ricevette il cognome Manson, da man (uomo) e son (figlio), poiché non si conosceva l'identità del padre. Dopo l'arresto della madre, per problemi legati alla droga e alcuni furti, all'età di cinque anni il piccolo Charles venne affidato agli zii che vivevano nel West Virginia. Questi erano fanatici religiosi e imposero al nipote un'educazione molto dura. Manson si lamentò in seguito soprattutto dello zio, che lo insultava e lo umiliava continuamente davanti a tutti: disse infatti che lo zio lo obbligò a vestirsi da bambina il primo giorno di scuola, mettendolo in imbarazzo davanti ai suoi compagni.

La zia lo picchiava e cercò di sbarazzarsi di lui dandolo in adozione. Tutte le angherie subite contribuirono all'alterazione della psiche di Charles, che a 12 anni scappò da casa.


L'adolescenza e l'apparente cambiamento

Nella fase adolescenziale iniziò la sua vita da criminale, dedicandosi ai furti d'auto e a rapine nei negozi. Tuttavia nel giro di pochi mesi venne arrestato e rinchiuso in carcere in Virginia. In carcere Charles subì ulteriori violenze da detenuti più grandi di lui. Rilasciato, pochissimo tempo dopo venne nuovamente arrestato, sempre per furto; ancora una volta ottenne una commutazione della pena in arresti domiciliari, convincendo una conoscente incinta a presentarsi in tribunale fingendosi la sua fidanzata. Ottenne così una semplice condanna agli arresti domiciliari che comunque non rispettò: appena rilasciato picchiò due donne a distanza di pochi giorni e, riconosciuto e catturato, questa volta ricevette dieci anni di carcere che scontò nel penitenziario dell'isola di McNeil dello Stato di Washington, nel Nord-Ovest degli Stati Uniti.


La famiglia

Charles fu rilasciato sulla parola nel marzo 1967, e una volta uscito decise di divenire un musicista Hippy, forte del riscontro positivo che questo movimento aveva a quei tempi e mettendo a frutto quanto appreso in carcere da un detenuto più anziano che gli aveva insegnato a suonare la chitarra; dichiarò in seguito di essere stato un fan dei Beatles. Charles si trasferì a San Francisco, in tempo per la Summer of Love, dove raccolse intorno a sé un gruppo di giovani (sia ragazzi che ragazze) affascinati dal suo carisma, dalla sua chitarra e dalla sua capacità di parlare alla gente. Presero il nome di The Family ("La famiglia"), o anche The Manson Family, sebbene Manson abbia sempre negato di aver dato egli stesso quel nome al gruppo. Riuscì a raccogliere un cospicuo numero di adepti (circa 50 persone): molti di loro erano ragazzi che avevano avuto una vita dura come Charles, con problemi familiari e spesso di adattamento sociale. Manson era da questi considerato un leader religioso oltre che morale: affermava infatti di essere la reincarnazione di Gesù Cristo e di Satana insieme e i suoi adepti gli erano molto devoti. Oltre che dalla connotazione religiosa, il suo gruppo differisce dalle "comuni" Hippy per il palese e dichiarato disprezzo che provava nei confronti dei neri. Egli profetizzava infatti che ci sarebbe stata una guerra interraziale e che avrebbero vinto i neri; ma i neri erano inferiori rispetto ai bianchi, ciò che sapevano l'avevano appreso dai bianchi, dunque non avrebbero potuto mantenere il potere e a quel punto avrebbero preso loro il comando, i prescelti della Famiglia.
The Family, sotto la sua attenta guida, sopravviveva grazie a furti ed altre attività criminali. Tra una rapina e l'altra, suonavano la chitarra e facevano uso di hashish e LSD. L'attività della setta di Manson con il tempo non si limitò ai furti, ma si estese agli omicidi. Manson fondò anche un movimento ambientalista chiamato ATWA (acronimo di "Air, Trees, Water, Animals"), che si batteva per salvaguardare la natura e le sue creature, e del quale facevano parte alcuni membri della "Famiglia".
Charles voleva diventare un musicista famoso come i suoi idoli e nell'estate del 1968 tentò di realizzare il suo sogno musicale, recandosi in uno studio discografico di Los Angeles, con il supporto economico di Dennis Wilson, batterista dei Beach Boys che aveva conosciuto dopo che questi aveva dato un passaggio a due ragazze della Family che facevano autostop.[senza fonte]
L'insuccesso non fece altro che accrescere l'ossessione di Charles di diventare un musicista. Un suo brano, Cease to Exist, fu nuovamente arrangiato dai Beach Boys e inserito nell'album 20/20 (1969) con un nuovo titolo (Never Learn Not to Love), testi modificati e un differente bridge, cosa che suscitò in Manson non poca rabbia nei confronti dell'ex amico.

Gli omicidi

Il 9 agosto 1969 Manson pianificò e realizzò un'intrusione a Cielo Drive, un ricco quartiere di Los Angeles, con l'obiettivo di entrare nella villa al momento abitata da Roman Polanski e Sharon Tate, attrice e moglie del regista, incinta di 8 mesi, e alcuni loro amici, tra cui Jay Sebring, parrucchiere dell'attrice, Abigail Folger, figlia dell'imprenditore del caffè "Folger", Wojiciech Frykowski, il fidanzato di Abigail. La villa era stata precedentemente occupata da Terry Melcher, artista e produttore musicale che aveva espresso inizialmente interesse nei riguardi di alcune canzoni composte da Manson, ma che successivamente si era rifiutato di scritturare Charles come musicista per la Columbia Productions; la villa divenne il simbolo di tutti coloro che l'avevano rifiutato. La notte in cui si consumarono gli omicidi, Roman Polanski non era presente: si trovava infatti a Londra al lavoro su un progetto cinematografico. Non è mai stato accertato se Charles aspettasse in auto o se rimase nel ranch dove risiedeva l'organizzazione; coloro che materialmente eseguirono gli ordini furono Charles "Tex" Watson (a cui Manson diede il comando della operazione stragista), Susan Atkins, Patricia Krenwinkel e Linda Kasabian. Questi si diressero verso la villa armati di coltelli, un revolver e un filo di nylon lungo 13 metri. Giunti sul posto, i quattro tagliarono i fili del telefono per impedire che venissero chiamate le forze dell'ordine una volta entrati. Ad eccezione di Linda Kasabian, che doveva coprir loro le spalle, gli altri tre scavalcarono la recinzione. Tuttavia vennero notati da un amico del guardiano della villa, Stephen Earl Parent, il quale venne ucciso immediatamente a colpi di revolver da Tex Watson. Entrati nella villa, i membri della "Famiglia" non ebbero nessuna pietà. Il primo a morire fu il parrucchiere Sebring, che implorò di lasciar in vita la Tate in quanto incinta, ma venne ferito con un colpo di revolver all'ascella e finito con una serie di coltellate. La successiva vittima fu Frykowski, che venne accoltellato da Susan Atkins. Stessa sorte anche per la Folger, accoltellata ripetutamente. L'ultima vittima fu Sharon Tate, 26 anni, incinta di 8 mesi. Con uno straccio intriso del sangue dell'attrice, Susan Atkins scrisse sulla porta, da cui avevano fatto irruzione, "PIG" ovvero maiale in lingua inglese: maiale è anche il termine statunitense con cui ci si riferisce in tono spregiativo alla polizia e Piggies è il titolo di una canzone dei Beatles. Sullo specchio del bagno venne scritto Helter Skelter: l'espressione inglese "helter skelter" indica i grandi scivoli di forma elicoidale dei Luna Park, e fu interpretata da Manson come "arrivo del caos" e "fine del mondo", anche questa è il titolo di una canzone dei Beatles. Non ci furono sopravvissuti al massacro, se non il regista stesso Roman Polanski, che era in realtà assente in quel periodo perché impegnato per motivi di lavoro in Inghilterra (aveva appena finito di girare Rosemary's Baby).
I massacri dell'organizzazione non si placarono, e il giorno seguente vennero uccisi l'imprenditore Leno LaBianca e sua moglie Rosemary: i due furono colpiti da più di quaranta colpi alla testa, con una forchetta. Sulle pareti venne scritto “Death to pigs” (Morte ai maiali) col sangue delle vittime e sul frigorifero in cucina venne invece scritto, con una storpiatura grammaticale "Healter Skelter". Il cadavere di Leno LaBianca fu ritrovato con una forchetta conficcata nello stomaco. Una ulteriore vittima di Manson fu un insegnante di musica, Gary Hinman, che qualche mese prima aveva dato ospitalità alla Family osando poi cacciarli. Anche lui venne accoltellato: sulla parete venne tracciata la scritta "Politician Pig", ovvero "Porco politico"; tali scritte vennero ordinate da Manson ai suoi seguaci per cercare di depistare le indagini e far accusare i neri dell'omicidio. L'ultimo omicidio attribuito a "The Family" fu quello di un membro stesso della setta, Donald Shea (soprannominato "Shorty"), colpevole di aver denunciato l'organizzazione e di aver sposato una donna nera. Venne brutalmente ucciso il 26 agosto 1969 e la sua salma venne tagliata in nove pezzi.
L'attività criminosa della "Famiglia" continuò incontrastata per quasi due anni, fin quando l'avvocato Vincent Bugliosi, di origini italiane, riuscì a trovare dopo molte indagini le prove che incastravano Manson. Inoltre alcuni seguaci lo tradirono; testimone chiave nel processo fu Linda Kasabian, la ragazza che ricoprì il ruolo di "palo" la sera del 9 agosto 1969. Charles venne così arrestato per quello che venne ricordato come Il caso Tate-LaBianca e venne accusato di essere il mandante degli omicidi.

Il processo

Nel 1970 iniziò il processo contro Charles Manson. Egli si presentò con una X incisa sulla fronte: in seguito, dopo diversi anni di prigione, Manson stesso modificò l'incisione sulla fronte facendola diventare una svastica. Il processo è entrato nella storia degli U.S.A. per la sua incredibile lunghezza: il solo dibattimento preliminare durò quasi un anno. Charles non confessò gli omicidi della sua banda, né di altre azioni criminali; Susan Atkins invece, rivelò che Manson aveva programmato di uccidere in seguito nomi noti nello show business come Liz Taylor, Steve McQueen, Richard Burton e Frank Sinatra, pur non avendo prove materiali a sostegno. Il 29 marzo 1971 il processo si chiuse con la condanna a morte di tutti i componenti della "Famiglia", ma nel 1972 lo Stato della California abolì la pena di morte, e Manson e la sua setta vennero spostati dal braccio della morte al carcere, con pena commutata in ergastolo. Il 25 maggio 2007, presso il carcere di Corcoran, l'undicesima udienza richiesta da Manson per ottenere la libertà vigilata è stata respinta. L'uomo, 74 anni al tempo del processo (di cui 42 trascorsi in carcere), non era presente all'udienza, ma dichiarò alla stampa tramite il proprio avvocato che nel 2012 avrebbe presentato puntualmente la sua dodicesima domanda di rilascio.

Le ipotesi di omicidio

Non si conoscono con esattezza i moventi che spinsero la banda di Manson a uccidere. Alcuni specialisti avanzano l'ipotesi che Manson fosse ossessionato dalla fama: non essendo riuscito a diventare una rockstar come aveva sempre sognato egli avrebbe scelto l'alternativa più facile, dei folli omicidi che attirassero l'attenzione dell'opinione pubblica.

Altri ritengono che Charles, essendo vissuto nella povertà e in mezzo alla strada, odiasse le persone ricche e famose e per questo covasse desideri di vendetta. Si ritiene che con la scritta "DEATH TO PIGS" Manson volesse dimostrare il proprio furore nei confronti di tutti coloro che appartenevano all'establishment.

Manson stesso nel giustificare i propri atti afferma di essere stato ispirato dai Beatles e nello specifico dalla canzone Helter Skelter. Egli credeva di aver individuato nel brano una sorta di "messaggio profetico" a lui indirizzato che gli ordinava di diffondere il caos. Manson affermò inoltre di aver ucciso Sharon Tate per il desiderio di attribuire l'omicidio alla comunità afro-americana della città di Los Angeles.

Il figlio segreto

Nel 2009 un disk jockey 41enne di Los Angeles, Matthew Roberts, adottato in tenera età da una famiglia e cresciuto nell'Illinois, riesce a risalire ai propri genitori naturali scoprendo di essere figlio di Charles Manson.

A 11 anni Roberts aveva scoperto da sua sorella di essere stato adottato, ma si è messo alla ricerca dei suoi veri genitori nel 1997 nonostante il padre adottivo avesse provato a scoraggiarlo. Roberts era sicuro che la scoperta lo avrebbe aiutato a «conoscere meglio se stesso». Invece, conoscere l'identità del suo padre biologico lo ha gettato nella depressione.
La storia è raccontata dall'edizione online del tabloid britannico The Sun. «Non ci volevo credere. Ero spaventato e arrabbiato allo stesso tempo. È stato come scoprire che tuo padre è Adolf Hitler», ha detto Roberts.
Dalla madre, trovata subito attraverso un'agenzia di servizi sociali, Matthew si è fatto raccontare tutta la storia: lei e Manson si conobbero nel 1967 a San Francisco durante la famosa «Summer of Love» e, durante un'orgia dove furono consumate massicce dosi di droga, Terry fu violentata.
Nonostante il trauma per aver scoperto di essere il figlio di uno dei più crudeli assassini degli ultimi quarant'anni, sette anni fa Matthew, che si definisce un pacifista («il mio eroe è Gandhi»), ha cominciato a scrivergli. Manson ha confermato di essere suo padre e ha sempre risposto alle sue lettere scrivendo «cose folli» e firmando con una svastica.

Manson nella cultura popolare

Gli atti di malvagità di Manson sono stati ripresi o citati, per lo più da personaggi della musica.
Musica

Alkaline Trio: il gruppo pop-punk ha dedicato la canzone Sadie, contenuta nel album Crimson, a Sadie Mae Glutz, una componente della Manson Family.
Guns N' Roses: Axl Rose, leader del gruppo, contro la volontà degli altri componenti del gruppo ha inserito nel disco The Spaghetti Incident? come traccia nascosta subito dopo I Don't Care About You, cover della canzone di Manson Look At Your Game Girl. Negli ultimi secondi del brano, infatti, si sente Axl dire: "Thanks, Charles". Axl Rose indossò inoltre varie volte durante l' "Use your illusion Tour" una t-shirt raffigurante il volto stilizzato di Charles Manson con scritto "Charlie don't surf".
Crispin Hellin Glover: I'll Never Say Never to Always.
Deicide: il gruppo death metal floridiano ha scritto una canzone su Charles Manson intitolata Lunatic of God's Creation".
Eminem: nella canzone I'm Back, tratta dall'album The Marshall Mathers LP, Eminem cita Manson: "Manson, you're safe in that cell, be thankful it's jail" ("Manson sei salvo in quella cella, sii grato che è una galera!").
GG Allin: Garbage Dump.
Kasabian: il gruppo alternative rock britannico prende il nome da Linda Kasabian, l'adepta di Charles che partecipò all'assassinio di Sharon Tate.
Leonard Cohen: citazione nel brano The Future.
Marilyn Manson: il noto cantante ha dato origine al suo nome d'arte fondendo il nome di Marilyn Monroe con il cognome di Charles Manson dicendo che i due rappresentavano due volti contrastanti dell'America.
Ozzy Osbourne: il brano Bloodbath In Paradise parla dell'omicidio di Sharon Tate.
Paradise Lost: nell'album Draconian Times sono inseriti alcuni stralci di un'intervista rilasciata da Manson. Il brano in questione è Forever Failure.
Rob Zombie: la figura del "guru" della Family ha affascinato il cantante, il quale ha dichiarato che il suo look (capelli lunghi e barba) è stato ispirato da Manson.
Scramblehead: The Fires Are Burning.
Skruigners: nella canzone 2003 del gruppo italiano sono presenti alcune strofe di Eyes of a dreamer di Charles Manson.
Slipknot: la band Nu Metal americana, ha dedicato a Manson la prima traccia 742617000027 dell'album omonimo; nel brano una voce campionata ripete in loop la frase detta da Manson in un'intervista: "The whole thing, I think it's sick" ("Penso che tutto sia malato").
'Scars On Broadway: cita Charlie Manson nel brano 3005
System of a down: in ATWA, si fa riferimento al movimento fondato da Manson, oltre a The Family.
Ramones: il brano Glad To See You Go (album Leave Home, Sire 1977), che cita Charles Manson più volte, si apre con le seguenti parole: Gonna take a chance on her/One bullet in the cylinder/And in a moment of passion get the glory like Charles Manson (Le darò una chance/Una pallottola nel tamburo/E in un attimo di passione mi conquisterò la gloria come Charles Manson).
The Lemonheads: Your Home is Where You're Happy e Big Iron Door.
Trent Reznor (Nine Inch Nails): ha composto il concept album The Downward Spiral nella villa in cui Sharon Tate fu assassinata. La parola "Pig" fu scritta per la seconda volta sulla porta d'ingresso.
The Rotten Charles Manson: Il gruppo Crust Punk/Grindcore Malaysiano prende il suo nome dal forte disprezzo che nutre nei confronti dell'assassino.
Fate Angel: nel testo della canzone 2012 il gruppo Thrash Metal floridiano parla del presunto anno della fine del mondo e lo fa coincidere con il rilascio di Charles Manson e la terza guerra mondiale.
Dr. Dre and Ice Cube: Natural Born Killaz Charles Manson viene insultato e minacciato: ("So FUCK CHARLIE MANSON I'll snatch him out of his truck hit em with a brick and I'm dancin.")
Tori Amos: nella canzone "Tear in your hand" lo nomina dicendo "i don't believe you're leaving 'cause me and Charles Manson like the same ice cream, i think it's that girl..."
Stephen Sondheim: nella canzone "Unworthy of Your Love" scritta per il musical Assassins Lynette "Squeaky" Fromme canta il suo amore per Manson, arrivando a dichiarare I am nothing/You are wind and devil and God,/Charlie, cioè Io sono niente/Tu sei il vento, il diavolo e Dio/Charlie chiaro riferimento all'attività satanista di Mason

Cinema/Televisione

Al termine del film Thank You for Smoking il protagonista, interpretato da Aaron Eckhart, paragona il talento di Charles Manson nell'assassinare con quello di Michael Jordan nel basket.
Manson appare come cartone animato nella serie South Park, nell'episodio Merry Christmas Charlie Manson!
Manson appare come pupazzo animato nell'episodio pilota della serie televisiva animata di MTV Celebrity Deathmatch.
Manson appare anche in un altro cartone animato, I Griffin, precisamente nella seconda puntata della prima stagione, I teledipendenti, dove a Peter, il protagonista, viene detto che guardare troppa televisione non è salutare: Charles Manson la guarda sempre in galera.
In Yes Man Carl Allen, interpretato da Jim Carrey, rimasto senza benzina in un parco di notte, scherza tra sé e sé dicendo che verrà "massacrato" dalla famiglia Manson.
Nel film Paura e delirio a Las Vegas, Raoul Duke (Johnny Depp), all'inzio del film, in un momento di delirio si chiede se il suo passeggero si rendesse conto che il deserto che stavano attraversando era stato l'ultimo domicilio conosciuto di Charles Manson.
Nell' episodio 17 della ventunesima serie de "I Simpson" (American History X-cellente) [non chiaro]mentre Burns si trova in prigione, un carcerato di colore, che incarna il personaggio di John Coffey de Il miglio verde, tenta di avvicinarlo alla religione cristiana, raccontandogli inoltre, come conobbe la figura di Gesù Cristo attraverso un libro con sopra l'immagine di Charles Manson (che il carcerato identifica erroneamente con Cristo) e intitolato "Helter Skelter".
Nel film Io e Annie, Woody Allen si lamenta della decisione presa da Annie (Diane Keaton) di passare il weekend nella loro casa di campagna dicendo che teme di essere massacrato dalla famiglia Manson.
Nel telefilm "Criminal Minds", si fanno diversi riferimenti a Charles Manson, come del resto a molti altri serial killer statunitensi.
Nel 2006 è stato rilasciato nelle sale cinematografiche degli USA Live Freaky, Die Freaky! un film d'animazione che tratta dell'omicidio della Tate e di coloro che si trovavano nella residenza quella notte. Il film è doppiato da Billie Joe Armstrong, leader, voce e chitarra dei Green Day nel ruolo di Manson; Mike Dirnt (Green Day); Tré Cool (Green Day); Tim Armstrong (Rancid); Davey Havok (AFI)
Nell'episodio 15 della prima stagione di Una mamma per amica, Lorelai dice a Christopher "In confronto a te Charlie Manson è un bravo ragazzo" (nella versione originale la battuta è: "Charles Manson is freaked out by you right now!")

fonte: Wikipedia