mercoledì

circoncisione







La circoncisione (dal latino circum, "attorno" e caedere, "tagliare") è una pratica chirurgica che consiste nell'asportare parte o la totalità del prepuzio.
Il termine è talvolta impropriamente usato nella proposizione: circoncisione femminile, che, ove non effettuata per scopi medici dovuti a gravi patologie, include alcune pratiche di mutilazioni genitali femminili, in uso presso alcuni popoli a scopo religioso o rituale che implicano la rimozione del prepuzio clitorideo, cioè una delle varie pratiche di escissione (o ablazione o infibulazione).

Significati socioculturali

La circoncisione è applicata nella medicina moderna con lo scopo di porre rimedio ad alcune disfunzioni del pene, come le fimosi o le balaniti. Può essere praticata anche in alcuni casi di cancro al pene e infezione delle vie urinarie. È inoltre praticata anche in alcuni casi di eiaculazione precoce (circa il 10% dei casi di eiaculazione precoce ha infatti origine fisica e non psicologica).
Tale pratica medica è applicata con diversa frequenza a seconda della cultura medica dominante: negli Stati Uniti, per esempio, è più frequente rispetto all'Europa, specie con finalità preventive.
In caso di fimosi, è talvolta eseguita contemporaneamente anche la rimozione del frenulo; la finalità è liberare più pelle nella zona del frenulo stesso, talvolta troppo corto.
La maggior parte delle operazioni eseguite per il trattamento della fimosi hanno esito positivo, portando a un generale miglioramento della vita dell'individuo, consentendogli rapporti sessuali di migliore qualità.
L'intervento chirurgico lascia una lieve cicatrice, ma se eseguito in giovane età e in strutture adeguate, si riassorbe quasi sempre in breve tempo, senza lasciare eccessiva traccia.

La circoncisione praticata a scopi non terapeutici

Alcuni uomini decidono di farsi circoncidere e non per problemi funzionali. La decisione può discendere dalla convinzione di provare maggior piacere sessuale e/o da preferenze estetiche. Questo "mito" deriva in parte dalla notevole diffusione di film pornografici americani in cui gli attori, generalmente superdotati, sono quasi sempre circoncisi. Dal punto di vista neurologico e fisiologico il risultato è esattamente l'opposto. La circoncisione, più diffusa negli Stati Uniti, in Canada, in Australia, Nuova Zelanda può essere richiesta in Europa anche per motivi meramente estetici, sociali, igienici e culturali, oltreché per motivi medici.

Effetti

Sebbene la circoncisione abbia generalmente effetti poco determinanti sulle prestazioni sessuali, la lieve diminuzione di sensibilità che può derivarne può essere utile per combattere casi di eiaculazione precoce.
Alcuni soggetti a cui è stata applicata la circoncisione lamentano tuttavia riduzione della sensibilità complessiva dovuta alla perdita di tessuti erogeni, poca maneggevolezza del pene, scomodità e difficoltà masturbatorie, perdita di sensibilità del glande (che, rimanendo sempre scoperto, non è più protetto per esempio dallo sfregamento sugli indumenti) e della zona del frenulo (per molti la più importante, ai fini del piacere), con conseguente maggior difficoltà a raggiungere l'orgasmo.
Vi sono periodi refrattari maggiori anche perché diventa spesso necessaria una forte stimolazione dei tessuti che, fortemente "stressati", possono arrivare a rendere dolorosi e frustranti anche i rapporti sessuali penetrativi, oltre che la masturbazione.
Tali effetti collaterali non sono presenti in tutti i maschi circoncisi e sono in parte correlati con alla tecnica chirurgica utilizzata (da cui dipende anche la quantità di pelle rimossa), all'esperienza del chirurgo e al momento della vita del maschio a cui è praticata (cioè in periodo perinatale, a sviluppo psicofisico in corso oppure ultimato).

Dibattiti e contrasti circa la circoncisione

L'utilità della circoncisione, quando non strettamente finalizzata a risolvere evidenti problemi funzionali, è oggetto di dibattito.
Sebbene alcune correnti nella medicina moderna sostengano questa pratica (Schlossberger e al.), la questione resta dibattuta e manca di analisi effettuate su un numero abbastanza ampio di soggetti e indipendentemente dalla cultura di provenienza.
Il dibattito include anche questioni etiche, come la liceità o meno di praticare la circoncisione nei neonati, che da adulti si trovano così un corpo irreversibilmente modificato dall'altrui volontà. Da segnalare, in proposito, che un tribunale finlandese ha dichiarato la circoncisione maschile infantile illegale, a meno che non si operi per fini strettamente terapeutici; una analoga sentenza è stata emessa in Germania, nel 2012.
La diffusione negli Stati Uniti della pratica medica della circoncisione, anche nei casi in cui non è strettamente indispensabile, è legata probabilmente ad alcune circostanze culturali che hanno contribuito ad accrescerne il favore tra medici e genitori. Per esempio, alcune ricerche risalenti al 1890 ritenevano d'aver dimostrato effetti benefici a seguito della rimozione del prepuzio, credendo che la sua presenza fosse legata a casi di asma, epilessia, disfunzioni erettili, insonnia.
Via via guadagnarono credibilità anche alcune ricerche che mostravano una minore incidenza di cancro al pene e alla prostata nei circoncisi. Questo ha diffuso la pratica in tutti i paesi dell'America centrale. Tuttavia è stato in seguito dimostrato che una buona igiene del glande (per rimuovere ad esempio lo smegma) nei maschi non circoncisi è pienamente sufficiente per renderli statisticamente equivalenti ai circoncisi per quanto concerne i rischi di incidenza del cancro al pene e alla prostata.
In Francia sono nati diversi movimenti in favore dell'abolizione della circoncisione rituale, almeno a livello comunitario, alcuni dei quali invitano i circoncisi adulti a denunciare in sede penale i propri genitori per maltrattamenti e mutilazioni.
Esistono varie tecniche per ripristinare il prepuzio, sia chirurgicamente che tramite metodi per lo stiramento della pelle, che si allunga fino a tornare quasi all'aspetto di un pene non circonciso. Tale pratica si chiama "restoring" e può richiedere fino a cinque anni di tempo.

sabato

di noi




Di noi che fai? Di noi, niente di eccezionale, scelta direzionale, l'istinto iniziale é irrazionale qua da voi
dipende cosa fai per gli altri e poi dagli altri cosa vuoi. Di noi che fai? Di noi, niente di eccezionale,
scelta direzionale, l'istinto iniziale é irrazionale qua da voi dipende cosa fai per gli altri e poi dagli altri cosa vuoi.
Tu che non sai di queste reazioni quante ne pensai, vorresti crescere ma sei come un bonsai, di noi che fai?
Di noi, niente d'eccezionale, scelta direzionale, é che probabilmente si ha una gran paura non della storia
ma della sua chiusura, non c'é più niente detto tra me e te, ed é evidente che il freddo é dentro te
vengo da un posto in cui non c'é l'ora esatta tra autobus treni qui non c'é un'ora adatta vai
l'avranno detta senza che tu lo sappia, sai, ci demotivano da qui non si scappa. Se questo é il massimo
ma dimmi quello che ti aspetti da noi, se questo é il massimo tu dimmi cosa non sopporti di noi.
Di noi che fai? Di noi, niente di eccezionale, scelta direzionale, l'istinto iniziale é irrazionale qua da voi
dipende cosa fai per gli altri e poi dagli altri cosa vuoi. Di noi che fai? Di noi, niente di eccezionale,
scelta direzionale, l'istinto iniziale é irrazionale qua da voi dipende cosa fai per gli altri e poi dagli altri cosa vuoi.
Tu che non sai il tempo che é passato da quando iniziai, esco di casa e penso ai tuoi slip
all'incredibile facilità con coi ti distrai, poi vedo nesly che in testa vorrebbe un microchip
formale chi é? Normale chi é? Chi é normale? Riempiamo o no, é uno spazio in generale
generare e andare via da qui forse conviene dirti con chi non posso stare insieme
e con chi é che vorrei andare via da qui, il tempo che incanti o quanto meno, piangi per molto meno
con le stesse quattro storie sconnesse in partenza e se poi siamo sogni in escandescenza, pazienza.
Se questo é il massimo ma dimmi quello che t'aspetti da noi, se questo é il massimo tu dimmi cosa non sopporti di noi.
Di noi che fai? Di noi, niente di eccezionale, scelta direzionale, l'istinto iniziale é irrazionale qua da voi
dipende cosa fai per gli altri e poi dagli altri cosa vuoi. Di noi che fai? Di noi, niente di eccezionale,
scelta direzionale, l'istinto iniziale é irrazionale qua da voi dipende cosa fai per gli altri e poi dagli altri cosa vuoi.
M'han detto che potrei uscire ovunque anche senza di te, anche se senza te
ma chi mi ha detto che tu vorresti andare ovunque anche senza di me, anche se senza me che
se resti sola in casa ti chiamo quando studi e ascolti tutto tu ascolti tutto, raccontami di tutto che il tuo mondo
é il tuo film, le storie gli amici gli esami le foto delle vecchie compagnie in certe neanche sorridi
se questo é il massimo é un classico, tu non ti fidi, non sai che fartene di quello che vuoi
ma il minimo sarebbe come disfarsi di entrambi noi.Se questo é il massimo
tu dimmi quello che t'aspetti da noi, se questo é il massimo tu dimmi cosa non sopporti di noi.
Di noi che fai? Di noi, niente di eccezionale, scelta direzionale, l'istinto iniziale é irrazionale qua da voi
dipende cosa fai per gli altri e poi dagli altri cosa vuoi. Di noi che fai? Di noi, niente di eccezionale,
scelta direzionale, l'istinto iniziale é irrazionale qua da voi dipende cosa fai per gli altri e poi dagli altri cosa vuoi





mercoledì

abbacchiato


memorie di un cazzone





Dopo "memorie di una geisha" è il momento di "memorie di un cazzone".
Del resto non sono una gesiha...


G. la conoscevo da anni, circa una ventina; lavorava nella banca dove facevo accreditare lo stipendio.
Il tutto si manteneva su binari professionali anche se non potevo non notare il generoso decolleté che mostrava.
Non sono mai stato un tettofilo ma lo sono diventato, dal momento che la mia attrazione per il genere "curvy/chubby" è notorio.
Un giorno, però, il tutto prese una piega più personale quando restai nel suo ufficio a chiacchierare con lei o, meglio, a ricevere un suo lungo sfogo legato, soprattutto, alla fine di una storia che durava da anni con il suo ex.
Si perché sono un chiacchierone instancabile ma anche un buon ascoltatore e, se richiesto, cerco di far riflettere le persone, di far vedere loro tutta la faccenda sotto una luce differente.

Da quel momento il nostro rapporto divenne più amichevole e non solo legato al tipo di conto corrente da scegliere piuttosto che a come investire quei due Euro che mi ritrovo sul conto.
Un sms ogni tanto, un paio di battute sul social network più famoso e una sera mi invita a cena in un locale dalle sue parti.
Ovviamente accetto anche se non mi aspetto certo un dopocena particolarmente porno.

La sera del nostro appuntamento vado da lei e l'aspetto sotto casa.
Esce e, a piedi, ci dirigiamo verso questo locale.
Cibo e compagnia davvero gradevoli ma non avevo dubbi riguardo alla compagnia.
Ho spesso incontrato persone, donne soprattutto, in grado di farmi stare davvero bene senza necessariamente infilarsi la cappella del mio cazzo in gola.

Una volta lasciato il locale ci dirigiamo passeggiando e chiacchierando verso casa sua e solo quando arriviamo davanti al suo portone intuisco che la serata non si è ancora conclusa.
Mi invita a salire su da lei e poco dopo ci ritroviamo seduti sul divano a bere rum...e dire che già il vino bevuto a cena aveva già fatto il suo effetto.

I miei sensi percepiscono la sua voglia di "altro".
Non so spiegare come mai, se inconsciamente percepisco e decodifico i segnali del corpo ma sento questo e decido, comunque, di tirarla un po' per le lunghe, almeno fino a quando mi avvicino a lei e la bacio.

La foga con cui mi infila la lingua in bocca non lascia adito a interpretazioni: non aspettava altro.
Restiamo sul divano a baciarci a lungo e le mani che inizialmente indugiavano in zone del corpo "innocenti" iniziano a spostarsi verso zone più sensuali.
La mia mano si è insinuata sotto la sua maglia, ha tirato su la coppa del reggiseno e inizia a palpeggiarle una tetta mentre il palmo viene solleticato da un capezzolo duro almeno come il mio cazzo che, nel frattempo, è stato liberato da pantaloni, boxer, e viene adesso masturbato delicatamente.

Le nostre bocche si staccano sono per raggiungere la camera da letto.
La fermo, le sgancio i pantaloni e li faccio scendere con le mutandine, pochi movimenti e le ho tolto anche gli stivali.
La spingo sul letto, mi inginocchio, afferro con le mani la zona all'altezza delle ginocchia, le spalanco le cosce ed inizio a leccarla.
In effetti i baci devono essere stati di suo gradimento visto come è bagnata e visto il tempo che impiega a venire.
Rimango sempre in quella posizione, inginocchiato ai piedi del letto, ancora vestito, con solo il cazzo fuori dai pantaloni; lei non ha ancora terminato di contorcersi dal precedente orgasmo che prendo tra le labbra il suo clito e con due dita inizio a masturbarla.
Mi piace succhiarle delicatamente il clitoride mentre con la lingua lo lecco velocemente.
Il suo orgasmo viene manifestato ancora una volta contorcendosi e serrando le cosce.

È giunto il momento di cambiare posizione; mi alzo, mi spoglio velocemente, e, mentre inizio a baciarla per condividere il suo sapore, inizio a scoparla.
La sua fica è talmente bagnata che non è certo un problema farlo scivolare dentro.
La mia velocità è sincronizzata con il suo respiro e aumenta non appena vedo che con la mano scende a masturbarsi.
Grazie al mio cazzo e le sue dita eccola di nuovo mugolare di piacere.


Le sussurro se le va di succhiarmi il cazzo mentre la lecco ed in pochi istanti mi ritrovo steso sulla schiena, con la sua passera incollata alla mia bocca, e la sua che ingoia il mio cazzo.
Ho ormai perso la cognizione del tempo. Non riesco a definire per quanto tempo restiamo in quella posizione a goderci le nostre bocche ma sono abbastanza lucido da sentire un paio di altri suoi orgasmi.
Il mio turno arriva poco dopo, masturbandomi.
Non è insolito che scopi per diverso tempo senza sborrare.
Il sesso mi piace, lo godo al 100% anche senza venire ma l'eccitazione è tale che voglio anche io chiudere in bellezza.

Una mezz'oretta a letto a chiacchierare abbracciati, qualche bacio, qualche carezza ed è già ora di partire per tornare a casa.
Ho un bel po' di chilometri da percorrere e li faccio con in suo sapore in bocca e sulle dita, molto delicato, quasi impercettibile.

Ci sono state altre notti insieme e poi fine.
Si perché è così che mi piace, un discorso in realtà mai chiuso definitivamente ma la vita va in questo modo, continua.
Può essere che avermi nel letto sia piacevole, il mio essere un "finto" altruista (finto altruista perché il mio piacere è direttamente proporzionale a quello che faccio provare e quindi più gode lei e più godo io...un altruismo interessato quindi) ma una donna ha spesso bisogno d'altro di un uomo con il quale condividere un po' di più che il letto ogni tanto.

Gianna Jessen



 è un'attivista statunitense.

Nata alla trentesima settimana di gravidanza di sua madre, una diciassettenne del Tennessee, a seguito di un tentativo di aborto salino non andato a buon fine, in quanto il feto sopravvisse all'iniezione di una soluzione salina nell'utero e fu espulso ancora vivo nonostante 18 ore di esposizione alla soluzione. L'anossia dovuta alla soluzione salina le causò una paralisi cerebrale e muscolare. L'aborto era stato programmato dalla associazione abortista Planned Parenthood, la più importante degli Stati Uniti, cui la madre di Gianna si era rivolta per interrompere la gravidanza.
Adottata a 3 anni, superò le difficoltà motorie indotte dalla paralisi e riuscì a camminare senza tutore, seppure con notevoli difficoltà.
Attiva nei movimenti che si oppongono all'aborto, ha raccontato la sua storia al Congresso degli Stati Uniti d'America e alla Camera dei Comuni del Regno Unito.
Il suo caso fu raccontato in occasione del novantesimo anniversario dalla fondazione di Planned Parenthood, celebrata dal Senato del Colorado, quando il senatore Ted Harvey invitò la Jessen a raccontare la sua storia ai membri del Senato. Inoltre, per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema dell'aborto, nel 2006 è riuscita a partecipare e a completare la maratona di Londra, nonostante la difficoltà a correre.
Nel 1999 uscì una sua biografia, curata dall'autrice statunitense Jessica Shaver.

 

sabato

crisi greca: assalto ai supermercati




“La Grecia è crollata, definitivamente, sotto il peso dei debiti contratti con la BCE.
Stanno assaltando i supermercati. Ma non si tratta di banditi armati. Si tratta di gente inviperita e affamata, che non impugna neanche una pistola, con la complicità dei commessi che dicono loro “prendete quello che volete, noi facciamo finta di niente”. Si tratta della rivolta di 150 imprenditori agricoli, produttori di agrumi, che si sono rifiutati categoricamente di distruggere tonnellate di arance e limoni per calmierare i prezzi, come richiesto dall’Unione Europea. Hanno preso la frutta, l’hanno caricata sui camion e sono andati nelle piazze della città con il megafono, regalandola alla gente, raccontando come stanno le cose.
Si tratta di 200 produttori agricoli, ex proprietari di caseifici, che da padroni della propria azienda sono diventati impiegati della multinazionale bavarese Muller che si è appropriata delle loro aziende indebitate, acquistandole per pochi euro sorretta dal credito agevolato bancario,quelli  hanno preso i loro prodotti della settimana, circa 40.000 vasetti di yogurt (l’eccellenza del made in Greece, il più buon yogurt del mondo da sempre) li hanno caricati sui camion e invece di portarli al Pireo per imbarcarli verso il mercato continentale della grande distribuzione, li hanno regalati alla popolazione andandoli a distribuire davanti alle scuole e agli ospedali.
Si tratta anche di due movimenti anarchici locali, che si sono organizzati e sono passati alle vie di fatto: basta cortei e proteste, si va a rapinare le banche: nelle ultime cinque settimane le rapine sono aumentate del 600% rispetto a un anno fa. Rubano ciò che possono e poi lo dividono con la gente che va a fare la spesa. La polizia è riuscita ad arrestarne quattro, rei confessi, ma una volta in cella li hanno massacrati di botte senza consentire loro di farsi rappresentare dai legali. Lo si è saputo perché c’è stata la confessione del poliziotto scrivano addetto alla mansione di ritoccare con il Photoshop le fotografie dei quattro arrestati, due dei quali ricoverati in ospedale con gravi lesioni.
E così, è piombata la sezione europea di Amnesty International, con i loro bravi ispettori svedesi, olandesi e tedeschi, che hanno realizzato una inchiesta, raccolto documentazione e hanno denunciato ufficialmente la polizia locale, il ministero degli interni greco e l’intero governo alla commissione diritti e giustizia dell’Unione Europea a Bruxelles, chiedendo l’immediato intervento dell’intera comunità continentale per intervenire subito ed evitare che la situazione peggiori.
Siamo venuti così a sapere che il più importante economista tedesco, il prof. Hans Werner Sinn, (consigliere personale di Frau Angela Merkel) sorretto da altri 50 economisti, avvalendosi addirittura dell’appoggio di un rappresentante doc del sistema bancario europeo, Sir Moorald Choudry (il vice-presidente della Royal Bank of Sctoland, la quarta banca al mondo) hanno presentato un rapporto urgente sia al Consiglio d’Europa che alla presidenza della BCE che all’ufficio centrale della commissione bilancio e tesoro dell’Unione Europea, sostenendo che “la Grecia deve uscire, subito, temporaneamente dall’euro, svalutando la loro moneta del 20/ 30%, pena la definitiva distruzione dell’economia, arrivata a un tale punto di degrado da poter essere considerata come “tragedia umanitaria” e quindi cominciare anche a ventilare l’ipotesi di chiedere l’intervento dell’Onu”.
Silenzio assoluto.
Nessuna risposta.
Censura totale.
Nessun candidato alle elezioni in Italia ha fatto menzione della situazione greca attuale

fonte: quellichelafarmacia.com