mercoledì

memorie di un cazzone





Dopo "memorie di una geisha" è il momento di "memorie di un cazzone".
Del resto non sono una gesiha...


G. la conoscevo da anni, circa una ventina; lavorava nella banca dove facevo accreditare lo stipendio.
Il tutto si manteneva su binari professionali anche se non potevo non notare il generoso decolleté che mostrava.
Non sono mai stato un tettofilo ma lo sono diventato, dal momento che la mia attrazione per il genere "curvy/chubby" è notorio.
Un giorno, però, il tutto prese una piega più personale quando restai nel suo ufficio a chiacchierare con lei o, meglio, a ricevere un suo lungo sfogo legato, soprattutto, alla fine di una storia che durava da anni con il suo ex.
Si perché sono un chiacchierone instancabile ma anche un buon ascoltatore e, se richiesto, cerco di far riflettere le persone, di far vedere loro tutta la faccenda sotto una luce differente.

Da quel momento il nostro rapporto divenne più amichevole e non solo legato al tipo di conto corrente da scegliere piuttosto che a come investire quei due Euro che mi ritrovo sul conto.
Un sms ogni tanto, un paio di battute sul social network più famoso e una sera mi invita a cena in un locale dalle sue parti.
Ovviamente accetto anche se non mi aspetto certo un dopocena particolarmente porno.

La sera del nostro appuntamento vado da lei e l'aspetto sotto casa.
Esce e, a piedi, ci dirigiamo verso questo locale.
Cibo e compagnia davvero gradevoli ma non avevo dubbi riguardo alla compagnia.
Ho spesso incontrato persone, donne soprattutto, in grado di farmi stare davvero bene senza necessariamente infilarsi la cappella del mio cazzo in gola.

Una volta lasciato il locale ci dirigiamo passeggiando e chiacchierando verso casa sua e solo quando arriviamo davanti al suo portone intuisco che la serata non si è ancora conclusa.
Mi invita a salire su da lei e poco dopo ci ritroviamo seduti sul divano a bere rum...e dire che già il vino bevuto a cena aveva già fatto il suo effetto.

I miei sensi percepiscono la sua voglia di "altro".
Non so spiegare come mai, se inconsciamente percepisco e decodifico i segnali del corpo ma sento questo e decido, comunque, di tirarla un po' per le lunghe, almeno fino a quando mi avvicino a lei e la bacio.

La foga con cui mi infila la lingua in bocca non lascia adito a interpretazioni: non aspettava altro.
Restiamo sul divano a baciarci a lungo e le mani che inizialmente indugiavano in zone del corpo "innocenti" iniziano a spostarsi verso zone più sensuali.
La mia mano si è insinuata sotto la sua maglia, ha tirato su la coppa del reggiseno e inizia a palpeggiarle una tetta mentre il palmo viene solleticato da un capezzolo duro almeno come il mio cazzo che, nel frattempo, è stato liberato da pantaloni, boxer, e viene adesso masturbato delicatamente.

Le nostre bocche si staccano sono per raggiungere la camera da letto.
La fermo, le sgancio i pantaloni e li faccio scendere con le mutandine, pochi movimenti e le ho tolto anche gli stivali.
La spingo sul letto, mi inginocchio, afferro con le mani la zona all'altezza delle ginocchia, le spalanco le cosce ed inizio a leccarla.
In effetti i baci devono essere stati di suo gradimento visto come è bagnata e visto il tempo che impiega a venire.
Rimango sempre in quella posizione, inginocchiato ai piedi del letto, ancora vestito, con solo il cazzo fuori dai pantaloni; lei non ha ancora terminato di contorcersi dal precedente orgasmo che prendo tra le labbra il suo clito e con due dita inizio a masturbarla.
Mi piace succhiarle delicatamente il clitoride mentre con la lingua lo lecco velocemente.
Il suo orgasmo viene manifestato ancora una volta contorcendosi e serrando le cosce.

È giunto il momento di cambiare posizione; mi alzo, mi spoglio velocemente, e, mentre inizio a baciarla per condividere il suo sapore, inizio a scoparla.
La sua fica è talmente bagnata che non è certo un problema farlo scivolare dentro.
La mia velocità è sincronizzata con il suo respiro e aumenta non appena vedo che con la mano scende a masturbarsi.
Grazie al mio cazzo e le sue dita eccola di nuovo mugolare di piacere.


Le sussurro se le va di succhiarmi il cazzo mentre la lecco ed in pochi istanti mi ritrovo steso sulla schiena, con la sua passera incollata alla mia bocca, e la sua che ingoia il mio cazzo.
Ho ormai perso la cognizione del tempo. Non riesco a definire per quanto tempo restiamo in quella posizione a goderci le nostre bocche ma sono abbastanza lucido da sentire un paio di altri suoi orgasmi.
Il mio turno arriva poco dopo, masturbandomi.
Non è insolito che scopi per diverso tempo senza sborrare.
Il sesso mi piace, lo godo al 100% anche senza venire ma l'eccitazione è tale che voglio anche io chiudere in bellezza.

Una mezz'oretta a letto a chiacchierare abbracciati, qualche bacio, qualche carezza ed è già ora di partire per tornare a casa.
Ho un bel po' di chilometri da percorrere e li faccio con in suo sapore in bocca e sulle dita, molto delicato, quasi impercettibile.

Ci sono state altre notti insieme e poi fine.
Si perché è così che mi piace, un discorso in realtà mai chiuso definitivamente ma la vita va in questo modo, continua.
Può essere che avermi nel letto sia piacevole, il mio essere un "finto" altruista (finto altruista perché il mio piacere è direttamente proporzionale a quello che faccio provare e quindi più gode lei e più godo io...un altruismo interessato quindi) ma una donna ha spesso bisogno d'altro di un uomo con il quale condividere un po' di più che il letto ogni tanto.

1 commento:

lupo ha detto...

cunny-pensiero