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hippy hippie


La cultura hippie era in origine un movimento giovanile che ha avuto inizio negli Stati Uniti nel corso degli anni sessanta e si è diffuso in tutto il mondo. La parola «hippie» deriva da «hipster», ed era stato inizialmente utilizzato per descrivere i beatnik che si erano trasferiti nel distretto di Haight-Ashbury di San Francisco. Queste persone avevano ereditato i valori sottoculturali della Beat Generation, creando una controcultura con proprie comunità che ascoltavano rock psichedelico, abbracciavano la rivoluzione sessuale e l'uso di stupefacenti come gli allucinogeni e la cannabis, al fine di esplorare e allargare lo stato di coscienza.
Per figli dei fiori si intendono gli aderenti al movimento hippie caratterizzati da vestiti decorati con fiori o vivacissime stoffe di colori vivi. Il loro ideale di pace e libertà è sintetizzabile in slogan quali "Mettete dei fiori nei vostri cannoni" e "Fate l'amore, non la guerra", che risuonavano in maniera evidente nel periodo della guerra del Vietnam. La ricerca sfrenata della totale libertà era il significato insito nel loro stile di vita. Questo movimento toccò particolarmente l'opinione pubblica, tanto da impressionare le pellicole di molti registi, nonché la musica di molti artisti.
Nel 1967 lo Human Be-In, un raduno giovanile tenutosi a San Francisco, rese popolare la cultura hippie preparando il terreno per la leggendaria Summer of Love nell'estate del 1967, sulla costa occidentale degli Stati Uniti, e per il festival di Woodstock nell'estate del 1969, sulla costa orientale. La rivoluzione si espanse a macchia d'olio per tutto il globo, facendo creare in quasi ogni nazione una propria versione del movimento controculturale: in Messico, gli jipitecas dettero origine a La Onda Chicana e si riunirono al Festival Rock y Ruedas de Avándaro; in Nuova Zelanda nomadi housetruckers praticarono stili di vita alternativi e promossero il culto dell'energia sostenibile di Nambassa; nel Regno Unito, invece, gruppi nomadi uniti nelle "carovane di pace" facevano pellegrinaggi estivi ai festival di musica libera a Stonehenge.
La moda e i valori hippie hanno avuto un notevole impatto sulla cultura, influenzando la musica popolare, la televisione, il cinema, la letteratura e l'arte in generale. Dagli anni sessanta molti aspetti della cultura hippie sono diventati di comune dominio. La diversità culturale e religiosa abbracciata dagli hippie ha guadagnato un'ampia accoglienza e la filosofia orientale e l'elemento spirituale hanno raggiunto un vasto pubblico. L'eredità hippie può essere osservata nella cultura contemporanea in una miriade di forme – dalla salute alimentare, ai festival di musica, ai costumi sessuali contemporanei – ed ha influenzato anche la rivoluzione del cyberspazio.

Origini del movimento

Un hippy è un membro del gruppo di cultura alternativa che si manifestò nei primi anni sessanta. Dal 1965 divenne un ben individuato gruppo sociale e il movimento si diffuse in altri paesi, prima di declinare nella seconda metà degli anni settanta. Gli hippy, insieme alla New Left (Nuova Sinistra) e all'American Civil Rights Movement (Movimento Americano per i diritti civili), sono considerati i tre gruppi di dissenso della cultura alternativa degli anni sessanta.
Originariamente il movimento hippy era composto per la maggior parte da adolescenti e giovani adulti bianchi, di età compresa tra i 15 e i 25 anni, che avevano ereditato una tradizione di dissenso dai primi bohémien e dai beatniks. Gli Hippy respingevano con forza le istituzioni, criticavano i valori della classe media, erano contrari alle armi nucleari e alla Guerra del Vietnam, abbracciavano aspetti della filosofia orientale, promuovevano la libertà sessuale, erano spesso vegetariani ed ambientalisti, promuovevano l'uso di droghe psichedeliche per espandere la propria coscienza, e creavano comunità intenzionali e comuni. Essi utilizzavano arti alternative, il teatro di strada, la musica popolare, e le sonorità psichedeliche come parte del loro stile di vita e come modo di esprimere i propri sentimenti, le loro proteste e la loro visione del mondo e della vita. Gli Hippy si opponevano all'ortodossia politica e sociale, scegliendo una mite e non dottrinaria ideologia che favoriva la pace, l'amore, la fratellanza e la libertà personale, forse incarnata al meglio dai Beatles nella famosissima canzone All You Need Is Love. Essi percepivano la cultura dominante come corrotta, un'entità monolitica che esercitava un indebito potere sulle loro vite, e chiamavano questa cultura "L'Istituzione", "Grande Fratello", o "L'Uomo". Rilevando che essi erano "in cerca di significato e di valore ", studiosi come Timothy Miller descrivono gli hippy come un nuovo movimento religioso.
Dopo il 1965, la etica hippy ha influenzato i Beatles e gli altri gruppi musicali nel Regno Unito e in Europa, e questi a loro volta influenzarono i loro omologhi americani. Attorno al 1968, gli hippy erano diventati una significativa minoranza, che rappresentava poco meno dello 0,2 % della popolazione degli Stati Uniti. La cultura hippy si è diffusa in tutto il mondo attraverso una fusione di musica rock, soprattutto nella variante psichedelica, folk e blues; essa trova espressione anche nella letteratura, nelle arti drammatiche, nella moda, e nelle arti visive, compresi i film, i manifesti pubblicitari che annunciano i concerti rock, e le copertine degli album. Alla fine, il movimento hippy si espanse ben al di là degli Stati Uniti, del Regno Unito e dell'Europa, manifestandosi anche in Australia, Canada, Nuova Zelanda, Giappone, Messico, Brasile e in molti altri Paesi
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Etimologia: il significato della parola hippy

Lo scrittore Jesse Sheidlower, il principale editore americano della Oxford English Dictionary, afferma che i termini "hipster" e "hippy" derivano dalla parola "hip", abbreviazione di "hypochondria": venivano così defininiti gli hippyes per la loro inclinazione alla malinconia -anzi volendo meglio tradurre il termine gergale- al loro aspetto melanconico e "ipocondriaco" nel senso romantico del termine. Il termine "hipster" è stato coniato da Harry Gibson nel 1940, ed è stato spesso utilizzato nel 1940 e 1950 per descrivere gli esecutori di musica jazz. Anche "hippy" è un gergo usato nel 1940, e uno dei primi usi registrati della parola "hippy" è rintracciabile in un programma radiofonico il 13 novembre 1945, in cui Stan Kenton ha chiamato Harry Gibson, "Hippie". Tuttavia, pare che Kenton quando usò la parola voleva fare un gioco di parole col soprannome di Gibson "Harry l'Hipster". Tornando indietro alla Harlem della fine degli anni quaranta, Malcolm X ricordava nella sua autobiografia del 1964 come il termine "hippie" venisse a quell'epoca utilizzato dagli afroamericani come un termine per descrivere un determinato tipo di uomo bianco, che "agiva più da nero degli stessi neri."
Sebbene il termine "hippie" abbia fatto sporadiche comparse nei prime anni sessanta, il primo uso della parola nel senso qui più proprio apparve per la prima volta in stampa il 5 settembre 1965, nell'articolo: "A New Haven for Beatniks" (Una Nuova Generazione di Beatniks) del giornalista di San Francisco Michael Fallon. In questo articolo, Fallon ha scritto a proposito del Caffè Blue Unicorn, utilizzando il termine "hippy" per indicare appunto una nuova generazione di beatniks, che si era trasferita da North Beach nel distretto di Haight-Ashbury. Il riferimento di Fallon, è uscito con il nome di Norman Mailer, trasformando l 'uso della parola "hipster" in "hippy".
Nel 2002, il giornalista fotografo John Bassett McCleary ha pubblicato un dizionario di slang integrale, di 650 pagine e 6.000 vocaboli, dedicato al linguaggio degli hippies, intitolato The Hippie Dictionary: A Cultural Encyclopedia of the 1960s and 1970s. Il libro è stato poi rivisto ed esteso a 700 pagine nel 2004. McCleary ritiene che la controcultura hippie abbia aggiunto un significativo numero di parole alla lingua inglese, prendendole in prestito dal lessico della Beat Generation, accorciando le parole e rendendo popolare il loro uso.

La storia degli Hippy

La fondazione del movimento hippy trova il suo più lontano precedente storico nella controcultura degli antichi greci, esemplificati da personaggi come Diogene di Sinope e i Cinici. Gli hippy sono stati influenzati dal pensiero di Gesù Cristo, Hillel il Vecchio, il Buddha, Francesco d'Assisi, Henry David Thoreau e Gandhi. Dal 1896 al 1908, la controcultura giovanile dei Wandervögel divenne popolare in Germania, attirando migliaia di giovani tedeschi che respingevano l'urbanizzazione e che sognavano un ritorno alla natura. Queste convinzioni vennero introdotte negli Stati Uniti dai tedeschi che erano andati a stabilirsi in vari suoi luoghi. I giovani americani adottarono le credenze e le pratiche dei nuovi immigrati. Il compositore Eden Ahbez scrisse una canzone intitolata Natura Boy, ispirata da Robert Bootzin (Gypsy Boots), che contribuì a diffondere negli Stati Uniti lo yoga, gli alimenti biologici e salutari. La Beat Generation di fine anni cinquanta influenzò lo sviluppo della controcultura degli anni sessanta, mentre il termine "beatnik" dava spazio a quello "hippy". Personaggi del Beat come Allen Ginsberg diventarono un punto fermo degli hippy e dei movimenti contro la guerra. Le preferenze stilistiche dei beatniks, colori sobri, lenti scure e barbette a punta, furono sostituite da vestiti coloratissimi e con fantasie psichedeliche, dai capelli lunghi, da petti nudi, bandane e pantaloni blu a zampa di elefante.

Gli inizi (1960 - 1965)

Nei primi anni sessanta lo scrittore Ken Kesey e il suo gruppo dei Merry Pranksters vivevano comunitariamente in California. Tra i loro membri c'erano, oltre all'eroe della Beat Generation Neal Cassady, Ken Babbs, Mountain Girl, Wavy Gravy, Paul Krassner, Stewart Brand, Del Close, Paul Foster, George Walker, Sandy Lehmann-Haupt, e altri. Le loro prime avventure sono state documentate nel libro di Tom Wolfe – The Electric Kool Aid Acid Test. Con Cassady alla guida di uno scuolabus di nome Furthur, i Merry Pranksters girarono per gli Stati Uniti per festeggiare la pubblicazione del romanzo di Kesey Sometimes a Great Notion e visitare l'Esposizione Universale di New York del 1964. I Pranksters consumavano notoriamente marijuana, anfetamine e soprattutto LSD, e nel corso del loro viaggio introdussero molte persone a quest'ultima sostanza. Essi filmarono e registrarono il loro viaggio in scuolabus, creando un'esperienza multimediale immersiva, che sarebbe poi stata presentata al pubblico in forma di festival e concerti. Nel libro Rivoluzione psichedelica Mario Iannaccone sostiene che Ken Kesey stesse coscientemente utilizzando, su più livelli, il modello del Viaggio, tanto importante nella cultura americana, rendendo evidente la sua metafora interiore: il Bus dei Pranksters era infatti guidato dal protagonista di Sulla strada (On the Road) di Jack Kerouac. Il viaggio o Trip, dei Pranksters, era contemporaneamente esteriore ed interiore e il suo mezzo era l'LSD. Il film doveva testimoniare questo spostamento di corpi e di coscienze e diventare, per gli spettatori, uno strumento di meditazione.
Durante questo periodo, Cambridge (Massachusetts), il Greenwich Village a New York e Berkeley in California erano i centri del circuito americano della musica folk. Due coffe houses di Berkeley, la Cabale Creamery e la Jabberwock, ospitavano concerti di artisti di musica folk in uno scenario beat. Nell'aprile del 1963 Chandler A. Laughlin III, co-fondatore della Cabale Creamery, istituì una specie di rito tribale religioso, con circa cinquanta persone che partecipavano ad una tradizionale cerimonia a base di peyote in un contesto rurale, che durava tutta una notte. Questa cerimonia combinava l'esperienza psichedelica con i tradizionali valori spirituali dei nativi americani; queste persone si posero come obbiettivo di lavorare su un unico genere di espressione musicale al Red Dog Saloon, nell'isolata vecchia città mineraria di Virginia City (Nevada).
Nell'estate del 1965, Laughlin reclutò gran parte del talento originaria che portò ad un amalgama unico tra musica folk tradizionale e la nascente scena di rock psichedelico. Insieme al suo gruppo creò ciò che divenne famoso come "The Red Dog Experience", con la presentazione di gruppi musicali sconosciuti – Big Brother and the Holding Company, Jefferson Airplane, Quicksilver Messenger Service, Grateful Dead, e altri – che suonarono nell'intimo e completamente nuovo ambiente del Red Dog Saloon. Non vi era una netta separazione tra musicisti e pubblico in queste performance, durante le quali la musica, la sperimentazione psichedelica, un senso unico dello stile personale e i primi rozzi esperimenti di spettacoli luminosi messi su da Bill Ham si combinavano per creare un nuovo senso di comunità. Laughlin e George Hunter dei Charlatans erano veri proto-hippie, con i loro lunghi capelli, gli stivali e gli stravaganti vestiti che si ispiravano chiaramente a quelli dei primi americani e dei nativi. Il fabbricante di LSD Owsley Stanley viveva a Berkeley nel 1965 e fornì gran parte della sostanza che divenne parte seminale della Red Dog Experience, della prima evoluzione del rock psichedelico e della nascente cultura hippie. Al Red Dog Saloon, i Charlatans furono la prima rock band psichedelica che suonò dal vivo (sebbene inintenzionalmente) sotto l'effetto dell'LSD.
Una volta tornati a San Francisco, partecipanti alle performance del Red Dog come Luria Castell, Eller Harman e Alton Kelley crearono un collettivo chiamato "The Family Dog". Modellandolo sulle esperienze del Red Dog, il nuovo gruppo organizzò il 16 ottobre 1965 "A Tribute to Dr. Strange" alla Longshoreman's Hall. Con un pubblico di circa 500 persone, esponenti degli hippie originali della zona, questo fu il primo evento di rock psichedelico, ballo in costume e show luminoso di San Francisco, con la partecipazione di Jefferson Airplanes, The Great Society e The Marbles. Altri due eventi ebbero luogo prima della fine di quell'anno, uno alla California Hall e l'altro al Matrix. Dopo i primi tre eventi organizzati dai Family Dog, alla Longshoreman's Hall ebbe luogo un'occasione psichedelica molto più grande. Intitolata "The Trips Festival", ebbe luogo dal 21 al 23 gennaio del 1966 e fu organizzato da Stewart Brand, Ken Kesey, Owsley Stanley e altri. Diecimila persone parteciparono a questo evento a posti esauriti, con mille altre che ogni sera non riuscivano ad entrare. Sabato 22 gennaio, salirono sul palco i Grateful Dead, Big Brother and the Holding Company, e seimila persone giunsero a bere punch corretti con l'LSD e ad essere testimoni di uno dei primi integrali show luminosi dell'era.
Nel febbraio del 1966, la Family Dog divenne, sotto l'organizzazione di Chet Helms, Family Dog Productions, e promosse happening alla Avalon Ballroom e al Fillmore Auditorium, inizialmente in cooperazione con Bill Graham. Questi locali permettevano ai partecipanti di prendere parte interamente all'esperienza musicale psichedelica. Bill Ham, che era stato tra i pionieri degli spettacoli di luce del Red Dog, perfezionò la sua arte di proiezione di luce liquida, con la combinazione di luci e proiezione di film, ed il suo nome divenne sinonimo delle serate di ballo di San Francisco. L'attenzione allo stile ed ai costumi, già presente al Red Dog Saloon, si sviluppò ulteriormente quando gli hippies acquistarono il magazzino di costumi del teatro Fox di San Francisco, che aveva chiuso i battenti, e si rivelò nella libertà con cui ci si acconciava per partecipare agli eventi musicali nelle sale preferite. Scrisse il giornalista musicale del San Francisco Chronicle Ralph J. Gleason: «Ballavano tutta la notte, in maniera orgiastica, spontanea, completamente libera».
Alcuni dei primi hippy di San Francisco erano ex studenti del San Francisco State College che rimasero incuriositi dalla nascente scena musicale psichedelica hippy. Essi si unirono alle band amate, iniziarono una vita comunitaria negli ampi e poco costosi appartamenti vittoriani di Haight-Ashbury. I giovani americani in tutto il paese cominciarono a muoversi verso San Francisco, ed entro il giugno 1966, circa 15.000 hippy si erano già stabiliti ad Haight. Anche i Charlatans, gli Jefferson Airplanes, i Big Brother and the Holding Company, i Grateful Dead in questo periodo si stabilirono tutti nella zona di Haight-Ashbury. Le attività ruotavano attorno ai Diggers, un gruppo teatrale che combinava teatro spontaneo di strada, azioni anarcoidi e improvvisazioni artistiche per raggiungere l'obiettivo di creare una "città libera". Verso la fine del 1966 i Diggers aprirono locali in cui, oltre a organizzare concerti musicali gratuiti e lavori di arte politica, regalavano le loro cose, cibo, droga, e denaro.
Il 6 ottobre 1966, lo stato della California dichiarò l'LSD sostanza controllata, ciò che ha di fatto rese la droga illegale. In risposta alla criminalizzazione della sostanza, gli hippie di San Francisco organizzarono un raduno hippy sulla striscia del Golden Gate Park, chiamato Love Pageant Rally, che attirò circa 700-800 persone. Come spiegato da Allan Cohen, co-fondatore del San Francisco Oracle, lo scopo della manifestazione era duplice – attirare l'attenzione sul fatto che l'LSD era stato appena resa illegale, e dimostrare che le persone che utilizzavano LSD non erano criminali, né malati mentali. Suonarono i Grateful Dead, ed alcuni sostengono che nell'occasione si consumò LSD. Secondo Cohen, quelli che assunsero LSD «non erano colpevoli di uso di sostanze illegali... Noi stavamo celebrando la conoscenza trascendentale, la bellezza dell'universo, la bellezza dell'essere».

La Summer of Love

Il 14 gennaio 1967 l'enorme raduno all'aperto di San Francisco rese popolare la cultura hippy in tutti gli Stati Uniti, richiamando 20.000 persone al Golden Gate Park. Il 26 marzo, Lou Reed, Edie Sedgwick e 10.000 hippie si raccolsero a Manhattan per il Central Park Be-In on Easter Sunday. Il Monterey Pop Festival dal 16 giugno al 18 giugno diffuse la musica rock della controcultura ad un vasto pubblico e segnò l'inizio della "Estate d'amore". La versione di Scott McKenzie della canzone di John Phillips dei Mamas & the Papas San Francisco, divenne un enorme successo negli Stati Uniti e in Europa. Il testo

(EN)

« If you're going to San Francisco, be sure to wear some flowers in your hair... »

(IT)

« Se stai andando a San Francisco, devi essere sicuro di mettere dei fiori nei capelli... »

(Scott McKenzie)

convinse migliaia di giovani di tutto il mondo a recarsi a San Francisco, a volte portando fiori tra i capelli e distribuendoli ai passanti, guadagnandosi il nome di figli dei fiori. Gruppi come i Grateful Dead, la Big Brother and the Holding Company con Janis Joplin e i Jefferson Airplane continuarono a vivere ad Haight, ma entro la fine dell'estate, la incessante copertura mediatica portò i Diggers a dichiarare la "morte" degli hippy con una cerimonia-spettacolo. Secondo il poeta epigono Stormi Chambless, gli hippie seppellirono l'effigie di un hippie nel Golden Gate Park a dimostrazione della fine del suo regno.
Per quanto riguarda questo periodo della storia, il 7 luglio 1967 la rivista TIME si presentò con una copertina intitolata "Gli Hippy: La filosofia di una subcultura". L'articolo descriveva le linee guida del codice hippy: «Fai le tue cose, ovunque devi farle e ogni volta che vuoi. Ritirati. Lascia la società esattamente come l'hai conosciuta. Lascia tutto. Fai sballare qualsiasi persona normale con cui vieni in contatto. Fagli scoprire, se non la droga, almeno la bellezza, l'amore, l'onestà, il divertimento». Si stima che circa 100.000 persone si siano recate a San Francisco nell'estate del 1967. I mezzi di informazione li seguirono, rivolgendo i riflettori sul distretto di Haight-Ashbury e rendendo popolare i costumi hippie. Con questa maggiore attenzione, gli hippy trovarono sostegno per i loro ideali di amore e di pace, ma furono anche criticati per le loro lotta contro il lavoro e pro-droga, e per la loro etica permissiva. Timori riguardo alla cultura hippy, in particolare per quanto riguarda l'abuso di droga e l'assenza di moralità, alimentarono le ansie morali della fine del decennio.

La Rivoluzione (1968-1969)

Nell'aprile 1969, la costruzione del People's Park di Berkeley, in California, ha ricevuto un'attenzione internazionale. L'Università della California (Berkeley) aveva progettato di demolire tutti gli edifici su una superficie di 2,8 acri vicino al campus, volendo utilizzare il terreno per costruire campi da gioco e un parcheggio. Dopo un lungo ritardo, durante il quale il sito era diventato un pericoloso pugno nell'occhio, migliaia di comuni cittadini di Berkeley, commercianti, studenti, e hippy presero la questione nelle proprie mani, piantando alberi, arbusti, erba e fiori per trasformare il sito in un parco. Un importante confronto si ebbe il 15 maggio 1969, e il governatore Ronald Reagan ordinò due settimane di occupazione della città di Berkeley da parte della Guardia nazionale californiana. Il "Flower Power" prese vita proprio nel corso di questa situazione, quando gli hippy iniziarono ad impegnarsi in atti di disobbedienza civile, piantando fiori negli spazi vuoti di tutta Berkeley sotto lo slogan "Let A Thousand Parks Bloom" (Fai nascere un migliaio di parchi).
Nell'agosto 1969, a Bethel (New York), ebbe luogo il Woodstock Music and Art Festival (Festival di Woodstock), che per molti rimane il miglior esempio di controcultura hippy. Oltre 500.000 persone vi si recarono per ascoltare i musicisti e le band più notevoli del tempo, tra cui Richie Havens, Joan Baez, Janis Joplin, The Grateful Dead, Creedence Clearwater Revival, Crosby, Stills, Nash and Young, Carlos Santana, The Who, Jefferson Airplane, e Jimi Hendrix. Le condizione di sicurezza e la logistica furono garantite dalla HWavy Gravy's Hog Farm, e gli ideali hippy di amore e di fratellanza umana sembrarono aver acquisito espressione concreta.
Nel dicembre 1969, un evento simile ebbe luogo presso l'Altamont Raceway Park, in California, circa 45 km a est di San Francisco. Inizialmente annunciata come la "Woodstock West", il suo nome ufficiale fu Altamont Free Concert. Circa 300.000 persone vi convennero per ascoltare i Rolling Stones, Crosby, Stills, Nash and Young, Jefferson Airplane e altri gruppi. Furono gli Hell's Angels ad occuparsi della sicurezza, ma il livello fu molto meno di successo rispetto a quello raggiunto nell'evento di Woodstock: il diciottenne Meredith Hunter fu pugnalato a morte durante il concerto dei Rolling Stones.

Scosse di assestamento

Dal 1972, lo spirito che aveva generato la cultura hippy sembrava essere al tramonto. Gli eventi di Altamont avevano sconvolto molti americani, compresi quelli che si erano fortemente identificati con la cultura hippy. Un'altra scossa si produsse quando Sharon Tate e Leno e Rosemary LaBianca vennero uccisi nell'agosto del 1969 da Charles Manson e dalla sua "famiglia" di seguaci. Tuttavia, l'atmosfera politica oppressiva che contraddistinse il bombardamento della Cambogia e l'uso delle armi da parte della Guarda Nazionale alla Jackson State University e alla Kent State University ancora spingevano i giovani a raccogliersi. Gli spari all'università ispirarono nel maggio del 1970 la canzone "What About Me?" dei Quicksilver Messenger Service, in cui essi cantavano "You keep adding to my numbers as you shoot my people down" ("Ci fate crescere di numero se continuate a spararci").
Molti dei costumi hippie nei primi anni settanta erano diventati molto diffusi. Gli affollati concerti rock, iniziati con il Monterey Pop Festival del 1967 e con l'Isle of Wight Festival del 1968, erano diventati la norma. Alla metà degli anni settanta, con la fine della leva obbligatoria e della guerra del Vietnam, e con la ripresa di sentimenti patriottici associati all'approssimarsi del Bicentenario degli Stati Uniti, i principali media persero interesse alla cultura hippie. L'acid rock dette strada all'heavy metal, alla disco e al punk rock. Gli hippie divennero bersaglio di scherno. Mentre molti di loro si confermarono per un lungo periodo nello stile di vita adottato, i nuovi giovani sostennero che gli hippie avevano esaurito la loro storia nel corso degli anni ottanta ed erano diventati parte della cultura consumista e materialista.
Sebbene non visibile come una volta, la cultura hippie non è mai del tutto scomparsa: hippie e neo-hippie si possono trovare ancora nei campus dei college, nelle comuni e ai raduni musicali. Molti abbracciano i valori di pace, amore e comunanza, e gli hippie possono ancora essere rintracciati in enclave di bohème in tutto il mondo. Dal 1971, per esempio, esiste in pieno centro a Copenaghen, un quartiere autogestito dagli hippie chiamato Christiania.

Dagli anni novanta ad ogg
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Alla metà degli anni novanta si è assistito al successo di una popolare band underground, i Phish, che hanno ripreso il cammino lì dove i Grateful Dead, dopo la morte di Jerry Garcia (1995), lo avevano lasciato. I Phish si rivolgono al popolo hippie e forniscono l'occasione per gli appuntamenti jamband. Questi sono in seguito evoluti fino a consistere[non chiaro] in festival come Bonnaroo, e hanno portato avanti le politiche e l'etica dell'originale movimento degli anni sessanta.
I Phish oggi riprendono vagamente lo stile musicale hippy ma non gli ideali

Etica e caratteristiche tipo del movimento

Gli Hippy cercarono di liberarsi dalle restrizioni della società, scegliendo la propria strada e trovando un nuovo senso della vita. Una espressione dell'indipendenza dalle norme sociali raggiunta dagli hippy è stato il loro insolito modo di vestire e di autogoverno. Questo, ha fatto sì che gli hippy fossero immediatamente riconoscibili gli uni agli altri e servì come simbolo visivo per significare il loro rispetto dei diritti individuali e la loro volontà di mettere in discussione l'autorità.
Così come il movimento beat che lo precedette e quello punk che venne subito dopo, i simboli e l'iconografia hippy mostravano un basso status sociale, coerentemente con ideali di povertà e semplicità, con un vestiario che rifletteva uno stile di vita disordinato e spesso vagabondo. Come nel caso di altri movimenti di adolescenti bianchi di classe media, il comportamento deviante degli hippie comportava una sfida alle principali differenze di genere del loro tempo: sia i maschi che le donne hippie portavano i jeans e i capelli lunghi, ed entrambi portavano sandali o andavano scalzi. I maschi spesso portavano la barba, mentre le donne limitavano al minimo o non utilizzavano il trucco, e molte non portavano il reggiseno. Gli hippie spesso sceglievano vestiti con colori brillanti e di taglio insolito, come pantaloni a zampa d'elefante, gilè, indumenti tie-dyed (t-shirt con disegni e colori psichedelici, spesso in cotone), dashiki (specie di mezzi mantelli provenienti dall'Africa), o camicette; molto popolari erano anche indumenti di taglio non occidentale e con motivi ispirati ai modelli dei nativi americani, degli africani e dei latino americani. Gran parte di questi indumenti era autoprodotta per contrastare la cultura delle aziende, e gli hippie spesso acquistavano i propri abiti nei mercatini delle pulci o dell'usato. Gli accessori preferiti, sia per gli uomini che per le donne, consisteva in oggetti della cultura indiana, copricapi, bandane e lunghe collane a grani. Le case, i veicoli e gli altri oggetti appartenenti agli hippie erano spesso decorati con motivi psichedelici.
Il viaggio, sia all'interno della nazione che all'estero, è stato uno degli elementi caratteristici della cultura hippy. La cultura hippie era comunitaria e viaggiare diventò un modo di estendere il concetto di amicizia. Scuolabus simili al Ken Kesey's Furthur, o all'iconico VW, divennero popolari perché gruppi di amici ci potevano viaggiare economicamente. Il VW bus divenne noto come un simbolo della controcultura hippy, e molti di questi autobus furono ridipinti con grafica psichedelica e/o personalizzati, un atteggiamento che anticipò la attuale arte di decorazione di automobili. Un simbolo di pace sostituiva spesso il marchio Volkswagen. Molti hippy preferivano l'autostop, inteso come principale modalità di trasporto, perché economico, ecologico, e modo sicuro per incontrare nuove persone.

Posizione politica

Gli Hippy furono spesso pacifisti e presero parte a cortei politici non-violenti, come le marce per i diritti civili, le marce su Washington D. C., le dimostrazioni contro la Guerra del Vietnam, compreso il dar fuoco alle cartoline di chiamata alla leva e le proteste alla Convenzione Nazionale Democratica del 1968. Il grado di coinvolgimento politico varia ampiamente tra gli hippy, partendo da quelli attivi soltanto nelle marce della pace per arrivare alle manifestazione di teatro di strada anti-autoritario e alle dimostrazioni degli Yippie, il sottogruppo hippy politicamente più attivo. Nel corso di una discussione tra Bobby Seale e Jerry Rubin sulle differenze fra hippy e Yippie, Rubin sostenne che gli Yippie erano l'ala politica del movimento hippy, dal momento che «non tutti gli hippy avevano già sviluppato una posizione politica». A proposito, poi, delle iniziative politiche del movimento hippy, Rubin aggiunse che «essi preferiscono principalmente sballarsi, ma molti di loro vogliono anche la pace e che finisca tutto questo schifo».
Oltre a dimostrazioni politiche non violente, l'opposizione hippy alla guerra del Vietnam incluse anche l'organizzazione di gruppi di azione politica contro la guerra, il rifiuto del servizio di leva e lo svolgimento di lezioni universitarie nei campus sulla storia del Vietnam e sul contesto politico internazionale in cui si inseriva quel conflitto.
La già citata versione di Scott McKenzie della canzone di John Phillips "San Francisco", che aveva ispirato la Summer of Love, diventò anche la canzone di bentornato per tutti i veterani del Vietnam che tornavano a San Francisco dal 1967 in poi. Lo stesso McKenzie ha dedicato ogni esecuzione americana di quella canzone ai veterani del Vietnam, e la cantò anche in occasione del ventesimo anniversario (2002) della cerimonia di inaugurazione del Vietnam Veterans Memorial. La canzone diventò una canzone di libertà in tutto il mondo, specialmente nelle nazioni dell'Europa orientale sofferenti sotto regimi comunisti imposti dall'URSS.
Gli hippy si espressero spesso politicamente attraverso la fuoriuscita dalla società, allo scopo di perseguire i cambiamenti cercati. Tra i movimenti politici supportati dagli hippy ci sono il movimento di ritorno alla terra degli anni sessanta, lo sviluppo dell'impresa cooperativa, l'attenzione all'energia alternativa, il movimento per una stampa libera e l'agricoltura biologica.

Droghe

Seguendo l'esempio della Beat Generation, anche gli hippy usarono canapa indiana o marijuana. Essi allargarono la loro Farmacopea Spirituale fino a includere allucinogeni come l'LSD, la psilocibina e la mescalina. Sulla Costa Est degli Stati Uniti, i professori di Università di Harvard Timothy Leary, Ralph Metzner e Richard Alpert difesero l'uso delle sostanze psicotrope nella psicoterapia, nell'autoanalisi e per usi religiosi e spirituali. A proposito dell'LSD, Leary disse: «Espandi la tua coscienza e trova in essa estasi e rivelazione».
Sulla Costa Ovest degli Stati Uniti, Ken Kesey fu una figura importante nella promozione dell'uso ricreativo delle sostanze psicotrope, specialmente dell'LSD. Tenendo quelli che lui chiamava "Acid Tests", e girando il paese con la sua band dei Merry Pranksters, Kesey diventò il catalizzatore dell'attenzione dei media e catturò molti giovani al movimento. I Greatful Dead (chiamati in origine "The Warlocks") suonarono alcuni dei loro primi pezzi agli Acid Tests, spesso sotto l'effetto dell'LSD, proprio come il pubblico. Kesey e i Pranksters sentivano di "accendere il mondo".
Nel mondo hippy si usarono anche sostanze più pesanti, come oppio e anfetamina; tuttavia queste droghe venivano disprezzate, perfino tra chi ne faceva uso, perché riconosciute dannose e procuranti dipendenza. L'eroina, per esempio, fu vietata allo Stonehenge Free Festival del 1967.

Viaggi

Gli hippy tendevano a viaggiare leggeri e sempre pronti a partire per dovunque succedesse qualcosa in qualsiasi momento; che si trattasse di raduni sul Mount Tamalpais vicino San Francisco, una dimostrazione contro la guerra in Vietnam a Berkeley, uno degli incontri musicali di Kesey, o se la "vibrazione" non era giusta e c'era bisogno di un cambio di ambiente, gli hippy erano pronti a muoversi in un attimo. La pianificazione era avversata, in quanto un hippy era sempre felice di mettere pochi indumenti in uno zaino, tirar fuori il pollice e andare in autostop ovunque. Difficilmente si chiedevano se avessero abbastanza soldi, o una prenotazione alberghiera o uno qualsiasi dei normali equipaggiamenti di chi si mette in viaggio. Le abitazioni hippy accoglievano ospiti notturni capitati improvvisamente, e le caratteristiche di reciprocità del movimento permettevano libertà di spostamento. Le persone generalmente collaboravano per andare incontro ai bisogni reciproci in un modo che divenne meno frequente dopo i primi anni settanta. Questo modello di vita, che ha in parte le sue radici nella controcultura hobo e nello spirito On the Road di Jack Kerouac, è ancora comune nei gruppi della Rainbow Family, dei viaggiatori new age e degli housetrucker neozelandesi. Un derivato di questo stile libero di viaggio furono i furgoni e i pullman, case mobili costruite artigianalmente sugli chassis originali, in modo da favorire una vita nomade. Alcuni di queste case mobili gitane erano piuttosto ben attrezzate, con letti, bagni, docce e fornelli.
Sulla costa occidentale si sviluppò un peculiare stile di vita attorno alle Renaissance Faire, organizzate per la prima volta nel 1963 da Phyllis e Ron Patterson. Nei mesi estivi ed autunnali, intere famiglie viaggiavano insieme nei loro particolari veicoli, parcheggiavano nei luoghi dell'avvenimento nella California del sud o del nord, preparavano i manufatti durante la settimana e poi indossavano i vestiti elisabettiani nelle rappresentazioni di fine settimana, per poi partecipare ai mercatini in cui rivendevano gli stessi manufatti al pubblico.
Il gran numero di giovani del tempo garantiva favorevolissime opportunità di viaggio verso speciali appuntamenti. L'apice fu raggiunto al Festival di Woodstock, vicino a Betel (New York), che si svolse dal 15 al 19 agosto 1969 e attirò più di 500.000 persone.
La più memorabile esperienza di viaggio hippy, intrapresa da centinaia di migliaia di giovani, specie negli anni 1969-71, fu il viaggio via terra verso l'India. Portandosi dietro poco o niente bagaglio e con pochissimi soldi in tasca, quasi tutti loro seguivano la stessa strada, attraversando l'Europa in autostop fino ad Atene o a Istanbul, proseguendo poi con il treno attraverso la Turchia centrale per Erzurum, continuando in autobus in Iran, attraverso Tabriz e Teheran fino a Mashad, poi superando il confine afgano ad Herat, proseguendo nel sud dell'Afghanistan attraverso Kandahar per giungere a Kabul, varcando il Passo Khyber per giungere in Pakistan, ed infine toccando Rawalpindi e Lahore fino al confine indiano. Una volta in India, gli hippy si recavano in varie destinazioni, ma si raccoglievano poi in grandi numeri sulle spiagge di Goa, oppure attraversavano il confine con il Nepal e trascorrevano mesi a Katmandu. La lunghezza del soggiorno in questi posti variava di norma dalle poche settimane a sei mesi. Per soggiornare più a lungo, in India era necessario un visto.
Tracce del passaggio degli hippies sono riscontrabili in molte altre destinazioni oggi turistiche ma un tempo decisamente meno conosciute. Tra i vari luoghi per esempio abbiamo Hikkaduwa in Sri Lanka (ex Ceylon), o Koh Panghan in Thailandia.

Influenza degli hippy nella cultura di massa

L'eredità che gli hippy lasciarono alla società è molto forte ancora oggi. Dimostrazioni politiche e pubbliche ora sono considerate libere espressioni legittime. Coppie non sposate si sentono libere di viaggiare e vivere insieme senza disapprovazione dalla società. Le tematiche che riguardano le questioni sessuali è divenuta di norma, ed i diritti degli omosessuali, degli ermafroditi e dei transessuali si sono espansi. La diversità religiosa e culturale ha guadagnato più accettazione. Imprese commerciali Co-operative e comunità creative con vita di gruppo sono accettate estesamente. L'interesse del cibo naturale, rimedi erbacei e vitamine si sono molto estesi, ed i cibi salutari hippy degli anni sessanta ora sono di grande attualità. In particolare, lo sviluppo e la popolarizzazione di Internet trovano le sue radici nell'ethos anti-autoritario promosso dalla cultura hippy. Durante gli anni sessanta, baffi, barbe e capelli lunghi divennero luogo comune e l'abbigliamento multi-etnico dominò il mondo. Da allora, una larga serie di scelte riguardanti l'aspetto personale e lo stile nel vestiario divenne accettabile da tutti, cosa non comune nell'era hippy. Gli hippy ispirarono molti altri cambiamenti, di cui uno degli esempi più evidenti è costituito dal ribasso nella popolarità della cravatta che era stata usata quotidianamente durante gli anni cinquanta e primi anni sessanta; in letteratura, libri come The Electric Kool-Aid Acid Test ed in musica, la psichedelia portò alla creazione di nuovi generi come l'hard rock; in televisione non si contano i film che parlano e ritraggono la comunità hippy, come Woodstock, Easy Rider, Hair, The Doors e Crumb. Le tradizionali feste hippy cominciate negli Stati Uniti nel 1965, continuano a svolgersi e a svilupparsi ancora oggi; ad esempio, dal 1976 in Nuova Zelanda ogni anno si celebra un festival rock, che richiama da tutto il mondo hippy e neo-hippy, naturalmente tutto all'insegna di musica ad alto volume, droghe, spirito di fratellanza e cibi salutari.

fonte: Wikipedia

Rote Armee Fraktion


(DE)

« Die Klassenkämpfe entfalten. Das Proletariat organisieren. Mit dem bewaffneten Widerstand beginnen! DIE ROTE ARMEE AUFBAUEN! »

(IT)

« Sviluppare la lotta di classe. Organizzare il proletariato. Iniziare con la resistenza armata! COSTRUIRE L'ARMATA ROSSA! »

(Die Rote Armee aufbauen!, manifesto scritto da Gudrun Ensslin o Ulrike Meinhof, co-fondatrici della RAF, pubblicato su Agit 883)

La Rote Armee Fraktion ("Frazione dell'Armata Rossa"), abbreviata in RAF e nelle prime fasi conosciuta comunemente come Banda Baader-Meinhof, è stata uno dei gruppi terroristici di estrema sinistra più importanti e violenti nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale. Fondata il 14 maggio 1970 da Andreas Baader, Ulrike Meinhof, Gudrun Ensslin e Horst Mahler, fu attiva fino al 1993 e formalmente disciolta nel 1998.
La Rote Armee Fraktion fu responsabile di numerose operazioni terroristiche, specialmente nell'autunno del 1977, che portarono ad una crisi nazionale conosciuta con il nome di "autunno tedesco". È stata responsabile di 34 morti, fra cui anche autisti e guardie del corpo degli obiettivi designati, e di molti ferimenti nei suoi 30 anni di attività. Anche se più conosciuta, la RAF condusse meno attacchi terroristici rispetto alle Revolutionäre Zellen (RZ), formazione che fu responsabile di 296 attentati fra il 1973 ed il 1995.
La RAF descriveva se stessa come un gruppo di "guerriglia urbana" comunista e anti-imperialista, impegnato nella resistenza armata contro quello che loro definivano uno "stato fascista" e nella rivoluzione proletaria. Perciò, i membri della RAF, quando scrivevano in inglese, generalmente usavano il termine marxista-leninista "Fazione".
Si sono evidenziate 3 fasi storiche nell'organizzazione: la "prima generazione" di Baader e dei suoi sodali; la "seconda generazione" della RAF, che iniziò a metà anni settanta e fu caratterizzata dall'ingresso nel gruppo di elementi dell'SPK (Collettivo Socialista dei Pazienti); infine la "terza generazione" degli anni ottanta e novanta.
Il 20 aprile 1998, una lettera dattiloscritta di otto pagine in tedesco firmata RAF (e con il caratteristico simbolo del mitragliatore Heckler & Koch MP5 sopra una stella rossa) fu inviata via fax all'agenzia di stampa Reuters, dichiarando lo scioglimento del gruppo.

Nome e sua origine

Il gruppo ha sempre avuto il nome di Rote Armee Fraktion. Il nome "Banda Baader-Meinhof" o "Gruppo Baader-Meinhof" fu usato per la prima volta dai media, per cui l'organizzazione fu conosciuta dal pubblico semplicemente come Baader-Meinhof, almeno fino alla morte di Baader nel 1977. La RAF non ha mai usato questi termini alternativi. Anche se la Meinhof non è mai stata una leader della RAF, il suo coinvolgimento nell'evasione di Baader del 1970 ed il suo status di giornalista ha fatto sì che il suo cognome fosse usato giornalisticamente per identificare il gruppo terroristico.
Il nome Rote Armee Fraktion ("Frazione Armata Rossa"), adottato nel 1971, sarebbe stato ispirato dall'Armata Rossa Giapponese, un gruppo paramilitare di sinistra giapponese, o, secondo alcune versioni, dall'Armata Rossa dell'esercito sovietico, da cui avrebbe preso anche il suo emblema (la stella rossa).
Anche se il nome dell'organizzazione viene spesso tradotto come "Fazione Armata Rossa", in tedesco è Fraktion ("frazione"), termine comunemente usato per indicare la connessione che hanno lasciato le organizzazioni partecipanti alla lotta globale del marxismo. Tuttavia, i fondatori del gruppo non volevano che la RAF apparisse come un gruppo scissionista, ma piuttosto un'embrionale unità militante in parte organica ad un più ampio movimento comunista dei lavoratori.

Il contesto storico

« Il concetto di guerriglia urbana della RAF non si basa su una visione ottimistica della situazione in cui versa la Repubblica Federale e Berlino Ovest. »

(The Urban Guerrilla Concept, Ulrike Meinhof, co-fondatrice della RAF, aprile 1971)

Le origini del gruppo risalgono al movimento studentesco di protesta in Germania Ovest. Sul finire degli anni sessanta, gli stati industrializzati subirono sconvolgimenti sociali legati alla maturazione degli individui nati durante l'esplosione demografica che caratterizzò gli anni seguenti la seconda guerra mondiale, la guerra fredda e la fine del colonialismo. Nuovi problemi e tematiche quali la lotta al razzismo, l'emancipazione delle donne e l'anti-imperialismo erano i cavalli di battaglia della politica social-comunista. Molti giovani del periodo si sentivano alienati sia dall'educazione impartita loro in famiglia, che dalle istituzioni statali. L'eredità storica del nazismo creò un solco tra le due generazioni e un crescente senso di sospetto e sfiducia nei confronti delle strutture autoritarie della società.
Nella Germania Ovest aleggiava un sentimento di rabbia e frustrazione tra i giovani di sinistra a causa del fallimento della de-nazificazione del Paese, sia sul versante occidentale che su quello orientale. Il Partito Comunista di Germania era stato ufficialmente messo fuori legge nel 1956. Spesso senza neanche essere stati eletti, alcuni ex membri del Partito nazista occupavano posti di governo che arrivavano fino ai livelli dell'amministrazione locale. Konrad Adenauer, il primo cancelliere della Repubblica Federale Tedesca, annoverava nel suo staff persino l'uomo che era stato segretario della cancelleria nazista, Hans Globke.
Nel 1966 i due principali partiti della Germania Ovest, SPD e CDU, formarono la prima grande coalizione di governo con Kurt Georg Kiesinger come cancelliere. Con il 95% del Bundestag controllato dalla coalizione, fu costituita un'opposizione extra-parlamentare (APO) al fine di generare un movimento di protesta e di attivismo politico al di fuori del governo.
I media erano accusati dalle forze comuniste di essere apertamente di parte in quanto di proprietà e sotto il controllo di conservatori come Axel Springer, il quale si opponeva sistematicamente al radicalismo studentesco. La fine degli anni sessanta vide la nascita della grande coalizione tra i due principali partiti, SPD e CDU, con un ex membro del partito nazista, Kurt Georg Kiesinger, come cancelliere. Ciò fu causa di vibrate proteste da parte degli esponenti della sinistra, i quali interpretarono questa alleanza politica direttamente come una collusione fra i capitalisti ed i socialdemocratici del SPD. Nel 1972 fu approvata una legge, la Berufsverbot, che di fatto vietava ai radicali, o a coloro che erano accusati di "discutibile" persuasione politica, di accedere ai posti di lavoro nella pubblica amministrazione e a molti impieghi privati collegati. Vedendo diversi ex (reali e presunti) membri del Partito nazionalsocialista ad occupare incarichi più o meno importanti nel governo e nell'economia, i giovani comunisti vedevano in ciò un fallimento del processo di de-nazificazione del Paese guidato dalle truppe americane e sovietiche dopo il 1945. Alcuni usarono la presunta associazione della società con il nazismo come argomento contro qualsiasi approccio pacifico:

« Ci uccideranno tutti. Sapete bene con quale tipo di maiali stiamo combattendo. Questa è la generazione di Auschwitz. Non si può discutere con le persone responsabili di Auschwitz. Loro hanno le armi e noi no. Dobbiamo armarci! »

(Gudrun Ensslin, parlando dopo la morte di Benno Ohnesorg)

I radical-comunisti erano, come molti nella "nuova sinistra", influenzati da:

L'evoluzione sociologica, la pressione interna del sistema educativo dentro e fuori Europa e Stati Uniti insieme alle basi dei movimenti contro-culturali.
Gli scritti di Mao Zedong adattati alle condizioni dell'Europa occidentale.
Gli scritti post-guerra sulla società di classe e sull'impero, nonché la critica contemporanea di molti rivoluzionari marxisti come Frantz Fanon, Ho Chi Minh e Che Guevara e le prime forme di autonomismo.
Filosofi associati alla Scuola di Francoforte (Jürgen Habermas, Herbert Marcuse e Oskar Negt in particolare) e alla filosofia marxista.
La co-fondatrice della RAF Ulrike Meinhof aveva alle spalle una lunga storia nel Partito Comunista di Germania. Holger Klaus Meins aveva studiato cinema ed era un veterano della rivolta di Berlino; il suo primo cortometraggio, Come produrre una bomba Molotov, era stato visto da un pubblico vasto. Jan-Carl Raspe visse nella Kommune 2, Horst Mahler era un affermato avvocato ma al centro della rivolta anti-Springer fin dall'inizio. Nelle loro esperienze personali e nelle valutazioni della situazione socio-economica furono poi influenzati più specificamente dalle teorie leniniste e maoiste. Anche se si definivano marxisti-leninisti, avevano di fatto aggiunto e aggiornato questa tradizione ideologica. Una contemporanea critica della visione di stato della Rote Armee Fraktion, pubblicata in un'edizione clandestina da Le Monde Diplomatique, coniava il termine "stato feticista", causato da un ossessivo travisamento ideologico delle dinamiche borghesi e dalla natura e dal ruolo dello Stato nelle società durante la fase successiva alla seconda guerra mondiale, tra cui la Germania Ovest. Anche la distruzione delle proprietà private nel corso della rivolta di Watts negli Stati Uniti d'America, accaduta nel 1965, influenzò l'approccio pratico e ideologico dei fondatori della RAF.
Fondamentali furono anche gli scritti di Antonio Gramsci e Herbert Marcuse. Gramsci scrisse dei conflitti culturali, ideologici e di potere nella società e nelle istituzioni, Marcuse sulla coercizione e l'egemonia dell'indottrinamento culturale e la manipolazione ideologica attraverso i mezzi di comunicazione ("tolleranza repressiva") che venivano di fatto impiegate con forza bruta nelle moderne "democrazie liberali". Il suo Uomo a una dimensione era indirizzato agli studenti degli anni sessanta. Marcuse sosteneva che solamente gli studenti, i poveri e gli operai potevano resistere efficacemente al sistema. Sia Gramsci che Marcuse giunsero alla conclusione che l'analisi delle basi ideologiche e della "sovrastruttura" della società fosse di vitale importanza per la comprensione del controllo di classe che veniva operato. Ciò potrebbe essere visto come un'estensione del lavoro di Karl Marx dal momento che nelle sue opere non analizzò mai dettagliatamente quest'area. Il Capitale era uno scritto principalmente economico che intendeva essere il primo di una serie di libri a cui sarebbe poi seguito uno sulla società e uno sullo Stato. La morte impedì a Marx di portare a termine tale progetto.

Molti dei comunisti ritennero che i legislatori del governo continuassero a praticare politiche autoritarie e che l'apparente condiscendenza del popolo fosse una continuazione dell'indottrinamento sociale di cui i nazisti erano stati pionieri (Volksgemeinschaft). In quegli anni la Repubblica Federale Tedesca esportava armi alle dittature africane in sostegno alla guerra nel Sud-Est asiatico e, con l'ausilio degli Stati Uniti, organizzava la ri-militarizzazione della Germania contro le nazioni del Patto di Varsavia, in chiave atlantista e filo-israeliana.

Ulteriori eventi peggiorarono maggiormente la situazione. Il 2 giugno 1967, proteste pacifiche sfociarono in rivolte quando Mohammad Reza Pahlavi, lo Scià di Persia, visitò Berlino Ovest. A centinaia di pacifici sostenitori dello Scià si unì, con lo scopo di disturbare il normale corso della sua visita, un gruppo di finti sostenitori, armati di bastoni di legno, che fu lasciato libero di picchiare i manifestanti tedeschi. Dopo una giornata di rabbiose proteste da parte di un gruppo di estremisti marxisti persiani in esilio, ampiamente supportati dagli studenti tedeschi, lo Scià visitò l'Opera di Berlino, dove si raccolse una folla di studenti in protesta. Durante le proteste dell'Opera, un poliziotto sparò alla testa dello studente tedesco Benno Ohnesorg. Si scoprì poi che il poliziotto era da lungo tempo membro del Partito Socialista Unificato di Germania, il partito comunista della Germania dell'Est e aveva lavorato anche per la Stasi. Il poliziotto, Karl-Heinz Kurras, fu totalmente assolto nel successivo processo. Insieme alla percezione della brutalità della polizia e dello Stato, e con la diffusa opposizione alla guerra del Vietnam, la morte di Ohnesorg galvanizzò molti giovani tedeschi e diventò un punto di raduno per la nuova sinistra della Germania Ovest. Il Movimento berlinese 2 Giugno, un gruppo anarchico militante, prese il nome per onorare la data della morte di Ohnesorg.
L'11 aprile 1968, Rudi Dutschke, un portavoce del leader degli studenti, fu ferito con un colpo di pistola alla testa in un tentativo di assassinio da parte dell'estremista di destra Josef Bachmann. Benché gravemente ferito, Dutschke continuò il suo attivismo politico fino alla sua morte. Fu trovato morto nella sua vasca da bagno nel 1979, come conseguenza delle sue ferite. Il giornale Bild-Zeitung, di proprietà di Alex Springer, che titolò Stop Dutschke ora. Altrimenti è guerra civile fu accusato di essere il principale colpevole dell'escalation di violenza. Meinhof commentò: «Se qualcuno brucia un'automobile, questo è un atto criminale. Se qualcuno ne brucia cento, questa è un'azione politica».

La formazione della RAF

Nella primavera del 1968 Gudrun Ensslin e Andreas Baader, assieme a Thorwald Proll e Horst Söhnlein, decisero di appiccare il fuoco a due grandi magazzini a Francoforte in segno di protesta contro la guerra in Vietnam. Compirono l'attacco incendiario il 2 aprile 1968. Due giorni dopo, il 4 aprile 1968, furono arrestati. Tutti e quattro gli imputati furono condannati a tre anni di carcere per incendio doloso e tentata strage. Nel giugno del 1969, tuttavia, furono temporaneamente messi in libertà vigilata grazie ad un'amnistia di cui godevano i prigionieri politici. In seguito, nel novembre dello stesso anno, la Corte Costituzionale Federale tedesca richiese nuovamente la custodia in regime carcerario. Solo Horst Söhnlein rispettò l'ordine, mentre gli altri si diedero alla latitanza dirigendosi verso la Francia, dove rimasero per qualche tempo in una casa di proprietà del noto giornalista e rivoluzionario francese Régis Debray, famoso per la sua amicizia con Che Guevara e per l'analisi della teoria sulla guerriglia. Raggiunsero poi l'Italia, dove Horst Mahler fece loro visita e li incoraggiò a fare ritorno con lui in Germania per formare un gruppo clandestino di guerriglia.
La RAF fu costituita con l'intento di completare la pletora di gruppi rivoluzionari e radicali presenti in tutta la Germania occidentale e nel resto d'Europa e con il principio d'avere più coscienza di classe e di essere più determinata rispetto ad alcuni dei gruppi contemporanei. I membri e i simpatizzanti erano già associati con altre cellule rivoluzionarie e con il Movimento 2 Giugno, le correnti radicali e altri fenomeni come il Collettivo Socialista dei Pazienti, la Kommune 1 e i Situazionisti.

L'organizzazione militare

I protagonisti della RAF si addestrarono in Cisgiordania e a Gaza con i guerriglieri del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP) e guardarono alla causa palestinese come ad una fonte di guida ed ispirazione. L'organizzazione e gli obiettivi si formarono parzialmente sul modello del movimento uruguayano dei Tupamaros il quale, sviluppatosi come un movimento di resistenza urbana, introdusse la lotta armata all'interno delle metropoli o delle città, invertendo fondamentalmente il concetto maoista-guevariano di un conflitto condotto in guerriglia che aveva base nelle aree rurali. Molti membri della RAF operavano attraverso un singolo contatto o conoscevano gli altri con i soli nomi in codice. Le azioni venivano svolte da unità commando, i cui membri venivano diretti da un capo cellula.
Nel 1969 il rivoluzionario brasiliano Carlos Marighella pubblicò il suo mini manuale sulla guerriglia urbana, in cui descrisse il guerrigliero urbano come: «(...) Una persona che combatte la dittatura militare con le armi, utilizzando metodi non convenzionali. (...) Il guerrigliero urbano segue un obiettivo politico e attacca solo il governo, le grandi imprese e gli imperialisti stranieri.» L'importanza dell'addestramento con le armi leggere, il sabotaggio, l'espropriazione e la necessità di un luogo sicuro o di una sostanziale base di appoggio tra la popolazione urbana, furono tutti punti tratti dalla guida di Marighella. Questa pubblicazione aveva preceduto il 'Concetto della guerriglia urbana' di Meinhof, e successivamente influenzò i gruppi ribelli e guerriglieri di tutto il mondo. Sebbene alcuni dei sostenitori e membri della Rote Armee Fraktion potrebbero essere descritti come anarchici o libertari comunisti, i membri dirigenti del gruppo professavano in realtà un'ideologia in gran parte di stampo marxista-leninista. Le RAF evitarono di collaborare con gli stati comunisti anche se tuttavia alcuni membri ricevettero un sostegno intermittente oltre il confine, in Germania orientale.

Dopo il processo per gli attentati incendiari, Baader ed Ensslin vissero da latitanti. Baader fu però catturato nuovamente nell'aprile 1970. Il 14 maggio 1970, Baader fu fatto evadere grazie all'aiuto da parte di Meinhof e degli altri.
Nello stesso anno Baader, Ensslin, Mahler e Meinhof andarono quindi in Giordania per ricevere un breve addestramento alla guerriglia da parte del Fatah, del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP) e dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP).
Fu scelto il nome Rote Armee Fraktion per chiarire che gli esponenti della RAF si ritenevano parte (Fraktion è traducibile come un "plotone", anche se talvolta con traduzione inaccurata è riportato Fazione) di un unico grande movimento di lotta marxista internazionale, al quale partecipavano organizzazioni di estrema sinistra di altri paesi.
Si suppone che anche Brigate Rosse abbiano avuto collegamenti con loro. Questa supposizione è confermata dalle memorie della brigatista Anna Laura Braghetti e da un'intervista a Mario Moretti.
La RAF venne sostenuta finanziariamente e logisticamente dalla Stasi, il servizio segreto della Germania orientale dopo l'autunno tedesco. In particolare venne offerta protezione a 9 militanti che dal 1977 volevano lasciare il gruppo. Essi vennero forniti di falsa identità e inseriti nella Germania Est. Furono scoperti solo dopo la caduta del muro di Berlino.

Gli arresti del 1972 e la morte della Meinhof

Già a partire dal giugno 1972 i membri di spicco della formazione, tra cui i detti fondatori, vennero quasi tutti arrestati, ma mentre Baader e Meinhof si trovavano in carcere (fra il 1975 ed il 1976) altri membri della RAF e di altre organizzazioni della lotta armata di sinistra realizzarono numerosi rapimenti, rapine e attentati.
Il 9 maggio 1976 dopo anni di duro isolamento e di sciopero della fame collettivo da parte dei membri della RAF in protesta contro le condizioni della loro detenzione che ritenevano inumane, Ulrike Meinhof fu trovata morta nella sua cella di prigione. La commissione internazionale indipendente formatasi per far luce sulle cause della morte sostenne che Ulrike fosse stata appesa già morta alla finestra cui fu trovata impiccata.

1977: Il sequestro Schleyer

Il 5 settembre 1977, con una sanguinosa operazione in cui furono assassinati i tre agenti di polizia della scorta e il suo autista, la RAF rapì a Colonia il presidente della Confindustria tedesca Hanns-Martin Schleyer; già membro del Partito Nazista, il sequestrato era stato gestore delle industrie del protettorato di Boemia e Moravia al tempo dell'occupazione tedesca e successivamente membro della CDU.
Il 13 ottobre, a Palma di Maiorca, durante il sequestro di Schleyer, un gruppo di quattro terroristi palestinesi dirottò un Boeing 737 della Lufthansa, prendendo in ostaggio 91 persone. La RAF pretendeva la liberazione dei propri capi in cambio della vita degli ostaggi dell'aereo e dell'industriale tedesco. Il governo tedesco non si piegò al ricatto dei terroristi e il 17 ottobre con un'azione di forza, operata dalla squadra anti-terrorismo GSG-9, assaltò l'aereo uccidendo 3 terroristi e ferendo la quarta dirottatrice dell'aereo, che era fermo sulla pista dell'aeroporto di Mogadiscio, e liberando gli ostaggi.
La stessa notte, Andreas Baader, Gudrun Ensslin, Jan-Carl Raspe e Irmgard Möller si sono, secondo la versione ufficiale, suicidati nel carcere di Stammheim. Baader ed Ensslin in particolare morirono nelle loro celle, Raspe dopo essere stato portato in ospedale, mentre la Möller sopravvisse (uscì di prigione nel 1994). La stessa Möller (ferita da alcune coltellate al petto) è autrice di un libro nel quale smentisce la versione di stato sul "suicidio collettivo".
Il 19 ottobre con una lettera inviata al giornale francese Libération, la RAF annunciò di aver posto fine, dopo 43 giorni, alla "miserabile e corrotta esistenza" di Hanns-Martin Schleyer.

Ultimi anni

Dopo le morti dei fondatori del gruppo, le due successive generazioni della RAF continuarono la lotta terroristica, unendo poi le loro forze con i resti del Movimento 2 Giugno, un'altra organizzazione discioltasi poi nel 1980.
Nel 1984, i membri della terza generazione della RAF si allearono anche con il gruppo francese Action directe e nel 1988 con le italiane Brigate Rosse. Tuttavia, il crollo dell'Unione Sovietica nel 1992 e dei suoi alleati era un colpo enorme per la maggior parte dei gruppi chiamati "terroristi di sinistra", e negli anni novanta solo la RAF (a parte l'ETA e il GRAPO) era rimasta in piedi.
Una bomba che distrusse una prigione a Weiterstadt nel 1993 risulterebbe essere stato l'ultimo colpo di coda della RAF. L'epilogo della RAF ebbe luogo nell'aprile del 1998, quando una lettera, recapitata alla Reuters, dichiarava:

(DE)

« Vor fast 28 Jahren, am 14. Mai 1970, entstand in einer Befreiungsaktion die RAF. Heute beenden wir dieses Projekt. Die Stadtguerilla in Form der RAF ist nun Geschichte. »

(IT)

« Quasi 28 anni fa, il 14 maggio 1970, nacque la RAF con un'azione di liberazione. Oggi concludiamo questo progetto. La guerriglia urbana nella forma della RAF fa adesso parte della storia. »

La RAF era ufficialmente disciolta.
Circa un anno dopo, per la precisione nel settembre del 1999, a Vienna venne ucciso dalla polizia durante un agguato Horst Ludwig Meyer, uno degli ultimi dirigenti della RAF ancora latitanti. Assieme a lui era la moglie Barbara, anch'essa una ex dirigente della organizzazione, che fu poi arrestata. I due erano in possesso di passaporti italiani falsi.
Immediatamente dopo la notizia della morte dei leader storici sono sorti sospetti sulla tesi del suicidio ipotizzando un assassinio da parte di agenti della Repubblica Federale Tedesca, un'ipotesi molto trattata in letteratura e nella filmografia tedesca. La motivazione dei sostenitori di quest'ipotesi verte sul fatto che l'ala speciale della prigione adibita a detenuti speciali era stata garantita come assolutamente sicura e che assai difficilmente essi avrebbero potuto avere delle armi. Inoltre non si spiega come i vari membri abbiano potuto comunicare sotto costante sorveglianza e di conseguenza progettare un "suicidio di gruppo". Non si spiega nemmeno come potessero portare armi con sé visto che furono spostati più volte in celle "vergini".
La Möller ricevette quattro ferite di arma da taglio con incrinazione di una costola e versamento al polmone, qualcosa che sembra impossibile possa essersi fatta da sola. Nella cella infatti gli unici strumenti indicati come possibile causa erano un coltello stondato da burro e delle forbicine da unghie.
Indagini di stato hanno ipotizzato la possibilità che degli avvocati avrebbero rifornito il gruppo di armi e di attrezzature malgrado l'alta sicurezza. Tali dichiarazioni, così come quelle di piani collettivi di suicidio, si basano solo sulle dichiarazioni di dissociati che le hanno barattate con sostanziosi sconti di pena e nuove identità.

Critiche

I testi scritti dei terroristi RAF non sono stati discussi in pubblico. A parlarne è stato Daniel Cohn-Bendit sull'ARD riguardo alla morte di Schleyer e in parte anche per molte opinioni critiche. Questi testi erano poco diversi dalle scritture della RAF trattate nel dibattito pubblico e a volte screditate dalle posizioni di "Simpatizzanti" dei terroristi.
Teoria e pratica della RAF furono condannati da rilevanti intellettuali di sinistra del tempo, tra cui Rudi Dutschke, che ha parlato della stupidità della RAF nei suoi diari e ha detto:

(DE)

« Die negativen Auswirkungen der RAF-Scheiße sind vielerorts erkennbar, CDU/CSU im besonderen, Regierung im allgemeinen und RAF-Kacke im einzelnen scheinen verheiratet zu sein: um den politischen Klassenkampf zu hemmen! »

(IT)

« Gli effetti negativi della merda RAF sono evidenti in molti luoghi, con il CDU/CSU, con il governo in generale e in particolare in singoli incidenti RAF – sembrano essere inseparabilmente insieme: stanno cercando tutti di ostacolare la lotta politica di classe! »

(Rudi Dutschke)

Dopo l'invasione della RAF presso l'ambasciata tedesca di Stoccolma, ha detto Herbert Marcuse, le cui scritture avevano influenzato il movimento degli studenti, in un'intervista all'ARD su questioni quali se la RAF non poteva contare su di lui, e se i terroristi erano fuori convinzione politica:

(DE)

« Ich betrachte mich immer noch als Marxisten. Der Marxismus lehnt den Terror … individuellen Terror und Terror kleiner Gruppen ohne Massenbasis als revolutionäre Waffe ab … Subjektiv ist anzunehmen, dass sie ihre Aktion für eine politische Aktion halten und gehalten haben. Objektiv ist das nicht der Fall. Wenn politische Aktion willentlich zum Opfer von Unschuldigen führt, dann ist das genau der Punkt, wo politische Aktion, subjektiv politische Aktion, in Verbrechen umschlägt. »

(IT)

« Mi considero ancora un marxista. Il marxismo rifiuta il terrore...il terrore individuale e il terrore dei piccoli gruppi senza la massa di base come arma rivoluzionaria...È soggettivo supporre che mantengano e che hanno mantenuto la loro azione per un'azione politica. Obiettivamente, questo non è il caso. Se l'azione politica conduce deliberatamente a vittime innocenti, poiché è esattamente il punto dove l'azione politica, un'azione politica soggettiva, si trasforma in un crimine. »
(Herbert Marcuse)

Membri noti

1ª generazione

Axel Achterath
Brigitte Asdonk
Ronald Augustin
Andreas Baader
Hans-Jürgen Bäcker
Ingeborg Barz
Monika Berberich
Bernhard Braun
Heinz Brockmann
Karl-Heinz Dellwo
Gudrun Ensslin
Albert Fichter
Irene Goergens
Manfred Grashof
Wolfgang Grundmann
Katharina Hammerschmidt
Siegfried Hausner
Marianne Herzog
Peter Homann
Werner Arthur Hoppe
Heinrich Jansen
Klaus Jünschke
Rosemarie Keser
Horst Mahler
Ulrike Meinhof
Holger Klaus Meins
Brigitte Mohnhaupt
Irmgard Möller
Gerhard Müller
Helmut Pohl
Astrid Proll
Thorwald Proll
Jan-Carl Raspe
Ralf Reinders
Karl-Heinz Ruhland
Petra Schelm
Margrit Schiller
Ingrid Schubert
Horst Söhnlein
Ilse Stachowiak
Beate Sturm
Lutz Taufer
Thomas Weissbecker
Ulrich Wessel

2ª generazione

Susanne Albrecht
Verena Becker
Henning Beer
Wolgang Beer
Peter-Jürgen Boock
Christine Dümlein
Knut Folkerts
Ralf-Baptist Friedrich
Siegfried Haag
Siegfried Hausner
Rolf Heißler
Monika Helbing
Sieglinde Hofmann
Christian Klar
Michael Knoll
Friederike Krabbe
Hanna Krabbe
Gabriele Kröcher-Tiedemann
Norbert Kröcher
Werner Lotze
Angela Luther
Silke Maier-Witt
Brigitte Mohnhaupt
Juliane Plambeck
Rolf Pohle
Carmen Roll
Bernhard Rössner
Adelheid Schulz
Ingrid Siepmann
Günter Sonnenberg
Angelika e Volker Speitel
Sigrid Sternebeck
Willy Peter Stoll
Lutz Taufer
Inge Viett
Elisabeth von Dyck
Christof Wackernagel
Rolf Clemens Wagner
Ulrich Wessel
Stefan Wisiniewski

3ª generazione

Burkhard Garweg
Wolfgang Grams
Eva Haule
Birgit Hogefeld
Daniela Klette
Andrea Klump
Horst e Barbara Meyer
Ernst-Volker Staub

Commando noti

Di seguito è riportato un elenco di tutte le unità Commando note della RAF[44]; la maggior parte delle unità sono state intitolate a molti membri deceduti del gruppo, mentre gli altri a membri deceduti di gruppi militanti di sinistra internazionali come le Pantere nere, l'Irish National Liberation Army e le Brigate Rosse.

15 Luglio Commando
2 Giugno Commando
Andreas Baader Commando
Ciro Rizzato Commando
George Jackson Commando
Gudrun Ensslin Commando
Holger Meins Commando
Ingrid Schubert Commando
Jan-Carl Raspe Commando
José Manuel Sevillano Commando
Katharina Hammerschmidt Commando
Khaled Aker Commando
Manfred Grashof Commando
Mara Cagol Commando
Patsy O'Hara Commando
Petra Schelm Commando
Siegfried Hausner Commando
Sigurd Debus Commando
Thomas Weissbecker Commando
Ulrich Wessel Commando
Ulrike Meinhof Commando
Vincenzo Spano Commando
Wolfgang Beer Commando

Azioni e scontri

Data Luogo Azione Note

22 ottobre 1971 Amburgo Uccisione di un poliziotto Il membro della RAF Gerhard Müller uccise un poliziotto mentre era inseguito. Poco dopo viene arrestata Margrit Schiller che era rimasta nei paraggi. Il poliziotto Heinz Lemke venne ferito a un piede, mentre il poliziotto Norbert Schmid, 33 anni, venne ucciso e fu la prima vittima attribuita alla RAF.

22 dicembre 1971 Kaiserslautern Uccisione di un poliziotto L'ufficiale di polizia trentaduenne Herbert Schoner venne colpito da alcuni membri della RAF durante una rapina in banca. I quattro militanti fuggirono con un bottino di 134.000 Marchi tedeschi.

11 maggio 1972 Francoforte sul Meno Attentato dinamitardo ad una caserma statunitense L'ufficiale statunitense Paul A. Bloomquist rimase ucciso.

12 maggio 1972 Augusta e Monaco di Baviera Attentato dinamitardo contro una stazione di polizia di Augusta e la sede dell'Agenzia Bavarese di Stato di Investigazioni Criminali a Monaco L'azione, durante la quale vennero feriti cinque ufficiali di polizia, fu rivendicata dal commando Tommy Weissbecker (militante assassinato il 2 marzo in un agguato nella stessa città).

16 maggio 1972 Karlsruhe Attentato esplosivo contro l'automobile del giudice federale Buddenberg La moglie del magistrato era al volante e rimase ferita. L'azione fu rivendicata dal gruppo di fuoco Manfred Grashof (militante arrestato tempo prima).

19 maggio 1972 Amburgo Attentato contro l'Axel Springer Verlag 17 feriti. Ilse Stachowiak venne coinvolta nell'azione.

24 maggio 1972  Heidelberg La RAF fece esplodere una bomba all'entrata del Circolo Ufficiali e subito dopo un altro ordigno davanti all'Army Security Agency (ASA) statunitense, presso la Caserma Campbell. Vennero coinvolti negli attentati: Irmgard Möller, Angela Luther, Andreas Baader, Ulrike Meinhof, Gudrun Ensslin, Holger Meins e Jan-Carl Raspe Tre morti (Ronald A. Woodward, Charles L. Peck ed il Capitano Clyde R. Bonner), cinque feriti. Rivendicato dal Commando 15 luglio (in onore di Petra Schelm). Secondo il pentito Gerhard Müller (ma non vi furono riscontri) l'esecutrice fu Irmgard Möller.

24 aprile 1975 Stoccolma  Occupazione dell'Ambasciata della Repubblica Federale Tedesca Attacco con esplosivi all'ambasciata, che ne risultò devastata, per eliminare i due membri della RAF, Ulrich Wessel e Siegfried Hausner, che avevano compiuto l'occupazione. L'assalto con l'esplosivo uccise anche i due ostaggi (Andreas von Mirbach e Heinz Hillegaart). Siegfried Hausner fu estradato in fin di vita e morì pochi giorni dopo nell'infermeria del carcere di Stammheim.

7 maggio 1976 Sprendlingen vicino Offenbach Assassinio di un agente di polizia Il ventiduenne Fritz Sippel  fu colpito alla testa mentre controllava la carta d'identità di un membro della RAF.

4 gennaio 1977 Gießen
Attacco contro la 42 brigata USA di artiglieria di campo a Gießen In un attacco non riuscito contro la base dell'esercito di Gießen, la RAF cercò di prendere o distruggere armi nucleari
In un fallito attacco contro la base militare Gießen, la RAF cercò di catturare o distruggere le armi nucleari presenti. Un attacco diversivo su un serbatoio di carburante non accese pienamente il combustibile, e l'assalto alla sala d'armi sarebbe stato poi respinto, con diversi membri della RAF uccisi nel conflitto a fuoco che ne derivò. La presenza di testate statunitensi sul suolo tedesco era segreta e ufficialmente negata, e l'episodio fu censurato. Il generale William Burns, che comandava la base nel 1977, dettagliò l'attacco in una intervista del 1996.

7 aprile 1977 Karlsruhe Assassinio del procuratore-generale federale Siegfried Buback Furono uccisi anche l'autista e un passeggero. Rivendicato dal commando Ulrike Meinhof (assassinata in circostanze oscure in carcere il 9 maggio 1976). Questo caso fu attualizzato dopo la commemorazione dei 30 anni nell'aprile 2007 quando l'informazione del membro della RAF Peter-Jürgen Boock trapelò nei media.

30 luglio 1977 Oberursel (Taunus) Il direttore della Dresdner Bank, Jürgen Ponto, viene ucciso in casa sua dopo un tentato rapimento

13-18 ottobre 1977 Palma di Maiorca resp. Mogadiscio, Somalia dirottamento di un Boeing 737 Lufthansa Tre dirottatori uccisi, il dirottamento venne interrotto da un commando di GSG 9 con l'operazione detta Operation Feuerzauber.

5 settembre 1977
18 ottobre 1977
Colonia resp.
Mulhouse
Hanns-Martin Schleyer, presidente della Confindustria tedesca, viene rapito e ucciso Tre agenti di polizia e l'autista vengono uccisi durante il rapimento dai componenti del Kommando Siegfrid Hausner, Sieglinde Hofmann, Willy Peter Stoll, Stefan Wisniewski e Peter-Jürgen Boock.

22 settembre 1977 Utrecht, Paesi Bassi Sparatoria in un bar Arie Kranenburg (46), poliziotto olandese.

24 settembre 1978 Una foresta vicino Dortmund Uccisione di un agente di polizia Tre membri della RAF (Angelika Speitel, Werner Lotze e Michael Knoll) erano impegnati in esercitazioni di tiro quando vennero aggrediti dalla polizia. Ne seguì una sparatoria nella quale il poliziotto (Hans-Wilhelm Hans, 26) fu ucciso, e uno dei militanti (Michael Knoll) fu ferito in modo così grave da morire poco dopo.

1º novembre 1978 Kerkrade Scontro armato con quattro funzionari doganali Dionysius de Jong (19) fu ucciso a colpi d'arma da fuoco, Johannes Goemanns (24) morì successivamente a causa delle ferite riportate quando i due furono coinvolti in uno scontro armato con alcuni membri della RAF, (Adelheid Schulz e Rolf Heissler), che stavano cercando di attraversare illegalmente il confine olandese.

25 giugno 1979 Mons, Belgio Alexander Haig, Comandante Supremo delle Forze Alleate della NATO scampa ad un attentato

31 agosto 1981 Ramstein-Miesenbach Una grande autobomba esplode nel parcheggio della base americana di Ramstein

15 settembre 1981 Heidelberg Tentativo non riuscito di attaccare con un lanciarazzi l'auto del Comandante dell'esercito USA in Germania Ovest Frederick J. Kroesen. Elementi coinvolti conosciuti: Brigitte Mohnhaupt e Christian Klar

18 dicembre 1984 Oberammergau Tentativo non riuscito di bombardare una scuola per ufficiali della NATO. L'autobomba fu scoperta e disinnescata Un totale di dieci episodi seguita il mese successivo, contro gli Stati Uniti, Gran Bretagna e gli obiettivi francesi.

1º febbraio 1985 Gauting Sparatoria Ernst Zimmerman, capo del MTU ucciso in casa sua con un colpo di arma da fuoco alla testa.

8 agosto 1985 Base aerea Rhein-Main (vicino Francoforte sul Meno) Un pulmino Volkswagen viene fatto esplodere nel parcheggio di fronte al palazzo del comandante base Due persone vennero uccise: l'aviatore di Prima Classe Frank Scarton e Becky Bristol, un'impiegata civile degli Stati Uniti che era anche coniuge di un arruolato nell'US Air Force. Un monumento in granito segna il luogo dove morirono. Venti persone vennero ferite. Il soldato speciale Edward Pimental venne rapito e ucciso la notte prima per avere la sua carta di identità militare che venne usata per accedere alla base. L'organizzazione armata francese Action Directe è sospettata di aver collaborato con la RAF in questo attacco. Birgit Hogefeld e Eva Haule sono stati condannati per la loro partecipazione a questo attacco.

9 luglio 1986 Straßlach (vicino Monaco di Baviera)  Spari al manager Siemens Karl Heinz Beckurts e all'autista Eckhard Groppler

30 novembre 1989 Bad Homburg v. d. Höhe Bombardamento della macchina che trasporta il presidente della Deutsche Bank Alfred Herrhausen Il caso è rimasto aperto per lungo tempo, il delicato metodo impiegato sconcertò i procuratori tedeschi, in quanto non poteva provenire da guerriglieri come la RAF. Inoltre, tutti i sospetti della RAF non poterono essere accusati, avendo degli alibi. Tuttavia, il caso ha ricevuto nuova luce dalla fine del 2007 dalle autorità tedesche poiché si ipotizza che la Stasi, la polizia segreta della Germania Est, abbia svolto un ruolo nell'assassinio di Herrhausen, dato che il metodo di bombardamento era analogo a quello che venne sviluppato dalla Stasi.

1º aprile 1991 Düsseldorf Assassinio di Detlev Karsten Rohwedder, in casa sua a Düsseldorf Come capo della Treuhandanstalt, ente istituito dal governo tedesco per la privatizzazione delle maggiori attività di proprietà statale nella ex Germania Est, Rohwedder era incaricato di privatizzare le attività della ex Repubblica democratica tedesca.

27 marzo 1993 Weiterstadt Attacchi con esplosivi nel cantiere di costruzione di una prigione. Danni per 123 milioni di marchi (oltre 50 milioni di euro)

Il mese successivo ci fu un agguato organizzato dai servizi grazie a un infiltrato (Klaus Steinmetz) ai danni di due membri della RAF: Birgitte Hogefeld e Wolfgang Grams. Al momento dell'"alt" Grams, dandosi alla fuga, uccide un poliziotto (Michael Newerzella) prima di essere ferito e cadere inerme sui binari. È ucciso con un colpo alla nuca, che secondo la testimonianza di una donna presente alla scena, poi ritrattata in sede processuale, è stato esploso da un poliziotto accorso, mentre secondo un'improbabile versione ufficiale - che le indagini hanno mostrato incoerente e con molti punti oscuri - si tratterebbe di suicidio.

fonte: Wikipedia

venerdì

Andrea Vaccà Berlinghieri


è stato un chirurgo italiano. Di particolare interesse la sua attenzione verso più idonee strutture ospedaliere e adeguate strumentazioni chirurgiche.

Andrea Vaccà Berlinghieri era figlio di Francesco Vaccà Berlinghieri (1732–1812), professore di medicina all'Università di Pisa e cugino in primo grado della madre del medico e politico Francesco Chiarenti, futuro triumviro della Toscana nel 1800-1801.
Era fratello di Leopoldo Vaccà Berlinghieri, militare, politico e diplomatico toscano di idee repubblicane, come Andrea.
Durante gli studi superiori, Berlinghieri nel 1787 fu inviato a Parigi insieme al fratello più grande di quattro anni Leopoldo a studiare medicina.
A Parigi ebbe come maestri Pierre Joseph Desault (1744–1795) e Jean Louis August Baudelocque (1745–1810).
Dopo due anni trascorsi a Parigi Andrea e suo fratello si recarono a Londra particolarmente attratti da John Hunter (1728–1793). Nel 1791 Andrea tornò a Pisa dove si laureò in Medicina e Chirurgia.
Due anni dopo scrisse Reflessioni sul trattato di chirurgia del Sig. Begnamino Bell ed iniziò a dare lezioni universitarie molto frequentate. Nel 1799 ritornò a Parigi dove ricevette insegnamenti ulteriori da Philippe Jean Pelletan (1747–1829), Baudelocque, Alexis de Boyer (1757– 1833), e da Antoine Dubois (1756–1837).
Oltre alla medicina si dedicò allo studio della chimica, della fisica, della matematica e dell'astronomia.
Durante la sua permanenza parigina scrisse in lingua francese il Traité des maladies vénériennes (Paris 1800).
Al suo ritorno a Pisa, Berlinghieri divenne Professore di Chirurgia, e fu considerato l'iniziatore della Scuola Medica Chirurgica pisana.
Fu grande amico dell'anatomista Paolo Mascagni (1752–1815), del quale pubblicò le eccezionali tavole anatomiche.
Nel 1800 subì la repressione delle autorità (toscane) essendo stato accusato di collaborazione negli anni prima con gli occupati francesi (il fratello Leopoldo Vaccà Berlinghieri all'epoca era capitano del Battaglione etrusco all'interno dell'Esercito francese).
Durante il suo soggiorno pisano il Poeta inglese Percy Bysshe Shelley e sua moglie Mary Shelley ebbero modo di conoscere ed apprezzare l'ormai già famoso medico pisano, condividendone le passioni nell'Architettura, Poesia ed esoterismo. Il famoso romanzo gotico scritto da Mary Shelley ossia Frankenstein si ispira ad Andrea Vaccà Berlinghieri.
Berlinghieri è stato il primo in Italia a praticare la tecnica di John Hunter nel trattamento chirurgico della fossa poplitea.
Nella sua casa natale in Montefoscoli è stata realizzata una casa-museo dove sono esposti, oltre a trattati di medicina in varie lingue, gli antichi ferri chirurgici appartenuti alla famiglia Vaccà.

fonte: Wikipedia

Federico Caffè


è stato un economista italiano.
Fu uno dei principali diffusori della dottrina keynesiana in Italia, occupandosi tanto di politiche macroeconomiche che di economia del benessere. Al centro delle sue riflessioni economiche ci fu sempre la necessità di assicurare elevati livelli di occupazione e di protezione sociale, soprattutto per i ceti più deboli. La sua scomparsa è un mistero che non è stato ancora risolto.

Si laureò all'Università di Roma nel 1936 in Scienze Economiche e Commerciali. Dal 1939 fu assistente presso la facoltà di Economia della stessa università. Nonostante la sua bassa statura, prestò il Servizio Militare e, dopo l'8 settembre 1943, fu renitente alla leva. Nel 1945 fu consulente del Ministro della Ricostruzione Meuccio Ruini durante il governo Parri.
Lavorò inizialmente presso la Banca d'Italia, per poi insegnare Politica economica e finanziaria nell'Università di Messina. Insegnò poi Economia politica a Bologna. In seguito (dal 1959), fino alla sua scomparsa, fu professore di Politica economica e finanziaria presso l'Università di Roma.
Oltre ai suoi scritti accademici, Federico Caffè fu un attento commentatore dell'attualità economica su giornali e riviste. Collaborò assiduamente a Il Messaggero e a il manifesto. Gli scritti su il manifesto, spesso sollecitati dal suo amico Valentino Parlato e dal suo allievo Roberto Tesi, sono stati raccolti in volume. Gli articoli per Il Messaggero, dovuti alla richiesta di collaborazione avanzata da Aldo Maffey, e l'Ora, sono anch'essi stati raccolti in volume.

Federico Caffè come docente e maestro

Intere generazioni di economisti italiani si formarono alla sua scuola (fu relatore della tesi di laurea di più di mille studenti), alcuni dei quali insegnano ancora nella stessa Facoltà. Tra i suoi studenti, nonché laureandi, vi sono stati il penultimo Governatore della Banca d'Italia e ora Presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, l'attuale Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, e l'attuale Preside della Facoltà di Economia e Commercio della Sapienza Università di Roma, Giuseppe Ciccarone. Fu mentore e amico di Franco Archibugi, Giorgio Ruffolo, Luigi Spaventa, Marcello De Cecco, Fernando Vianello, Ezio Tarantelli (assassinato dalle BR nel 1985), Nicola Acocella, Fausto Vicarelli, Bruno Amoroso, Guido Rey, Pierluigi Ciocca, Vieri Ceriani, Marco Ruffolo, Enrico Giovannini, Daniele Archibugi, Nino Galloni, e di molti altri economisti italiani.
Non va neanche dimenticata la sua notevolissima attività di organizzatore di cultura, economica e filosofica, in collaborazione con varie case editrici; in particolare, svolse per vari anni l'attività di consulente per l'economia della Casa editrice Laterza, nella persona dell'allora direttore editoriale Enrico Mistretta. Giuseppe (Pepe) Laterza si laureò con lui nel 1981. Mantenne rapporti frequenti anche con sindacalisti eretici, quali Antonio Lettieri.

La politica economica

Federico Caffè lavorò sempre sui temi della politica economica e del Welfare, con particolare attenzione agli aspetti sociali ed alla distribuzione dei redditi.
Dedicò particolare attenzione agli economisti scandinavi ed alle esperienze di tali paesi nel Welfare. Divulgò in Italia il pensiero e gli scritti di economisti scandinavi quali Gunnar Myrdal, Frederick Zeuthen.
Il suo testo universitario Lezioni di politica economica è rappresentativo del suo pensiero. In esso Caffè definì la politica economica:

« La politica economica è quella parte della scienza economica che usa le conoscenze dell’analisi teorica come guida per l’azione pratica. »

La decennale esperienza didattica del suo autore si riscontra nel libro: le possibili domande del lettore sembrano essere già considerate. In nessun punto appaiono salti concettuali.
Come Keynes, Caffè appare eclettico nel suo accettare contributi eterogenei nella costruzione del grande edificio della scienza economica (per esempio include Marx ed i marginalisti). Ciò fa apparire più forti le sue critiche al pensiero liberista.

« Poiché il mercato è una creazione umana, l’intervento pubblico ne è una componente necessaria e non un elemento di per sé distorsivo e vessatorio. Non si può non prendere atto di un recente riflusso neoliberista, ma è difficile individuarvi un apporto intellettuale innovatore. »

« … i limiti intrinseci all’operare dell’economia di mercato, anche nell’ipotesi eroica che essa funzioni in condizioni perfettamente concorrenziali. È molto frequente nelle discussioni correnti rilevare un’insistenza metodica sui vantaggi operativi del sistema mercato, e magari su tutto ciò che ne intralci lo “spontaneo” meccanismo, senza alcuna contestuale avvertenza sui connaturali difetti del meccanismo stesso. »
(pag. 38)

La misteriosa scomparsa

Aspetto ancora irrisolto della vita di Federico Caffè è la misteriosa scomparsa dalla sua casa di Via Cadlolo, un'elegante strada di Monte Mario, avvenuta il 15 aprile 1987. Federico Caffè, che viveva con il fratello Alfonso, professore di lettere all'Istituto Massimo di Roma, aveva da poco raggiunto i limiti d'età per l'insegnamento universitario ed aveva acquisito lo status di professore fuori ruolo. Ad uno dei più antichi amici, il Professor Carlo Ruini, aveva rivelato in una lettera di essere in ansia per le proprie condizioni finanziarie che - sosteneva - sarebbero state insufficienti ad affrontare la vecchiaia. In realtà fu poi appurato che l'insigne economista non aveva alcun ragionevole motivo - almeno di tipo economico - di temere per il futuro. Ad un suo allievo confidò in più occasioni quanto fosse per lui doloroso smettere di insegnare, forse la più grande delle sue passioni. Federico Caffè scomparve alle prime luci dell'alba. Il fratello che dormiva nella stanza a fianco, non si accorse di nulla; sul comodino trovò l'orologio, i documenti e gli occhiali che usava per leggere. Emozionò l'opinione pubblica italiana come i suoi studenti setacciarono la città di Roma nei giorni successivi alla sua scomparsa.

Rimembranze

A lui è dedicata la Facoltà di Economia dell'Università Roma Tre, la Biblioteca del Dipartimento di Economia e Diritto dell'Università "La Sapienza" di Roma e l'Aula magna della facoltà di Economia dell'Università degli Studi "Gabriele d'Annunzio" di Pescara. Anche l'Istituto Tecnico Superiore di Roma, nel quartiere Monteverde di Roma è stata a lui intitolato.
I suoi allievi che insegnano presso La Sapienza organizzano anche una Lezione annuale a lui intitolata, svolta grazie al contributo della Banca d'Italia. Le Lezioni Federico Caffè sono state tenute da alcuni dei più importanti economisti della nostra epoca. Molte delle lezioni sono pubblicate in una collana della Cambridge University Press sotto la direzione di Nicola Acocella e Mario Tiberi.
L'ultima lezione intitolata a Caffè, svolta il 24 maggio 2012 presso la Facoltà di Economia della Sapienza Università di Roma, è stata introdotta dal Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco e tenuta dal Presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, entrambi allievi di Federico Caffè. Alcuni studenti hanno contestato le politiche monetarie della Banca Centrale Europea, sostenendo che Caffè sarebbe stato a favore di una politica economica più espansiva.
Sono intitolate a Federico Caffè una piazza nel Comune di Roma (inaugurata alla presenza, tra gli altri, del Prof. Mario Draghi il 25 novembre 2008), una via nel Comune di Pioltello e una via nel Comune di Pescara.

Bibliografia

Opere di Federico Caffè

Saggi sulla moderna "economia del benessere", (curatore), Boringhieri, Torino (1956)
Economisti moderni, (curatore), Garzanti, Milano (1962); ristampa con varianti, Laterza, Bari, (1971).
Politica economica, Boringhieri, Torino (1966 e 1970 - due volumi)
Teorie e problemi di politica sociale, Laterza, Bari (1970)
Un'economia in ritardo, Boringhieri, Torino (1976)
Lezioni di politica economica, Bollati Boringhieri, Torino (1978)
L'economia contemporanea. I protagonisti e altri saggi, Edizioni Studium, Roma (1981)
In difesa del welfare state, Rosenberg & Sellier, Torino (1986)

Raccolte di scritti postume

La solitudine del riformista, Bollati Boringhieri, Torino (1990), a cura di Nicola Acocella e Maurizio Franzini,
Scritti quotidiani, Manifestolibri, Roma (2007); Raccoglie gli articoli scritti da F. Caffè per il manifesto dal 1976 al 1985.
Contro gli incappucciati della finanza. Tutti gli scritti: Il Messaggero 1974-1986, L'Ora, 1983-1987, a cura di Giuseppe Amari, Castelvecchi, Roma, 2013.

Opere su Federico Caffè

Nicola Acocella, Guido Rey, Mario Tiberi (curatori), Saggi di politica economica in onore di Federico Caffè, tre volumi, Franco Angeli, Milano (1990, 1992, 1999)
Daniele Archibugi, Federico Caffè, solitario maestro, Micromega, n. 2, (1991)
Ermanno Rea, L'ultima lezione, Einaudi, Torino (1992)
Autori Vari, Federico Caffè. Realtà e critica del capitalismo storico, Donzelli, Roma (1995)
Riccardo Faucci, L'economia per frammenti di Federico Caffè, Rivista italiana degli economisti, n. 3 (2002)
Bruno Amoroso, La stanza rossa - Riflessioni scandinave di Federico Caffè, Edizioni Città Aperta, Troina (Enna), (2004). Nuova edizione con il titolo Federico Caffè. Le riflessioni della stanza rossa, Castelvecchi, Roma, (2012)
Giuseppe Amari (a cura di), Federico Caffè: un economista per il nostro tempo, Roma, Ediesse, 2009.
Voce "Federico Caffè" in AA.VV., Biografie e bibliografie degli Accademici Lincei, Roma, Acc. dei Lincei, 1976, p. 797-798.

Cinema

Alla tragica scomparsa di Federico Caffè è dedicato anche il film di Fabio Rosi "L'ultima lezione", dove la parte dell'economista è interpretata dall'attore Roberto Herlitzka.

fonte: Wikipedia