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Alexander Fleming


è stato un medico, biologo e farmacologo britannico.
Fleming pubblicò numerosi articoli su batteriologia, immunologia e chemioterapia. I suoi successi più noti sono stati la scoperta dell'enzima lisozima nel 1922 e l'avere isolato la sostanza antibiotica penicillina dal fungo Penicillium notatum nel 1928, per cui ricevette il Premio Nobel per la medicina nel 1945 assieme a Florey e Chain.

Infanzia e adolescenza

Alexander Fleming nasce il 6 agosto 1881, Lochfield, Scozia. A cinque anni inizia a frequentare una scuola di campagna, situata vicino alla sua fattoria. Dagli 8 ai 10 anni frequenta la scuola di Darvel, città vicina, e successivamente a dodici l'Accademia di Kilmarnock, importante città della contea d'Ayr. A tredici anni e mezzo si trasferisce a Londra, dove lo aspettano alcuni fratelli, e insieme a Robert segue i corsi della Polytechnic School.

Dalla guerra del Transvaal agli studi di medicina

Nell'anno 1900 scoppia la guerra del Transvaal, nel continente africano. Alec (Alexander) ed i fratelli John e Robert, si arruolano come volontari nei London Scottish, reggimento composto esclusivamente da Scozzesi. Ma il numero dei soldati è superiore alle richieste, e i Fleming non partono per la guerra. In questo ambiente militare Alexander dimostra la sua bravura nello sport: è un valente nuotatore, un eccellente giocatore di pallanuoto e un ottimo tiratore. Abilità che gli permettono di entrare nell'Inoculation Departement, dove lavora per gran parte della sua vita. Alexander ha 20 anni quando muore suo zio John, da cui riceve un'eredità di 250 sterline che decide di spendere per studiare medicina. Per entrare necessita di un diploma speciale per chi non ha frequentato le scuole secondarie. Studia e supera brillantemente l'esame, tanto da risultare il migliore in tutto il Regno Unito (luglio 1901). Sceglie di frequentare la scuola del Saint Mary's Hospital, un giovane ospedale nel quartiere di Paddington, nel quale entra nell'ottobre del 1901. È uno studente brillante, primo nella maggior parte delle materie, molto preparato seppur non dotato di una vasta cultura, limitazione che compensa con l'ampia abilità di ragionamento e la spiccata intelligenza del naturalista. All'inizio si profila per lui una carriera da chirurgo, avendo superato il relativo esame ed acquistato il titolo di Fellow Royal College of Surgeons. Ma ben presto un fatto irrilevante, la sua bravura nel tiro, devia la sua strada.

Fleming e Wright, l'Inoculation Department

È il 1902 quando Sir Almroth Wright, celebre batteriologo, crea l'Inoculation Department al Saint Mary Hospital. Fleming ci entra nel 1906, in modo fortuito: uno dei discepoli di Wright, il dottor John Freeman, vuole far risorgere lo shooting club dell'ospedale, e gli viene suggerito Alexander. Avvicinatosi allo scozzese, riesce a farlo deviare dal suo corso di studi di chirurgia al department, anche cercando di condividere con lui l'ammirazione per Wright. Il Department è una piccola struttura, in cui i giovani medici scelti da Wright (chiamato "il Vecchio") operano sia come clinici che come ricercatori. Qui i malati vengono sottoposti all'inoculazione, ovvero quella che noi chiamamo vaccinazione, in quel periodo considerata l'unica vera arma contro le malattie. Ma il gruppo di Wright vuole fare di più: dalla vaccinazione preventiva vuole passare a quella terapeutica. Al dipartimento, Little Flem si rilevò un ottimo elemento: esperto e ingegnoso, i pochi strumenti da laboratorio a sua disposizione si piegavano alla sua volontà, così da diventare oggetti particolari e complicati; nello stile di scrittura elegante e chiaro, riuscì persino a essere lodato dal suo capo. E proprio con Wright che lo scozzese avrà un rapporto particolare e profondo, nato dal loro contrasto caratteriale ma anche dalla reciproca stima. In quegli anni Fleming incominciò a frequentare il Chelsea Arts Club, e lo continuerà a fare per il resto della sua vita. Nel 1908 Fleming supera gli ultimi anni di medicina, classificandosi primo. Nel 1909 l'Inoculation Department diventa una struttura indipendente e viene ingrandito e migliorato grazie alle sovvenzioni di alcuni ammiratori ricchi e potenti di Wright. Sempre nello stesso anno, con l'invenzione da parte di Paul Ehrlich del Salvarsan, un derivato dell'arsenico particolarmente potente, iniziava il periodo della chemioterapia. Nonostante questo, il gruppo del department era ostinato alla ricerca di una cura che facesse affidamento alle naturali difese del corpo umano, ed era scettico verso le sostanze chimiche. Nonostante i vari successi del gruppo, la ricerca del "Proiettile Magico", ovvero un rimedio più potente possibile contro i microbi ma anche non tossico per il corpo umano, era ancora all'inizio.

La prima guerra mondiale

Nell'aprile del 1914 Fleming lascia i London Scottish, poiché i loro periodi di istruzione militare non erano più compatibili con il lavoro in ospedale. Ironia della sorte, pochi mesi dopo scoppia la Prima guerra mondiale. Wright fu nominato colonnello e fu mandato in Francia per creare un laboratorio e un centro di ricerche a Boulogne-sur-Mer, portando con sé anche Alex, che aveva 2 stellette di tenente RAMC (Royal Army Medical Corps). Il lavoro che lo aspetta sarà titanico, nonostante la vaccinazione antitifica che Wright riuscì a imporre all'esercito: setticemie, tetani, cancrene. In tempi di pace, la chirurgia era ormai diventata sterile grazie alle operazioni di antisepsi e asepsi inventate da Lister; ma quelli non erano tempi di pace. I corpi feriti dei soldati brulicavano di batteri e sporcizia, brandelli di vestiti e residui bellici e nonostante il pesante uso di antisettici, gli uomini morivano. I tessuti morti delle ferite erano un terreno di coltura ideale per i microbi e bisognava asportarli; questo era possibile con quelle superficiali, ma la maggior parte erano ferite profonde. In questi casi si utilizzavano pesantemente acido fenico, acido borico e acqua ossigenata: si sapeva che avevano un'efficacia solo parziale, ma la maggior parte dei medici preferiva questo che non utilizzare niente. Fleming fece esperimenti e dimostrò che gli antisettici avevano un'efficacia praticamente nulla in caso di ferite profonde: non potendosi diffondere, non riuscivano ad arrivare ai batteri che si insediavano nelle anfrattuosità della carne dilaniata. Quello che si poteva fare, secondo Fleming e Wright, era invece stimolare l'arrivo delle difese naturali del corpo e scoprirono che quest'azione la davano delle soluzioni ipertoniche, come quelle di ipoclorito di sodio. I risultati furono soddisfacenti e vennero pubblicati, non senza qualche obiezione: in particolare ci fu contrasto fra Wright e Sir William Watson Cheyen, presidente del Collegio Reale dei Chirurghi, in disaccordo su come vennero giudicati gli antisettici ormai cari a questi medici. Il 23 dicembre 1915, durante un periodo di licenza, Alexander si sposa con Sarah Marion Mc Elroy, capo-infermiera di una clinica privata nel cuore di Londra. Nel novembre 1918 la guerra finì e, nel gennaio 1919, Fleming fu smobilitato e poté così riprendere le sue ricerche.

La scoperta del Lisozima

Nel 1921 Fleming viene nominato vice-direttore dell'Inoculation Department. Nel 1922, in modo casuale, scopre il lisozima: qualche settimana dopo aver messo del suo muco nasale su una capsula di Petri, nota che delle colture di microbi si erano sviluppate per tutto lo strumento tranne che sulla sua secrezione. Esperimenti successivi fatti con altro muco o con lacrime gli dimostrarono che era presente in questi liquidi una sostanza ad azione antibatterica, molto superiore a quella del siero di origine animale. Le caratteristiche di questi liquidi erano dovuti ad un enzima, che "lisava" (dal greco Lysis, dissoluzione) certi microbi: da qui il nome lisozima. Lo scozzese trovò l'enzima in molti tessuti e umori, umani come animali o vegetali: esso sembrava l'antisettico naturale, la prima difesa della cellula contro i microbi, il mezzo con cui gli esseri viventi potevano sopravvivere senza essere continuamente attaccati da malattie. Fleming avrebbe voluto isolare l'enzima puro, ma il gruppo al department non aveva né un chimico né un biochimico (problema che si riscontrerà anche in seguito con la penicillina). Fleming presentò i suoi risultati: nel dicembre 1922 espose i suoi studi al Medical Research Club, ma ottennero un'accoglienza glaciale. Sempre con argomento il lisozima, Alexander preparò una comunicazione che Wright presentò alla Royal Society of Medicine, e dal '22 al '27 pubblicò altri 5 studi. Il 18 marzo 1924 nasce il suo primo figlio, Robert.

La scoperta della Penicillina

Il lisozima si rivelò presto non potente come creduto da Fleming: devastante sui batteri innocui, perdeva efficacia sui batteri patogeni. Così la sua ricerca continuò. Studiò il mercurocromo, antisettico efficace ma troppo tossico per l'uomo. Con grande fortuna, nel 1928 si imbatté in una capsula di Petri particolare: era macchiata di muffa come tante altre nel suo laboratorio, ma attorno a essa le colonie batteriche si erano dissolte. L'efficacia del fungo fu provata su vari tipi di batteri e i risultati furono più che soddisfacenti sia per range di efficacia (distruggeva gli streptococchi, i stafilococchi, i bacilli della difterite e del carbonchio, ma era inefficace sui batteri del tifo) sia per forza (avevano effetto soluzioni diluite fino a 1/500). La muffa miracolosa fu identificata inizialmente come penicillium rubrum (ma due anni più tardi si scoprì che era in realtà penicillium notatum): da qui il nome penicillina. Nonostante lo straordinario potere di antibiosi della penicillina, essa presentava un grande problema: era difficile da produrre e, se vi si riusciva, le quantità erano scarse. Come per il lisozima, inoltre, Fleming avrebbe desiderato isolare il principio attivo, la penicillina pura, e non il filtrato grezzo; ma l'assenza di chimici glielo impedì. Sempre nel 1928 fu nominato professore di batteriologia all'Università di Londra. Il ricercatore presentò i risultati sulla penicillina il 13 febbraio 1929 al Medical Research Club, ottenendo la stessa accoglienza ricevuta col lisozima. Con l'avvento dei sulfamidici, la penicillina venne “messa da parte”: avrebbe avuto la sua rivalsa solo qualche anno più tardi, grazie agli studi di alcuni ricercatori di Oxford. I sulfamidici, chiamati così perché derivati dalla sulfamide, erano stati creati dalla Bayer, che comunicò i suoi risultati al mondo nel 1935. L'imponente funzione di batteriostasi dei sulfamidici era efficace a concentrazioni basse rispetto a quelle che sarebbero state tossiche per l'uomo, benché essi divenissero inefficaci in presenza di una concentrazione troppo elevata di microbi. Fleming, come tanti altri ricercatori, li studiò, pur sempre convinto della superiorità della penicillina.

Il gruppo di Oxford

A Oxford c'era un gruppo di ricercatori della Sir William Dunn School, di cui i maggiori erano Howard Florey, australiano, ed E. B. Chain, tedesco. Senza i loro studi, probabilmente la penicillina di Fleming non si sarebbe mai imposta. I loro studi iniziali erano sul lisozima, ma nel 1936 si imbatterono negli studi di Fleming sulla prodigiosa sostanza. Il loro gruppo di ricerca riuscì a isolare della penicillina parzialmente purificata, mille volte più attiva di quella grezza e 10 volte di più del sulfamidico più potente. Sperimentarono la sostanza su degli animali e nel 1940 pubblicarono i loro risultati sul The Lancet. Alexander ne fu piacevolmente sorpreso e nello stesso anno andò ad Oxford per conoscere il gruppo. Dopo gli esperimenti sugli animali, passarono all'uomo: nel febbraio 1941 un poliziotto di Oxford stava morendo di setticemia. La penicillina quasi lo salvò, ma le esigue riserve della sostanza impedirono un completo trattamento, e in marzo il paziente morì. La straordinaria potenza dell'antibiotico spinse Chain e Florey a cercare i mezzi per produrla in quantità. Non potendo contare sulle industrie chimiche europee, occupate per il conflitto mondiale, si spostarono in America. Lì, dopo lunghe ricerche, trovarono un metodo per la produzione di penicillina, basato sull'utilizzo del corn streep liquor, sottoprodotto della fabbricazione dell'amido.

La guerra e la gloria

Nel settembre 1938, Fleming viene nominato per tutta la durata della Seconda Guerra Mondiale patologo di settore nel Middlesex, con quartier generale a Herafield. Per tutta la durata della guerra tornò ai suoi studi sulle ferite di guerra e rifletté sul possibile uso della penicillina. Il suo primo esperimento terapeutico avviene nell'agosto 1942 in circostanze drammatiche, su un paziente suo amico affetto da meningite, che guarì in maniera miracolosa. Questo evento scosse la stampa, tanto che nel 27 agosto il Times pubblica un editoriale intitolato Penicillium, sottolineando le speranze legate a questa prodigiosa sostanza. L'evento scosse anche la comunità scientifica, le case farmaceutiche e il governo inglesi. Il 25 settembre 1942 Sir Cecil Weir convocò a Portland House per un'importante conferenza Fleming, Florey e tutti i rappresentanti delle industrie chimiche e farmaceutiche che potevano essere interessati alla produzione della penicillina, tra cui: May e Baker, Glaxo, Wellcome, British Drug Houses e Boots. Si decise che tutte le informazioni sulla sostanza e sulla sua produzione dovessero essere messe in comune, con l'unico fine di produrre penicillina in fretta e abbondantemente. Venne detto alla fine della conferenza da un suo partecipante, Arthur Mortimer:

« Forse voi non ve ne rendete conto: sarà una riunione storica, questa, non solo negli annali di medicina, ma probabilmente nella storia del mondo. Per la prima volta, tutti quelli che saranno collegati alla produzione di un farmaco daranno la loro scienza e il loro lavoro, senza alcuna intenzione personale di guadagno o ambizione... »

(Arthur Mortimer)

Fleming Premio Nobel

Nel 1943 Fleming fu eletto Fellow of the Royal Society, la più antica e rispettata fra le società scientifiche della Gran Bretagna. Nel 1944 egli diventa Sir Alexander Fleming. Nel 1945 fu nominato presidente della Società di microbiologia generale e nel 5 settembre dello stesso anno, durante una visita alla Francia, viene nominato commendatore della Legion D'onore dal generale De Gaulle. Il 25 ottobre arriva a Fleming un telegramma da Stoccolma, nel quale viene annunciato che il Premio Nobel per la medicina era stato attribuito a lui, a Florey e a Chain. Al Saint Mary's, diventa il successore di Wright, ormai in pensione, a capo dell'Istituto. Il 30 aprile 1947, Sir Almroth Wright morì, con grandissimo dolore di Fleming. I viaggi e gli onori di Fleming continuarono per molto tempo: viaggerà in Francia, Italia, Belgio, Svezia, Spagna, ricevendo una variegata gamma di regali e riconoscimenti. Ma è proprio in questi anni che avviene un fatto spiacevolissimo: nel 1949, tornato a Londra dopo un viaggio a Barcellona, Alexander trova sua moglie gravemente malata e il 22 novembre lei muore, con ovvio suo sommo dispiacere e dolore!

Gli ultimi anni

Dopo un certo periodo di tempo si riprende dalla morte della moglie e torna al suo ruolo di direttore dell'Inoculation Department. In quegli anni entrano nel team vari ricercatori, tra cui la greca Amalia Voureka nel 1946, grazie a borse di studio offerte dal British Council. Persona molto capace e abile, fra lei e Alexander nascerà subito una forte intesa. Nel 1950 alla ricercatrice viene offerto il posto di capo-laboratorio all'ospedale Evangelismos di Atene, offerta che la ragazza accetta. La partenza di Amalia addolora l'anziano Fleming, che di lei si era innamorato. Il grande scienziato in quegli anni era stato nominato membro di una commissione UNESCO, incaricata di organizzare le conferenze mediche internazionali. Nel 1951 venne eletto Rettore dell'Università di Edimburgo, nominato come da tradizione dagli studenti stessi. Nel 1952 partecipò ad una conferenza dell'Organizzazione Mondiale della Sanità tenuta in Svizzera; lì seppe che in ottobre la World Medical Association si sarebbe riunita ad Atene e così decise di partecipare all'evento. Era l'occasione per andare a trovare Amalia, con cui era rimasto in contatto tramite lettere. Con lei passò un intero mese in giro per la Grecia, tra ricevimenti e conferenze. Il giorno prima di partire per tornare in Inghilterra, Alexander chiede ad Amalia di sposarlo, e lei accetta. Si sposeranno il 9 aprile 1953, al municipio di Chelsea. Nel gennaio 1955, Fleming dà le dimissoni da direttore dell'Istituto. Morirà poco tempo dopo, l'11 marzo, probabilmente a causa di un effetto collaterale di una vaccinazione antitifica. L'intera popolazione mondiale piangerà la scomparsa del grande scienziato, sepolto nella cripta di Saint-Paul, onore riservato a ben pochi Inglesi. Dopo la sua morte gli è stato dedicato un cratere sulla Luna.

fonte: Wikipedia

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