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Gabriele Falloppio


Gabriele Falloppio o Falloppia è stato un botanico, anatomista, chirurgo e naturalista italiano.

Studiò da autodidatta anche se poi frequentò le università di Padova (dove seguì le lezioni di Realdo Colombo) e di Ferrara.
Nel 1547 divenne professore di farmacia all'ateneo estense, mentre nel 1548 accettò la cattedra di anatomia all'Università di Pisa. Infine, nel 1551, di anatomia, chirurgia e di botanica all'Università di Padova, dove rimase fino alla morte. Suoi allievi illustri furono Girolamo Fabrici d'Acquapendente, Marcello Capra, Antonio Minutoli e Volcher Koyter.
Eccezionale settore, fu autore di mirabili scoperte anatomiche, con contributi fondamentali in osteologia, miologia, splancnologia. Nei suoi numerosi studi anatomici descrisse la struttura esatta delle trombe uterine (chiamate perciò anche tube di Falloppio), dei muscoli oculomotori, della chorda tympani, della chiocciola ossea e dell'acquedotto del vestibolo. Pubblicò nel 1561 le Observationes anatomicae, dove raccolse tutti quei reperti che risultavano contrastanti con quanto era stato affermato da Galeno e da altri autori, in particolar modo Andrea Vesalio. Molte altre sue opere furono pubblicate postume e, in seguito, raccolte nell'Opera omnia.
Oltre ad essere stato uno degli scienziati più importanti della storia dell'anatomia, diede contributi importanti anche in anatomia comparata, botanica, fisiologia, farmacologia e medicina termale. Medico ricercato, ebbe una estesa clientela che lo chiamava a consulto da ogni parte d'Italia: in tal senso è anche ricordato per aver curato e guarito Paolo Manuzio. Quando era a Pisa, cui stette su invito di Cosimo I de' Medici, fu anche accusato di praticare la vivisezione sui condannati a morte.
L'editore De Maria gli attribuì un volume di segreti medicinali, ma il suo allievo Andrea Marcolini smentì decisamente l'attribuzione.
Morto quarantenne, fu sepolto nel Chiostro del generale della Basilica di Sant'Antonio da Padova

fonte: Wikipedia

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