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Francesco Ferdinando


Francesco Ferdinando Carlo Luigi Giuseppe d'Austria-Este, fu arciduca della dinastia degli Asburgo in Austria ed erede al trono austro-ungarico.

Il suo assassinio da parte di Gavrilo Princip (membro dell'organizzazione politico-rivoluzionaria Giovane Bosnia) il 28 giugno 1914 a Sarajevo, città della Bosnia ed Erzegovina annessa all'Austria, è considerato la causa scatenante della dichiarazione di guerra dell'Austria alla Serbia e quindi come causa principale dello scoppio della prima guerra mondiale.

I primi anni

Francesco Ferdinando era figlio di Carlo Ludovico d'Asburgo-Lorena e di Maria Annunziata di Borbone-Due Sicilie. Nelle sue vene scorreva il sangue di 112 famiglie aristocratiche e tra i suoi avi si contano 2047 antenati illustri, tra i quali Maria Teresa d'Austria, Carlo V, Filippo II di Spagna, Luigi XIV di Francia, Ugo Capeto, Carlo Magno, Enrico I l'Uccellatore, Eleonora d'Aquitania, Federico II di Svevia, Maria Stuarda e molti altri.

Con la morte di Francesco V d'Este, ultimo duca di Modena, nel 1875, si estinse il ramo maschile della famiglia che discendeva dal nonno. Il duca aveva lasciato in eredità gran parte delle sue proprietà private a Francesco Ferdinando, a certe condizioni, fra cui l'adozione del nome degli Este.

La carriera militare

Come gran parte dei figli maschi della dinastia degli Asburgo, entrò in giovane età nell'esercito austriaco. Solo per la sua appartenenza all'alta aristocrazia venne promosso molto rapidamente, e, alla sola età di 14 anni, raggiunse il grado di tenente, capitano a 22, colonnello a 27 e maggiore generale a 31. Pur non avendo mai frequentato un corso superiore di stato maggiore, venne considerato idoneo al comando e gli venne conferito il comando del 9º reggimento di ussari ungherese. Nel 1898 ricevette una commissione "per speciale disposizione di Sua Maestà" di svolgere un'indagine su tutti gli aspetti del servizio militare in alcuni dipartimenti.

Ebbe così modo di esercitare una forte influenza sull'esercito e soprattutto sulla cancelleria militare guidata da Alexander Brosch von Aarenau che gli dovette aprire le porte.

Nel 1913 Francesco Ferdinando, come erede dell'anziano imperatore, venne nominato ispettore generale di tutte le forze armate dell'Austria-Ungheria (Generalinspektor der gesamten bewaffneten Macht), una posizione addirittura superiore a quella del suo predecessore arciduca Alberto d'Asburgo-Teschen dal momento che includeva anche il comando delle operazioni militari in tempo di guerra.

Erede al trono e matrimonio

Francesco Ferdinando era nipote (figlio del fratello) dell'imperatore Francesco Giuseppe I d'Austria e primo nella linea di successione alla corona dopo il suicidio del cugino Rodolfo nel contesto dei cosiddetti fatti di Mayerling (30 gennaio 1889) e dopo la morte del padre Carlo Ludovico (19 maggio 1896). Il suo matrimonio (1º luglio 1900) con la contessa Sophie Chotek von Chotkowa fu autorizzato solo dopo che la coppia aveva accettato che la sposa non avrebbe goduto dello status di reale e che i loro figli non avrebbero dovuto avere pretese al trono. Francesco Giuseppe non partecipò alla cerimonia del matrimonio, così come non vi partecipò il fratello dello sposo, Ferdinando Carlo.

Col matrimonio, la contessa divenne Sua Altezza Serenissima Principessa Sophie von Hohenberg, ma nel 1909 il suo titolo fu elevato a Sua Altezza Duchessa Sophie von Hohenberg, anche se i suoi figli rimasero SAS Principe(ssa) di Hohenberg.

La politica

Francesco Ferdinando si alienò la simpatia di gran parte dell'opinione politica austro-ungarica: i nazionalisti ungheresi si opposero al suo sostegno al suffragio universale maschile, che avrebbe minato la predominanza magiara nel regno ungherese. Sia i sostenitori che gli oppositori all'esistente struttura duale dell'Impero erano sospettosi della sua idea di un terzo regno slavo dominato dai croati, comprendente la Bosnia ed Erzegovina, possibile baluardo contro ciò che veniva percepito nella Ballhausplatz (Ministero degli Esteri) di Vienna come l'irredentismo serbo. I non-cattolici e gli anticlericali erano infastiditi dal suo patronato (22 aprile 1900) all'associazione delle scuole cattoliche.

Francesco Ferdinando al di fuori del mondo tedesco venne considerato a torto come il leader del "partito della guerra" dell'impero austro-ungarico, ma era una percezione completamente falsa. Infatti, l'arciduca fu uno dei principali sostenitori del mantenimento della pace all'interno del governo austro-ungarico, sia durante la crisi bosniaca del 1908-1909, che durante le guerre balcaniche del 1912-1913.

Gli storici generalmente attribuiscono al governo di Francesco Ferdinando, idee piuttosto liberali sulla visione dell'Impero alla sua epoca. Dal canto suo era intenzionato a concedere grande autonomia ai diversi gruppi etnici presenti nel territorio imperiale, in particolare ai cechi in Boemia, agli iugoslavi in Croazia ed in Bosnia, proseguendo idealmente ciò che era stato realizzato con la creazione, nel 1867, della monarchia astro-ungarica.

Ma i suoi sentimenti nei confronti degli ungheresi si dimostravano comunque meno generosi : infatti reputava che nel corso dei secoli, il nazionalismo ungherese fosse stato già abbastanza dannoso all'Austria, e addirittura vengono riportati grandi scatti d'ira da parte dell'arciduca, quando gli ufficiali del 9º reggimento ussari, che egli comandava, parlavano in sua presenza in ungherese, (malgrado questo fosse di fatto il linguaggio ufficiale del reggimento). Inoltre riteneva che tutta la compagine magiara dell'esercito austriaco potesse rappresentare una minaccia all'interno delle file dell'esercito austriaco.

Infine riteneva necessario avere un approccio prudente verso la Serbia, seguendo la linea programmatica di Franz Conrad von Hötzendorf, il quale riteneva che tale stato, pur di rendersi indipendente, avrebbe addirittura coinvolto l'Austria in una guerra contro la Russia, causando rovina per entrambi gli imperi.

Ferdinando ebbe motivi di screzio con il governo, in occasione della Ribellione dei Boxer nel 1900, quando tutti gli stati europei (persino "gli stati nani come Belgio e Portogallo" come li definiva l'arciduca) avevano inviato delle truppe in Cina per sedare la rivolta, mentre l'Austria non era intervenuta.

In politica estera Francesco Ferdinando fu sempre molto attivo, organizzando viaggi e visite a regnanti stranieri con i quali, in molti casi, aveva stretto un rapporto di amicizia, che nella sua ottica, gli sarebbe stato molto utile una volta salito al trono. Grande affinità l'aveva dimostrata col il Kaiser, Guglielmo II di Germania, oltre che con il re Carlo I di Romania, e addirittura col nizam Asif Jah VI di Hyderabad, stato principesco dell'India.

Francesco Ferdinando, inoltre, era un influente sostenitore della marina austro-ungarica, in un'epoca però in cui il divenire una potenza marittima non era tra gli obiettivi dell'impero, motivo per cui era poco conosciuta. Per onorare la sua scelta di preferire la marina, dopo il suo assassinio nel 1914, il corpo di Francesco Ferdinando e di sua moglie vennero trasportati sulla SMS Viribus Unitis.

L'attentato e la morte
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Il 28 giugno 1914, nel giorno di San Vito, noto anche come Vidovdan, l'arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono d'Austria-Ungheria, e sua moglie Sofia, furono colpiti a morte a Sarajevo, capitale della Bosnia ed Erzegovina, dai colpi di pistola sparati da Gavrilo Princip, membro della Mlada Bosna (Giovane Bosnia), un gruppo che mirava all'unificazione di tutti gli jugoslavi (Slavi del sud).

La pistola usata da Gavrilo Princip per assassinare l'arciduca era una Browning FN M1910 semiautomatica di fabbricazione belga (numero di serie 19074, caricatore 32 ACP); il proiettile esploso contro l'arciduca è esposto come pezzo da museo nel castello di Konopiště, vicino alla città di Benešov, nella Repubblica Ceca.

L'assassinio di Francesco Ferdinando confermerebbe una leggenda salisburghese che vuole per l'uccisore di un camoscio albino la morte entro un anno. Francesco Ferdinando, infatti, aveva ucciso pochi mesi prima della sua morte un esemplare di questo animale. Per questo evento si fece cucire la camicia addosso e popolarmente si crede che ciò impedì alle persone che lo soccorsero di salvarlo.

Un resoconto dettagliato dell'assassinio venne fatto nell'opera Sarajevo da Joachim Remak:

Un proiettile colpì il collo di Francesco Ferdinando mentre l'altro prese l'addome di Sofia. ... Quando la macchina stava facendo inversione (per tornare alla residenza del Governatore ove la coppia imperiale sarebbe stata soccorsa) un rivolo di sangue uscì dalla bocca dell'arciduca e fu a quel punto che la duchessa esclamò: "Cosa diavolo succede!? Cosa ti è successo?!" e cadde quindi sulle ginocchia del marito morendo.

Malgrado quanto stesse succedendo, Francesco Ferdinando trovò la forza di voltarsi verso la moglie implorando: "Sopherl! Sopherl! Sterbe nicht! Bleibe am Leben für unsere Kinder! - Sofia cara! Non morire! Rimani viva per i nostri bambini!". Il suo cappello piumato cadde e molte altre piume verdi vennero trovate sul pavimento interno della macchina. Il conte von Harrach, che si trovava di fronte alla coppia, cercò di sbottonare il colletto della divisa dell'arciduca chiedendo "Leiden Eure Kaiserliche Hoheit sehr? - State soffrendo molto vostra altezza imperiale?" "Es ist nichts - Non è niente" disse l'arciduca con una debole voce appena udibile. Era ormai chiaro che stava perdendo coscienza.

La macchina si fermò dunque di fronte al Konak bersibin (municipio). Malgrado l'intervento tempestivo dei dottori, l'arciduca morì mentre veniva portato con la moglie all'interno dell'edificio.

Francesco Ferdinando è oggi sepolto nel Castello di Artstetten nella Bassa Austria.

Giudizi storici

Alan John Percival Taylor lo descrive come «uno dei peggiori prodotti della Casa d'Asburgo: reazionario, clericale, brutale e insopportabile». Questo giudizio totalmente negativo è oggi in gran parte rovesciato dalla nuova storiografia, e Jean-Louis Thiériot lo presenta come «un principe riformatore in politica e iconoclasta nella sua vita privata».

Il carattere

Lo storico tedesco Michael Freund descriveva Francesco Ferdinando come "un uomo che non ispirava energia, scuro nell'apparenza e nelle emozioni, che irradiava un'aura di stranezza ed un'ombra di violenza e risentimento ... una vera personalità figlia della società austriaca del suo tempo." Un contemporaneo, Karl Kraus, scriveva di lui: "non è una persona che ti fa molti complimenti ... non ha sentimenti per quella regione inesplorata che i viennesi chiamano "cuore"." Le sue relazioni con l'Imperatore Francesco Giuseppe furono sempre piuttosto tese e quest'ultimo in particolare riportava nelle sue memorie "tuoni e fulmini vi erano sempre nelle nostre discussioni." Aveva invece un ottimo rapporto col Kaiser di Germania Guglielmo II il quale gli assomigliava per molti aspetti, soprattutto per l'ideale di assolutismo e militarizzazione che contraddistinguevano entrambi i personaggi.

Francesco Ferdinando, inoltre, aveva una grandissima passione per la caccia, che spesso lo portava a degli eccessi. Nei suoi diari egli tenne stima delle prede uccise che sono indicate in 300.000 di cui 5.000 cervi. Una piccola parte dei suoi trofei sono ancora oggi in mostra al castello boemo di Konopiště.

Leo Valiani su Francesco Ferdinando

Lo storico italiano Leo Valiani ne ha invece un'opinione più articolata, e scrive:

« Fra i progetti di Francesco Ferdinando, principe di mentalità assolutistica, ma dotato di una non trascurabile capacità intellettuale e d'indubbia serietà morale, figurava [...] la volontà di risaldare la compagine dello Stato e di consolidare l'autorità e la popolarità della Corona, con l'equiparazione effettiva di tutte le nazionalità dell'Impero, e dunque, con la smobilitazione della supremazia se non dei tedeschi, certamente di quella, assai più pesante, dei magiari, sulle nazionalità slave e romena che nel 1848-49 avevano salvato la dinastia, opponendosi con le armi alla rivoluzione ungherese.[...] Francesco Ferdinando nel 1895 e nel 1913, con una sostanza rimarchevole dati i mutamenti del ventennio intercorso, [disse] che l'introduzione del dualismo, nel 1867, era stata una catastrofe, e che, ascendendo al trono, egli intendeva ripristinare un forte potere centrale unitario, ma lo riteneva possibile solo con la contemporanea concessione di larghe autonomie amministrative a tutte le nazionalità della monarchia. Anche al ministro degli Esteri, Berchtold, Francesco Ferdinando ripeté così con una lettera del 1º febbraio 1913, con cui spiegare perché non riteneva opportuna la guerra con la Serbia, che 'l'irredentismo da noi, nel paese [...] cesserà immediatamente, se si procura ai nostri slavi un'esistenza confortevole, giusta e buona, invece di calpestarli, come i magiari facevano. Ben perciò, tracciando il profilo dieci anni dopo la sua morte, Berchtold scriveva che l'arciduca avrebbe cercato, una volta fosse salito sul trono, di sostituire al dualismo il federalismo supernazionale. »

Discendenza

I figli di Francesco Ferdinando e di Sofia furono:

Sophie von Hohenberg (1901-1990), sposò il Conte Friedrich von Nostitz-Rieneck (1891-1973);
Maximilian von Hohenberg (1902-1962), cr. I Duca di Hohenberg 1917, sposò la Contessa Elisabeth von Waldburg (1904-1993);
Ernst von Hohenberg (1904-1954), sposò Marie-Therese Wood (1910-1985);
Un figlio nato morto (1908).

Attuali commemorazioni

L'arciduca Francesco Ferdinando ed il suo Castello di Artstetten sono stati scelti per commemorare la moneta da 10 euro emessa dalla Repubblica d'Austria il 13 ottobre 2004 in occasione dei 90 anni dell'assassinio dell'arciduca. Il retro della moneta mostra l'entrata della cripta della famiglia Hohenberg. Sotto si trovano due ritratti dell'arciduca Francesco Ferdinando e della moglie, la duchessa Sofia di Hohenberg.

Ascendenza

Francesco Ferdinando d'Asburgo-Este

Padre:

Carlo Ludovico d'Asburgo-Lorena

Nonno paterno:

Francesco Carlo d'Asburgo-Lorena

Bisnonno paterno:

Francesco II

Trisnonno paterno:

Pietro Leopoldo di Toscana

Trisnonna paterna:

Maria Ludovica di Borbone-Spagna

Bisnonna paterna:

Maria Teresa di Borbone-Napoli Trisnonno paterno:

Ferdinando I delle Due Sicilie

Trisnonna paterna:

Arciduchessa Maria Carolina d'Austria

Nonna paterna:

Sofia di Baviera

Bisnonno paterno:

Massimiliano I di Baviera

Trisnonno paterno:

Federico Michele di Zweibrücken-Birkenfeld

Trisnonna paterna:

Maria Francesca di Sulzbach

Bisnonna paterna:

Carolina di Baden

Trisnonno paterno:

Carlo Luigi di Baden

Trisnonna paterna:

Amelia d'Assia-Darmstadt

Madre:

Maria Annunziata di Borbone-Due Sicilie

Nonno materno:

Ferdinando II di Borbone

Bisnonno materno:

Francesco I delle Due Sicilie

Trisnonno materno:

Ferdinando IV di Napoli

Trisnonna materna:

Maria Carolina d'Austria

Bisnonna materna:

Maria Isabella di Borbone-Spagna

Trisnonno materno:

Carlo IV di Spagna

Trisnonna materna:

Maria Luisa di Parma

Nonna materna:

Maria Teresa d'Asburgo-Teschen

Bisnonno materno:

Carlo d'Asburgo-Teschen

Trisnonno materno:

Pietro Leopoldo

Trisnonna materna:

Maria Ludovica di Borbone-Spagna

Bisnonna materna:

Enrichetta di Nassau-Weilburg

Trisnonno materno:

Federico Guglielmo di Nassau-Weilburg

Trisnonna materna:

Luisa Isabella di Kirchberg

fonte: Wikipedia

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