giovedì

la triste storia della dolce Fanny Adams







Nel 1869 la Royal Navy Victualling Yard di Deptford ebbe l’idea di distribuire ai suoi marinai invece della solita carne salata, delle scatolette con carne di montone. I marinai non rimasero piacevolmente colpiti da questa innovazione, e cominciarono a circolare strani commenti tra di loro secondo i quali il montone in scatola somigliava ai resti macellati di Fanny Adams - una bambina di otto anni brutalmente uccisa due anni prima. L'espressione "Fanny Adams" divenne nel linguaggio comune sinonimo di "montone in scatola".

Il 24 agosto 1867, verso le 13 di pomeriggio, Fanny e la sua amica Minnie Warner, entrambe di otto anni, uscirono di casa per una passeggiata lungo la Tan House Lane ad Alton, con la sorella di Fanny di sette anni, Lizzie. Lungo la strada furono avvicinate da un uomo vestito in redingote nero, gilet leggero e pantaloni. La sua apparenza era rispettabile ma pareva ubriaco. L’uomo diede a Minnie tre pence da spendere in caramelle con Lizzie, mentre offrì a Fanny un mezzo penny se lo avesse accompagnato verso Hollow, una vecchia strada che conduceva al vicino villaggio di Shalden. Pare che Fanny avesse preso il suo mezzo penny ma si fosse rifiutata di andare con lui, al che l’uomo l’aveva presa e portata in un campo di grano vicino, lontano dalle altre bambine. Così almeno raccontarono Minnie e Lizzie, che poi dissero di essersi allontanate per andare a prendere le caramelle. Erano quasi le 13:30. Verso le cinque, dopo aver giocato insieme, Minnie Warner e Lizzie Adams tornarono a casa. Vedendole tornare, una vicina, la signora Gardiner, chiese dove fosse Fanny. Le bambine spiegarono cosa era successo e la Gardiner temendo il peggio si affrettò ad avvertire la signora Adams, la madre di Fanny. Le donne, spaventate, decisero di dirigersi verso il luogo dove le tre bambine avevano incontrato l’uomo misterioso in rendigote nero, ma per strada si imbatterono proprio in quell’uomo che proveniva dalla direzione di Hollow. La signora Gardiner lo avvicinò e gli domandò cosa ne avesse fatto della sua bambina. "Niente", rispose lui, calmo. Spiegò che aveva regalato dei soldi alle bambine, ma solo per comprare dolci. Lo faceva spesso con i bambini. Aveva poi lasciato Fanny incolume, raccomandandole di raggiungere presto le altre due bambine. La sua aria rispettabile impressionò le donne, e quando disse loro che era un impiegato di un avvocato locale, William Clement, loro gli permisero di andarsene. Alle sette di sera però di Fanny non c’era ancora traccia, per cui la gente del villaggio formò una squadra di ricerca. Non ci misero molto a trovare i resti terribilmente mutilati della povera Fanny nel campo di grano poco distante da dove le bambine avevano incontrato l’uomo in rendigote. Era una disgustosa carneficina. La testa mozzata della bambina era stata conficcata su un palo. L'orecchio destro era stato tagliato, mancavano entrambi gli occhi. Nelle vicinanze giacevano una gamba e una coscia. Una ricerca più ampia rivelò il suo torso smembrato: l'intero contenuto di torace e bacino era stato strappato e disperso, con alcuni organi interni squarciati o mutilati. Così selvaggia era stata la macelleria che altre parti del suo corpo furono recuperate solo dopo lunghe ricerche dopo diversi giorni. I suoi occhi furono ritrovati nel fiume Wey. Il 25 agosto il poliziotto William Cheyney arrestò il sospettato, l’impiegato del procuratore Clement, sul suo posto di lavoro, in Alton High Street. Il ventinovenne Frederick Baker si dichiarò subito innocente. Cheyney lo scortò attraverso una folla inferocita alla stazione di polizia di Alton. I polsini della camicia di Baker e i suoi pantaloni erano macchiati di sangue. I suoi stivali, calze e pantaloni erano bagnati. Baker spiegò che era sua abitudine entrare in acqua quando camminava. Ma non riuscì a spiegare come i suoi vestiti fossero macchiati di sangue. Gli furono trovati in dosso due piccoli coltelli, uno dei quali macchiati di sangue. Baker fu arrestato e Cheyney controllò i suoi movimenti di quel pomeriggio. I testimoni confermarono che Baker aveva lasciato l'ufficio poco dopo le 13, ed era tornato alle 15,25, per poi uscire nuovamente alle 17,30. La signora Gardiner e la signora Adams lo avevano incontrato per strada un po’ dopo le 17. Se Beker aveva ucciso Fanny Adams tra le 13 e le 15,30, era forse tornato più tardi a smembrare il corpo della sua vittima? Un collega di Baker, Maurice Biddle, disse di averlo visto in ufficio verso le sei di quella sera, e raccontò che Baker gli aveva descritto il suo incontro con la signora Adams e la signora Gardiner. Baker era sembrato inquieto e aveva detto: ”Sarebbe molto imbarazzante per me se la bambina fosse ritrovata morta". Più tardi i due andarono allo Swan pub per bere qualcosa, e Baker gli disse che avrebbe potuto lasciare la città il lunedì seguente. Il collega sorpreso gli aveva fatto notare che forse avrebbe avuto difficoltà a trovare un nuovo lavoro, e Baker gli aveva risposto che forse avrebbe potuto trovare lavoro come macellaio. Mentre perquisiva la scrivania di Baker, Cheyney trovò il suo diario. Conteneva un incipit che il sospetto ammise di aver scritto poco prima del suo arresto. "24 agosto, sabato - uccise una ragazza, era bella e calda". Al processo Baker sostenne che questa frase l’aveva scritta quando era ubriaco, e significava semplicemente che sapeva che la bambina era stata assassinata. Questa frase di Baker non fu approfondita, ma fu ritenuta la prova della sua colpevolezza. Così come non furono in realtà rilevati con accuratezza i tempi e gli orari nei quali Baker era tornato al lavoro per poi uscire nuovamente verso le 17,30. Sarebbe bastata mezz’ora per smembrare un corpo e poi ritornare tranquillamente al lavoro alle 18 completamente pulito, visto che nessuno si accorse di alcuna macchia di sangue? Nemmeno il collega con il quale andò a bere qualcosa al pub? Nel frattempo un pittore locale, William Walker, trovò una grossa pietra nel campo di grano teatro del brutale assassinio, sporca di sangue e capelli lunghi e con un piccolo pezzo di carne attaccato. Il dottor Louis Leslie, il chirurgo della polizia di Alton, disse che era probabilmente l'arma del delitto. Infatti, secondo i suoi esami, la morte della bambina era stata causata da un forte colpo alla testa. Il processo fu aperto a Winchester il 5 dicembre. La piccola Minnie Warner fu portata in tribunale per testimoniare; la difesa mise in forte dubbio la sua identificazione di Baker e affermò, correttamente, che era impossibile che i due piccoli coltelli trovati in dosso all’uomo avessero smembrato la sfortunata Fanny così accuratamente. Tuttavia la difesa si incentrò soprattutto sullo stato mentale di Baker, e su una triste storia di follia ereditaria. Suo padre aveva, infatti  "mostrato un'inclinazione ad assalire perfino per uccidere, i suoi figli"; un cugino era stato in manicomio quattro volte; la febbre cerebrale aveva causato la morte di sua sorella; e lui aveva tentato il suicidio dopo una fallita storia d'amore. La giuria però respinse il parere dello stesso giudice Mellor secondo cui si poteva considerare il prigioniero irresponsabile per le sue azioni a causa della pazzia. Dopo essersi ritirata per soli 15 minuti emise un verdetto di colpevolezza, e Frederick Baker fu impiccato davanti a una folla di cinquemila persone, in gran parte donne, davanti alla prigione della contea di Winchester alle 8,00 del giorno di Natale del 1867. Dopo l'esecuzione si apprese che Baker aveva scritto ai genitori della bambina assassinata esprimendo profondo dolore per il crimine che aveva commesso "in un'oretta incustodita e senza premeditazione". Chiese il loro perdono aggiungendo che si era "infuriato per il suo pianto, ma che aveva ucciso senza provocare dolore e senza lottare con la bambina". Baker negò con la massima enfasi di averla stuprata. La lapide della povera Fanny, eretta con soldi pubblici pubblico nel 1874 e rinnovata alcuni anni fa, si trova ancora nel cimitero della città sulla Old Odiham Road.

fonte: http://larapavanetto.blogspot.com/

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